“Quella del governo è una posizione tattica: usano il Mattarellum come minaccia nei confronti di Forza Italia perché non si metta di traverso sull’Italicum. Peccato perché invece il Mattarellum sarebbe la soluzione migliore come legge elettorale temporanea”. Ad affermarlo è il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli, vicepresidente della commissione Affari costituzionali. Parlando con il giornalisti, il ministro Boschi aveva affermato: “Non è intenzione del governo anticipare il voto. Ma non è detto necessariamente che si voterebbe con il Consultellum: sono state avanzate varie ipotesi, per esempio anche il ritorno alla legge Mattarella”.



Che cosa ne pensa della proposta del Mattarellum?

La proposta sul Mattarellum non esiste, è stata fatta dal ministro Boschi solo mentre passava davanti ai giornalisti. Quella sul Mattarellum sarebbe una risposta seria, ma finora il governo non ne ha mai parlato. Purtroppo l’unico atto formale di cui siamo in possesso è un documento sottoscritto dai segretari dei partiti di maggioranza, in cui del Mattarellum non c’è traccia.



Perché allora la Boschi ha dichiarato che vorrebbe il Mattarellum?

In realtà quella del governo è una posizione tattica: usano il Mattarellum come minaccia nei confronti di Forza Italia perché non si metta di traverso sull’Italicum. Non credo che la Boschi abbia veramente in mente il Mattarellum.

Voi sareste favorevoli al Mattarellum?

Quest’anno sono nove anni che lo proponiamo. L’ultimo ordine del giorno di un anno fa, quando la Camera ci espropriava del voto sulla legge elettorale, proponeva il ritorno al Mattarellum. Pur di non votare per non portare a una spaccatura del Pd, trasferirono Renzi alla Camera.



Perché il Mattarellum è una buona legge?

Il Mattarellum è una legge già utilizzata, che presenta un sacco di difetti e che quindi usata come norma transitoria spinge i partiti a fare una legge elettorale definitiva.

In fondo il Mattarellum non l’ha abrogato lei?

Sì, ma non certo per mia volontà, bensì perché mi fu imposto dalla maggioranza di allora che diversamente non avrebbe approvato l’ultimo passaggio delle mie riforme costituzionali. A noi il Mattarellum andava benissimo e continua ad andare bene.

 

L’accordo Pd-Forza Italia terrà?

Più che il rapporto Pd-Forza Italia, bisogna vedere se l’accordo regge all’interno del Pd visto quello che è accaduto in commissione alla Camera, dove gli emendamenti passano contro il parere del governo perché sono proposti e sostenuti da una parte del Pd. Lo stesso vale per la legge di stabilità al Senato. Non esiste che il partito di maggioranza relativa presenti più di mille emendamenti.

 

La maggioranza è a rischio o sono episodi isolati?

Sono casi isolati relativamente, perché anche la settimana scorsa rischiavano di andare sotto votando con una maggioranza composta in modo diverso rispetto a quella di governo.

 

Che cosa ne pensa dell’abolizione dei senatori a vita?

Guardi, abbiamo concluso in questo momento un brindisi a dieci per festeggiare la venuta meno dei senatori a vita. Per quel che mi riguarda li eliminerei del tutto, e non soltanto quelli di nomina presidenziale. Se Palazzo Madama deve diventare il Senato delle Regioni, non ha senso che esistano né i senatori di diritto a vita né i senatori a vita. Eventualmente si possono mettere gli ex presidenti della Repubblica alla Camera dei deputati, ma non certo in un Senato che deve rappresentare il territorio.

 

Andremo presto a elezioni anticipate?

Questa risposta nessuno può saperla. Io punto ad avere una legge elettorale pronta per l’uso, perché a quel punto credo che si debba andare a votare.

 

Da che cosa dipenderà che si vada a votare presto?

Prima avrei detto che sarebbe stato lo stesso Renzi a voler fare questo passo. Oggi visto quello che sta accadendo nell’economia europea, sta cambiando idea. Anche perché non si potrà andare al voto prima di maggio, e affrontare le elezioni con questa situazione economica sarebbe come buttarsi dall’aereo senza paracadute. E quindi prevedo uno schianto. Le elezioni anticipate possono derivare da un incidente parlamentare voluto dalla stessa maggioranza. Oggi l’incidente parlamentare può avvenire in qualunque momento, anche non voluto.

 

Juncker ha detto che se l’Italia non farà le riforme, per il nostro Paese “non sarà piacevole”. Che cosa ne pensa?

Questo è un gioco delle parti. L’Europa che ha determinato la crisi viene a suggerire come risolverla: mi sembra difficile poterlo accettare. E’ come se il tumore dicesse come curare le metastasi.

 

Come valuta il Jobs Act?

Se lei legge il Jobs Act si rende conto che è meno di un ordine del giorno, peraltro scritto male. Un qualunque ricorso rispetto a un qualunque decreto delegato che si farà attraverso un ordine del giorno senza i paletti che devono avere le leggi delega, sarà accettato dalla corte. Nel Jobs Act non c’è scritto niente se non una serie di slogan e di propaganda per cercare di accontentare i più e scontentare i meno.

 

(Pietro Vernizzi)

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