“E’ chiaro che nel Patto del Nazareno c’è stato un accordo sul nuovo presidente della Repubblica, che non sarà Prodi perché non ha le qualità per piacere né a Berlusconi né a Renzi”. Lo afferma Lanfranco Turci, ex presidente della Regione Emilia-Romagna ed ex parlamentare dei Ds, secondo cui il nome che i due leader tireranno fuori dal cilindro potrebbe stupire. “Per esempio una figura come il maestro Riccardo Muti, prestigiosa a livello internazionale ma malleabile sul piano politico”.
Per Berlusconi il Patto del Nazareno prevedeva un accordo sul Quirinale, ma la Serracchiani lo ha smentito. Come stanno le cose?
Dietro a questo dibattito c’è un consapevole gioco degli equivoci da una parte e dall’altra. E’ evidente che con il Patto del Nazareno, Berlusconi ha chiesto garanzie quantomeno sul tipo di presidente della Repubblica che dovrà succedere a Napolitano, e che Renzi gliele ha date. Anche se chiaramente i due leader non avranno parlato di nomi e non c’è niente di scritto.
Perché allora la Serracchiani ha smentito tutto?
Renzi in questo momento deve tutelarsi dalle accuse della sinistra Pd e tenere aperto un canale di comunicazione anche con l’M5S. Deve quindi necessariamente smentire che ci sia un accordo con Berlusconi. Non ci sono dubbi però che nella sostanza del Patto del Nazareno c’è anche una reciproca promessa a trovare di comune accordo un nome per il Quirinale.
Prodi si è recato a Palazzo Chigi. Qual è il significato di questo incontro con Renzi?
Mi sentirei totalmente spiazzato se dietro a questo incontro emergesse l’offerta da parte di Renzi della candidatura a Prodi per il Quirinale. Tra i 101 che nel 2013 hanno affossato il Professore c’era sia il gruppo di parlamentari legati a D’Alema, sia quello dei renziani. Dopo avere fatto saltare Prodi anche per rendere le cose difficili a Bersani, non mi pare verosimile che ora Renzi rimetta in pista il Professore, anche perché Renzi vorrebbe un inquilino del Quirinale un po’ più “malleabile” di Prodi.
Il fatto che Prodi sia un “ulivista” può guadagnargli l’appoggio della sinistra Pd?
Sì, Civati parlando a Bologna ha lanciato esplicitamente il nome di Prodi per il Quirinale. E’ verosimile che il Professore risulti gradito alla sinistra del Pd, ma non tanto perché ci sia un’ipotesi di ritornare all’Ulivo, quanto perché qualcuno vede in Prodi un candidato che per un verso è più attento ai temi sociali, e dall’altra non sarebbe il “maggiordomo” del presidente del Consiglio né tantomeno un presidente “di paglia”.
Quali caratteristiche deve avere un presidente in grado di mettere d’accordo Renzi e Berlusconi?
Per Berlusconi la questione fondamentale è che il nuovo presidente della Repubblica sia un uomo che gli garantisca l’agibilità politica. Anche se a febbraio avrà concluso il periodo di servizi sociali, per alcuni anni il Cavaliere non sarà candidabile e il suo problema è quello di ottenere la piena legittimità politica. Renzi invece ha bisogno di un inquilino del Colle che non lo tiri per la giacca. In questi anni Napolitano ha preso diverse volte posizione in controtendenza rispetto a Palazzo Chigi, il caso emblematico è stato quando non ha firmato il decreto per salvare Eluana Englaro. Il suo successore sarà molto diverso, perché tanto Berlusconi quanto Renzi vogliono un presidente di comodo.
Secondo lei chi potrebbe avere queste caratteristiche?
Per esempio Riccardo Muti, un grande uomo della lirica e della cultura italiana, è un personaggio talmente fuori dalla politica da avere tutti i requisiti per piacere tanto a Renzi quanto a Berlusconi. Sarebbe infatti un ottimo rappresentante dell’Italia a livello internazionale, ma a livello politico sarebbe facilmente condizionabile.
(Pietro Vernizzi)