Dopo aver preso parte alle consultazioni del capo dello Stato, Alfano è andato alla convention degli amministratori locali del suo partito. Lì ha ribadito quanto già detto in giornata, e che cioè il Ncd non sosterrà un governo di sinistra, ammonendo appunto Renzi a “non allargarsi a sinistra”. Il suo partito, ha aggiunto, è animato da buona volontà per il bene dell’Italia ma questo non significa che Renzi possa avere un lieto fine. “Il lieto fine lo avremo solo con una coalizione che non sposta a sinistra il baricentro del governo, un programma ben calibrato e ben studiato e una grande nostra visibile presenza” ha spiegato. Ha poi criticato aspramente Forza Italia, dicendo che è un partito che sta all’opposizione facendo una politica di rancore piuttosto che di proposta. Oggi Berlusconi aveva definito Alfano “utile idiota della sinistra”.
Come prevedibile, il rappresentante del Partito democratico a incontrare Napolitano, Luigi Zanda, ha espresso totale disponibilità a Matteo Renzi: “Abbiamo riferito la posizione del Pd in questa delicata crisi e riferito l’esito della direzione che come sapete si è aperta con un ringraziamento sentito a Letta per il suo lavoro positivo. Ora c’è un impegno forte per un governo che completi la legislatura e verso il 2018”. Le consultazioni si sono dunque concluse senza alcuna sorpresa rispetto alle aspettative. E’ giunto anche il commento del capo dello Stato, che le ha definite interessanti e piene di stimoli, aggiungendo: “Ho ritenuto di dare massima rapidità proprio perché ci sia spazio e serenità successiva per chi avrà l’incarico di formare il governo, che avrà bisogno di tutto il tempo necessario per le consultazioni e le intese”. Domani dovrebbe esserci dunque la nomina di Renzi a capo dell’esecutivo.
Sull’attuale crisi di governo in corso e sull’ormai quasi certa nomina di renai a capo del governo, è intervenuto Romano Prodi (che in molti vogliono al Quirinale se renai diventerà capo dell’esecutivo) dicendo di essere molto incuriosito del cambiamento in atto. A Renzi, aggiunge, fa tanti auguri. Rispondendo a chi gli chiedeva cosa sarà il nuovo, ha detto: “Il nuovo non è mica una questione di età. Il nuovo è sapere cosa succede al mondo. Il nuovo è capire che non è più un gioco di province, il nostro. E’ una sfida mortale”.
Berlusconi ha guidato la delegazione di Forza Italia che si è incontrata con Giorgio Napolitano per le consultazioni in vista della formazione del governo Renzi. Il leader forzista, dopo la premessa (“Abbiamo espresso stupore e preoccupazione al Capo dello Stato per questa crisi nata fuori dal Parlamento), ha dichiarato che il suo partito manterrà gli accordi presi con il Pd sulla legge elettorale e sulle riforme costituzionali (revisione bicameralismo perfetto e titolo V), ma che Forza Italia si siederà tra i banchi dell’opposizione: “Noi saremo opposizione e giudichiamo i contenuti delle leggi; manteniamo gli accordi sulla legge elettorale e sulle riforme mentre sul governo interverremo affinché si avvi sulla strada della riduzione dei mali che opprimono cittadini, cioè oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria”.
Non sembra lasciare alcun spiraglio Nichi Vendola che al termine dell’incontro con Giorgio Napolitano afferma: “L’ipotesi di sostegno a un governo Renzi è puramente fantapolitica, mai esistita”. Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà chiude la porta: “Abbiamo rappresentato al presidente delle Repubblica il nostro giudizio negativo sul modo usato per sfrattare l’inquilino di palazzo Chigi; L’iniziativa di Renzi ha prodotto uno spostamento a destra con la resurrezione di Berlusconi”.
Scelta Civica ha concluso il suo incontro al Quirinale, dimostrandosi sostanzialmente d’accordo con la possibilità di un governo Renzi. Non ci sono pregiudiziali di tipo politico, come ha fatto capire Stefania Giannini, ma piuttosto di tipo economico. Si chiede infatti “un piano shock” su lavoro, crescita e misura economica, un piano discusso e condiviso dalla maggioranza. E’ intatto arrivato al Quirinale Silvio Berlusconi insieme a Renato Brunetta e Paolo Romani.
Finita la consultazione da parte del capo dello Stato con i rappresentanti dei Popolari per l’Italia e Udc. Anche qui, come con Alfano, si attende di sapere il profilo politico e programmatico del nuovo governo prima di decidere se dare o no la fiducia. Lo ha detto Lorenzo Dellai: attendiamo prima di esprimere il nostro giudizio quanto proporrà il presidente incaricato.
Mentre Maurizio Lupi getta acqua sul fuoco, dicendo che prima di sapere se sarà ancora ministro, prima bisognerà capire se il Nuovo centrodestra entrerà nel governo, va in onda su twitter uno scambio di accuse e contro accuse fra Formigoni e Maurizio Gasparri. Tutto comincia da questo post dell’ex governatore della Lombardia che a sua volta riprendeva le parole di Belrusconi (“Alfano utile idiota della sinistra”): “Diciamolo chiaro e tondo: Berlusconi ha vera ossessione contro Ncd. Sa bene che siamo gli unici a portargli via consensi, e tanti, tanti!”. Immediata la replica di Gasparri: “Booooom! Ci hai gettato nel panico. Fuggiamo disperati”. Contro replica di Formigoni: “Forse vi converrebbe riflettere. Che alleanza pensate di costruire? O siete veramente convinti di arrivare da soli al 37%”.
Dopo un’ora scarsa di colloquio con Giorgio Napolitano, Angelino Alfano si è presentato davanti ai giornalisti per esporre la posizione del Nuovo Centrodestra. Il leader NCD ha parlato di “colloquio proficuo”, dichiarando come il suo partito sia pronto per affrontare la nuova fase, aspettandosi “un’assunzione di responsabilità da parte del Partito Democratico”. Alfano chiarisce subito la posizione: “Un elemento indispensabile per sostenere il nuovo governo è l’orientamento che assumerà la coalizione che non può virare a sinistra. E solo se nei programmi si metta al centro la famiglia, le imprese, le tasse e il lavoro”. Il messaggio per Renzi è chiaro.
Angelino Alfano, leader del Nuovo Centrodestra, è arrivato al Quirinale per le consultazioni attorno alle 16.30 in compagnia di Enrico Costa e Maurizio Sacconi, rispettivamente capogruppo alla Camera e al Senato. Si attende la chiusura del colloquio e le sue dichiarazioni ai cronisti circa il contenuto del faccia a faccia. Nel frattempo i presidenti delle sei associazioni rappresentative del mondo omosessuale – Fiorenzo Gimelli (Agedo), Flavio Romani (Arcigay), Paola Brandolini (ArciLesbica), Aurelio Mancuso (Equality Italia), Franco Grillini (Gaynet), Porpora Marcasciano (Mit) – invitano Matteo Renzi a porre una persona capace alla guida del ministero delle Pari opportunità parlando di “questioni che non possono essere condotte da politici, come accadde per la giustamente dimissionata Michaela Biancofiore, che hanno una visione discriminatoria”.
Boldrini alza la voce: è l’hashtag con cui Beppe Grillo invita il presidente della Camera a portare la crisi di governo in parlamento. Come si sa, il capo dello stato già ieri aveva spiegato che non era necessario far ciò, come invece chiedevano grillini e Forza Italia. Adesso sul suo blog Grillo chiede alla Boldrini che scriva una lettera ufficiale a Napolitano chiedendo che Letta sfiduciato vada in aula “a raccontare agli italiani che Napolitano sta violando una mozione del 1991 che pone l’obbligo di parlamentarizzare le crisi di governo esautorando di fatto il ruolo del parlamento”.
Pippo Civati insiste: “Si vada a votare”. Intervenuto nel corso della giornata ai microfoni di SkyTg24 l’esponente del Partito democratico ha rivendicato la sovranità popolare e ha tirato una stoccatina al compagna di partito – e futuro presidente del consiglio – Matteo Renzi: “Ha sempre detto che lui sarebbe diventato premier soltanto con le elezioni e che era il nuovo Tony Blair ma non mi risulta che Blair si fosse messo d’accordo con la Thatcher”. Civati sembrerebbe intenzionato a lasciare il partito e a rifondare il centro-sinistra dando alla luce un nuovo partito insieme a Nichi Vendola. Ieri sul suo blog ha scritto un post intitolato: “Quasi quasi fondo il Nuovo Centro Sinistra”, scrivendo: “Recupero una dozzina di senatori. Poi vado da Renzi e gli dico il contrario di quello che propongono Formigoni e Sacconi, oggi sui giornali. Nuovo Centro Destra contro Nuovo Centro Sinistra (anche Sinistra e basta, che il Centro è dappertutto). Chiedo matrimoni egualitari, stop agli F-35, stop al consumo di suolo (magari anche NoTav), reddito minimo, progressività fiscale, conflitto d’interessi, ius soli, legalizzazione delle droghe leggere. Saranno contenti rispettivamente Formigoni, Lupi, Mauro, Sacconi, Alfano e Giovanardi (sono proposte ad personas, tanto loro di solito le votano). E vediamo come va a finire”
Come vede la stampa estera il possibile nuovo capo del governo italiano? Secondo gli autorevoli quotidiani inglesi Times e The Guardian, il paragone immediato è quello con Fonzie, il protagonista del telefilm Happy Days. Già in Italia si è spesso scherzato con questo da quando Renzi si presentò al programma Amici in giacca di pelle. Il Times ha intitolato oggi “The Fonz”, un Matteo Renzi che promette all’Italia “happy days”, mentre il Guardian intitola “Italy’s new prime minister: is Renzi a young Blair, Berlusconi – or the Fonz?” usando proprio la controversa foto della rivista Chi. Tornando alle consultazioni in svolgimento, oltre a M5S e Lega che hanno rifiutato di incontrare Napolitano, anche Fratelli d’Italia ha dichiarato il suo no al governo renai. Fra poco al Quirinale tocca ad Alfano, decisiva la sua posizione.
I rappresentanti di Fratelli d’Italia, Giorga Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, hanno simbolicamente restituito la loro tessera elettorale. E’ accaduto durante il loro incontro con il capo dello Stato, come segno di protesta per il modo con cui si è consumata la crisi di governo, definendo ilprossimo governo il terzo esecutivo “che passa sopra le teste degli italiani” cioè senza il voto popolare. Fratelli d’Italia ha confermato il proprio no a un governo Renzi, dichiarando di restare all’opposizione e di votare solo eventuali provvedimenti su cui si troveranno d’accordo, aggiungendo che difficilmente ce ne saranno. Adesso si attende alle 16 la salita al Quirinale del Nuovo centrodestra, decisivo per la costituzione del nuovo governo.
Si procede spediti vero l’esecutivo Renzi. L’obbiettivo è arrivare al giuramento già martedì 18 febbraio e chiedere la fiducia giovedì alle Camere. Sono dunque riprese alle 10 le consultazioni di Giorgio Napolitano. Movimento 5 Stelle e Lega Nord hanno però disertato l’appuntamento: niente colloquio con il capo dello Stato. ci sarà invece Berlusconi, che guiderà la delegazione di Forza Italia. Ieri sera il presidente della Repubblica ha incontrato Laura Boldrini e Pietro Grasso – presidenti di Camera e Senato. I primi che saliranno al Colle saranno i partiti minori: il primo ad incontrare Napolitano è stato Daniel Alfreider, esponente della minoranza linguistica del Südtiroler Volkspartei(Svp) del gruppo parlamentare misto della Camera; mentre attorno alle 16 di questo pomeriggio sono attesi al Quirinale i big. Chiuderanno dunque i colloqui Luigi Zanda e Roberto Speranza del Pd: Renzi non farà dunque parte della delegazione Pd. Tornando sulla decisione del M5S e del Carroccio, queste le parole dei rispettivi leader: “Napolitano ce le dovrebbe per decenza risparmiare” dice Beppe Grillo, mentre Salvini dichiara: “Che ci andiamo a fare? È un vero e proprio attentato alla democrazia, il terzo presidente del consiglio non eletto da nessuno è veramente troppo, nemmeno a Cuba o in Corea del Nord riescono ad arrivare a tanto”.