Si è tenuta in Senato la commemorazione per le vittime delle foibe, il Giorno del ricordo. Intervenendo sul tema, Pietro Grasso ha definito il dramma delle foibe senza esitazioni come una delle pagine peggiori della nostra storia. Come si sa, la giornata di oggi vuole ricordare le migliaia di italiani uccisi dai partigiani comunisti jugoslavi, spesso in concorso con partigiani italiani, nonché le centinaia di migliaia di italiani costretti ad abbandonare le loro terre quando l’Istria alla fine della seconda guerra mondiale venne ceduta alla Jugoslavia. Un evento nascosto e dimenticato, volutamente, per lunghi decenni, che solo ultimamente l’Italia ha preso a ricordare, non senza forti polemiche. La Giornata del ricordo infatti è stata istituita ufficialmente solo nel 2004. “Questa giornata è dedicata alla memoria di migliaia di italiani dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo conflitto mondiale, subirono indicibili violenze trovando, in molti, una morte atroce nelle foibe del Carso. Quanti riuscirono a sfuggire allo sterminio furono costretti all’esilio” ha detto il presidente del Senato, aggiungendo che “la popolazione italiana di quella regione fu quasi cancellata e di quell’orrore non si è mantenuto il doveroso ricordo per anni. Questa giornata è un momento fondamentale di espressione dell’identità nazionale”. Erano presenti anche il capo dello Stato e il capo del governo. Grasso ha detto ancora come ogni paese ha il dovere di ricordare e di non cancellare le sofferenze subite dal proprio popolo: “Il ricordo è un dovere, è un monito perché si impedisca che l’ignoranza abbia la prevalenza e che tali orrori non avvengano mai più. E’ un dovere nei confronti dei sopravvissuti e nei confronti delle famiglie delle vittime”. Purtroppo anche oggi si sono verificati casi di monumenti dedicati alle vittime delle foibe imbrattati e coperti di insulti.