Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha scritto una lettera al direttore del Corriere della sera che è stata anticipata sul sito del quotidiano milanese. La lettera fa riferimento alle polemiche nate in giornata secondo le quali Giorgio Napolitano aveva già in mente di dare l’incarico di governo a Mario Monti nell’estate del 2011. Napolitano smentisce tutto e parla di complotto fatto di fumo e niente altro, quello nei suoi confronti. La tesi si basa su confidenze rilasciate da Carlo De Benedetti e Romano Prodi ad Alan Friedman, ma secondo il presidente della Repubblica l’interpretazione che si vuole dare di quelle parole in termini di complotto è “fumo, solo fumo”. Napolitano ricostruisce i fatti di quell’estate del 2011, quando ci fu la famosa lettera del presidente della Bce allora Trichet e del governatore di Bankitalia Draghi al premier Silvio Berlusconi, quando si parlava di una crisi economica grave in Italia. Napolitano cita poi la data dell’8 novembre quando la Camera respinse il rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato: la sera dell’8 novembre Berlusconi andò al Quirinale con l’intenzione di dare le dimissioni non appena approvata la legge di stabilità. In seguito, nelle consultazioni successive, Napolitano capì di avere “una larga convergenza sul possibile incarico di premier affidato a Mario Monti”.