La fiducia degli italiani nel governo Renzi crolla al 30%, il Parlamento è al 22/23%, i partiti scivolano a un misero 5% e anche Napolitano pur essendo al 50% ha perso oltre 20 punti rispetto ai “tempi d’oro”. A tenere sono soltanto magistratura e forze dell’ordine, sopra al 50%, mentre i sindacati nel loro complesso sono gli unici a migliorare raggiungendo il 44/45%. Lo rivela Carlo Buttaroni, presidente di Tecné.



Quale presidente della Repubblica vogliono gli italiani?

Gli italiani si aspettano che il nuovo presidente della Repubblica sia una persona al di sopra delle parti, che sappia rappresentare bene i problemi dei cittadini e la voglia di rinnovamento che c’è nel Paese. Sono caratteristiche incarnate molto bene nel suo primo mandato da Napolitano, un presidente che ha risposto in modo convincente alle attese dei cittadini.



L’elezione del nuovo presidente della Repubblica per gli italiani è una priorità o conta meno rispetto ad altri temi come riforme, lavoro, giustizia e sicurezza?

In questo momento la priorità è l’economia, tutti gli altri temi vengono dopo. Le riforme, chi c’è al Quirinale e persino chi è il presidente del Consiglio per gli italiani contano poco, l’importante è che ci sia qualcuno che faccia le cose e che sappia dare un’inversione di tendenza al piano inclinato lungo il quale sta scivolando il Paese. E’ questo ciò che conta, tutto il resto viene in un secondo momento.

Nel corso degli anni il gradimento di Napolitano è aumentato o diminuito?



Il primo settennato di Napolitano viaggiava su percentuali di gradimento molto alte, è stato sempre sopra al 60%, toccando punte del 70%. Adesso come tutte le istituzioni anche Napolitano è sceso, è al 50% e in alcuni momenti anche un po’ meno. Ma la vera questione è che c’è una sfiducia generale verso tutte le istituzioni politiche di cui in parte risente anche il Quirinale.

In questo momento qual è il gradimento di Renzi?

L’indice di fiducia di Renzi è al 30%, un livello molto più basso dell’inizio. Il massimo del gradimento del presidente del consiglio è stato raggiunto in giugno quando era sopra al 50%. Anche se va precisato che, a differenza di altri istituti, Tecné ha misurato l’indice di fiducia del governo nel suo complesso, e non quello di Renzi singolarmente. Il fatto però è che doveva essere l’autunno del riscatto, della luce in fondo al tunnel, mentre questa luce sembra che si stia allontanando. Le ultime elezioni regionali sono stato il punto di ricaduta di un deterioramento del rapporto tra i cittadini e la politica.

Qual è il grado di fiducia dei cittadini nel Parlamento e nei partiti?

Il Parlamento è al 22/23%, i partiti sono intorno al 5%.Il nostro monitor mensile ha registrato per entrambe le istituzioni un peggioramento costante. Da luglio in poi ha riguardato tutti i soggetti politici, come parlamento, governo e partiti. A tenere sono soltanto magistratura e forze dell’ordine, mentre ad andare in controtendenza sono i sindacati visti nel loro complesso.

 

Qual è la percentuale dei sindacati?

La fiducia nei sindacati sale al 44/45% ed è l’unico indicatore che va in una direzione opposta rispetto a quella degli altri. Magistratura e forze dell’ordine sono invece stabili sopra al 50%.

 

Com’è il gradimento di Matteo Salvini?

Non abbiamo rilevato la sua fiducia personale, ma i consensi della Lega nord sono cresciuti molto raggiungendo il 13%.

 

(Pietro Vernizzi)