Letta è al capolinea, ma tira dritto per la sua strada annunciando un nuovo patto di coalizione per poter allungare la vita di questo esecutivo. La resa dei conti è fissata domani alle 15.00, quando Matteo Renzi interverrà (come da lui stesso annunciato via Twitter) alla direzione del Partito Democratico, anticipata di una settimana. Il segretario Pd e il premier si sono incontrati martedì, ma il loro colloquio si è concluso con un nulla di fatto che sa di gelo. Con tutta probabilità la direzione Pd destituirà il presidente del Consiglio, lanciando il sindaco di Firenze a Palazzo Chigi. Forza Italia come giudica le dinamiche interne al Pd e al governo? Lo abbiamo chiesto a Gianfranco Rotondi, deputato forzista.
Il passaggio di consegne tra Letta e Renzi sembra ormai a un passo dal concretizzarsi. Forza Italia come valuta la cosa e come si pone in merito?
Noi siamo all’opposizione. La scelta tra Letta e Renzi è un problema del Partito Democratico. I ruoli sono ben chiari ed è stato proprio Matteo Renzi a fissarli. Il Pd ha la responsabilità del governo, mentre Forza Italia è il principale partito dell’opposizione.
Detto questo?
Prosegue un cammino comune per le riforme.
Ma tra un Letta che prosegua nel suo compito e un Renzi che subentri invece al suo posto, non avete una preferenza affinché, appunto, la strada per le riforme sia più agevole?
Il governo è una cosa, le riforme un’altra. Per noi il cammino è agevole se Renzi ha la stessa nostra volontà di cambiare profondamente le regole.
Renzi premier: ipotesi verosimile?
Si dice che il palazzo ha un profumo… il profumo oggi nel palazzo è di cambio della guardia.
Nel caso in cui Renzi andasse a Palazzo Chigi, voi lo sosterrete? Fa forse parte del patto del Nazareno con Silvio Berlusconi?
Non credo che Belrusconi abbia mai parlato di governo con Renzi. Berlusconi vuole tornare lui al governo, riportando il centro-destra alla guida del Paese. Da questo punto di vista possiamo quindi dire che per noi Renzi o Letta è la stessa cosa.
Non hanno parlato neanche del futuro capo dello Stato?
Possiamo essere più o meno entusiasti del presidente della Repubblica, ma ha davanti quasi 7 anni di mandato e non penso affatto che si dimetterà.
Rimanendo sempre nell’ipotesi di Renzi nuovo presidente del Consiglio, Forza Italia darò o meno l’appoggio esterno?
Nessun appoggio, bensì un’opposizione repubblicana rispettosa e innamorata del Paese: un’opposizione sana di mente si augura sempre che il governo faccia bene.
Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha detto che loro non dicono “no” a priori…
Noi ci collochiamo saldamente dai banchi dell’opposizione. A differenza del Movimento 5 Stelle, noi abbiamo già governato questo Paese quindi ci faremo carico, con responsabilità, di tutte le scelte nell’interesse dell’Italia. Se Renzi proporrà cosa buone e importanti noi le osserveremo con la massima attenzione.
Brunetta, suo compagno di partito, ha commentato il passaggio di testimone tra Letta e Renzi dicendo che si tratta di un ritorno alla Prima Repubblica. Lei cosa pensa?
Io non ho mai creduto che fosse finita la Prima Repubblica… non c’è un primo e un secondo tempo.
Ieri Enrico Letta ha prospettato la presentazione di un patto di coalizione. È la mossa disperata di chi cerca di evitare la condanna?
Io penso che Letta sia stato sfortunato perché ha scontato le ambiguità politiche del suo partito, la guerra cieca che hanno voluto fare a Silvio Berlusconi e il fatto che abbiano anteposto la distruzione per via giudiziaria di Berlusconi agli interessi veri del Paese. Letta si è trovato contro, dall’inizio alla fine, il suo stesso partito. Ciò non toglie che si tratta di un politico di grandissimo valore e, a un netto della mia contrarietà al suo governo, penso che sia stato uno dei più adeguati presidenti del Consiglio che noi abbiamo espresso. Se è al termine della sua esperienza a capo dell’esecutivo, il mio giudizio personale è molto generoso.
Renzi ha annunciato via Twitter che tutto quello che ha da dire lo dirà domani alle 15, “a viso aperto” nel corso della direzione Pd, anticipata di una settimana. Cosa dobbiamo aspettarci?
È evidente: dirà che il governo è giunto al capolinea.
Inizierà dunque l’era Renzi?
Anche mediaticamente bisogna constatare che un sistema d’informazione che era Berlusconi-centrico, ora di centri ne ha due…
Come valuta il ruolo di Napolitano che sostanzialmente si è lavato le mani dicendo “decide il Pd” e tirandosene fuori?
Io non ho tutti gli elementi per poter dare un giudizio, anche perché molte volte gli incontri di Napolitano si sanno con anni di ritardo…
(Fabio Franchini)