Forza Italia è in crisi e licenzia 55 dipendenti su 86. Tagli che riguardano il personale impiegato a Roma, Arcore e Milano. Tutta colpa del taglio del finanziamento pubblico ai partiti. Così in una lettera pubblicata da “Rainews” datata 1° dicembre a firma della tesoriera forzista Mariarosaria Rossi si leggono i ruoli e le posizioni di quanti saranno licenziati, tra questi figurano anche segreteria, consigliere e portavoce del presidente Silvio Berlusconi. “Nella mia storia di imprenditore non ho mai licenziato nessuno”, così diceva l’ex premier ai suoi e agli elettori. Ma oggi anche lui è costretto a licenziare. Intanto l’elenco è lungo, senza nomi, ma numeri: 6 della segreteria del presidente a Roma e Arcore, 2 impiegati presso il consigliere politico del presidente, 1 alle dipendenze del portavoce, 1 dell’ufficio del personale, 11 dell’amministrazione, 9 dei servizi generali e altri sino ad arrivare a 55 licenziamenti. Le ragioni? L’abolizione del finanziamento ai partiti. “Totale abolizione – si legge nel testo – con effetto immediato per il nostro Movimento, del diretto finanziamento pubblico”, e ancora, per “la forte limitazione della possibilità di raccolta dei contributi volontari” e, infine, per la “mancanza di riscontri positivi all’introduzione della destinazione del 2 per mille”.  Ai dipendenti che andranno via senza fare delle vertenze, viene fornito un incentivo all’uscita, quantificato in almeno 4 mensilità nette. (Serena Marotta)



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