“Napolitano è oggi il problema principale di questo Paese, prima viene rimosso, prima l’Italia potrà ripartire”. Lo ha scritto Beppe Grillo in un nuovo post pubblicato sul suo blog, dove ha commentato la decisione del Comitato parlamentare di archiviare la proposta di impeachment presentata dal Movimento 5 Stelle. “Con la velocità della luce è stata archiviata in due sole sedute, l’ultima in 20 minuti, la messa in stato di accusa di Napolitano su mozione del pdexmenoelle”, scrive l’ex comico genovese. “28 hanno votato per l’archiviazione, 8 del M5S per l’impeachment e Forza Italia, con il coraggio dei conigli o con l’opportunismo dei sodali, è uscita dall’aula per non votare. Del resto, è una questione di coerenza, è stato Berlusconi a insediare Napolitano per la seconda volta, uno scambio di favori”. Secondo Grillo, il Capo dello Stato “è sfiduciato da due dei primi tre gruppi politici presenti in Parlamento. Dal M5S, con i fatti, e da Forza Italia, a parole. Non c’è bisogno dell’impeachment perché tolga il disturbo. Non rappresenta più la maggioranza del Parlamento, non è considerato super partes, è in sostanza il Presidente del pdexmenoelle, da cui proviene, che ha la maggioranza alla Camera solo grazie al vergognoso premio ottenuto grazie al Porcellum”. Come può quindi “rimanere ancora al Quirinale?”, si chiede il leader M5S, secondo cui “Napolitano deve avere la dignità di dimettersi. Bisogna capire quando si è a fine corsa e fuori ruolo. Lui lo è”. Napolitano inoltre “sta per compiere novant’anni, è in politica dal 1945, in Parlamento dal 1953, è peggio di una condanna all’ergastolo. L’Italia non può essere condannata a Napolitano a vita e alle sue originali interpretazioni monarchiche del ruolo di presidente della Repubblica. L’Italia ha scelto la Repubblica il 2 giugno del 1946. Qualcuno lo avverta”.
E’ stata bocciata la richiesta di impeachment nei confronti del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, presentata dal Movimento 5 Stelle. Lo ha deciso oggi il Comitato parlamentare con 28 voti a favore dell’archiviazione dell’istanza, arrivati da Pd, Ncd, Sel, Scelta Civica, Lega Nord, Popolari per l’Italia e Socialisti. Sono stati invece otto i voti contrari, tutti dei 5 Stelle, mentre gli esponenti di Forza Italia e Gal non hanno partecipato alla votazione. Proseguono intanto le polemiche riguardo il ruolo giocato dal Capo dello Stato nella crisi del governo Berlusconi. Proprio Napolitano, in una lettera inviata ieri al Corriere della Sera, ha negato che vi sia stato un “complotto” come invece ritiene Forza Italia e ha definito soltanto “fumo” ogni accusa. “Nessuna difficoltà a ricordare di aver ricevuto nel mio studio il professor Monti più volte nel corso del 2011 e non solo in estate, conoscendolo da molti anni – ha scritto il presidente della Repubblica – e apprezzando in particolare il suo impegno europeistico che seguii da vicino quando fui deputato al Parlamento di Strasburgo”. A quel tempo, inoltre, Monti “appariva, e di certo non solo a me, una risorsa da tener presente e, se necessario, da acquisire al governo del Paese”. Anche il premier Enrico Letta è intervenuto sulla vicenda, parlando di un “vergognoso tentativo di mistificazione” nei confronti del Colle. Secondo il capo del governo “a questi attacchi si deve reagire con fermezza” e “stupisce la contemporaneità di queste insinuazioni con il tentativo in corso da tempo da parte del Movimento 5 Stelle di delegittimare il ruolo di garanzia della Presidenza della Repubblica”.