Giorgio Napolitano è il nemico pubblico numero uno di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle. Ieri il comitato parlamentare chiamato a valutare la richiesta di stato in messa d’accusa per il presidente della Repubblica ha bocciato, senza appello (e in quanto “manifestatamente infondata), l’istanza targata M5S. Ma il partito, e il suo leader, promette battaglia. Grillo, però, nell’estate del 2011 scrisse una lettera al capo dello Stato in cui lo invitata a destituire Berlusconi. Giovanni Favia, ex membro del Movimento (fino alla cacciata), commenta la strategia politica del duo Grillo-Casaleggio.
Perché oggi Grillo chiede a gran voce le dimissioni di Napolitano – accusandolo di attentato alla Costituzione– mentre nel luglio 2011, con una lettera, lo invitava, di fatto, a far cadere il governo Berlusconi?
È un normale comportamento di Grillo che a seconda della propria convenienza cambia le proprie argomentazioni. Grillo è uno speculatore e il marketing, infatti, è speculazione. Lui e Casaleggio sono due professionisti della comunicazione. Insomma, è un teatrino della politica: loro hanno bisogno di essere sempre nel centro della notizia e così fanno questo giochino da vecchi politicanti. E aggiungo…
Prego.
È una vergogna che si usi un argomento del genere in un momento in cui l’Italia sta sprofondando economicamente e in un momento in cui – tranne il taglio dei costi della politica – il Movimento 5 Stelle non ha una proposta organica per risollevare l’economia del nostro Paese. Ecco, invece di concentrarsi su questo, spostano l’asse su una questione che agli italiani non interessa. Per gli italiani, infatti, non è un problema mettere in stato d’accusa il presidente della Repubblica. Napolitano può essere criticato – e sono il primo a farlo perché non mi piace per niente come capo di Stato – però ha agito nel rispetto della legge.
Cosa non la convince di Giorgio Napolitano? In cosa avrebbe sbagliato?
Non mi convince in sé. Innanzitutto avrei voluto un cambio dopo il settenato; poi ha una lunga storia politica alle spalle e preferisco presidenti della Repubblica che non abbiano un forte percorso partitico. Non ho mai avuto una forte stima politica per lui. Ovviamente, se dobbiamo discutere le sue scelte come capo dello Stato, io sono per tornare al volto ogni qual volta che non c’è più una maggioranza espressione del volere popolare. Quindi, secondo me, ha sbagliato a chiamare Monti e a formare il governo delle larghe intese.
Tornando invece a Beppe Grillo, la sua strategia politica è quella di fare il bastian contrario a priori e puntare alla destabilizzazione?
Per fare politica ci vuole equilibrio e ponderazione, cose che Grillo non dimostra mai di avere. Questo mi preoccupa. L’Italia, purtroppo, è una Paese che non ha memoria. E anche (se non soprattutto) il Movimento 5 stelle non ne ha. Grillo applaudiva Monti. Se si ricerca bene nel suo blog, fu uno dei primi a fare il nome di Monti, e non certo per metterlo in cattiva luce, anzi. Lo presentava come una personalità sganciata dai partiti. Poi c’è stata una retromarcia, come sempre. Quando l’aria cambia – cosa che succede spesso nell’opinione pubblica – lui si adegua. Questo, ripeto, è marketing.
Vada avanti.
Quando i parlamentari 5 Stelle vanno in tv a parlare di democrazia andrebbero svergognati. Con che faccia parlano di democrazia quando sono in un movimento padronale in cui una persona è proprietarie del nome e il movimento stesso è rappresentato da un’associazione dove c’è un comico, suo nipote e il suo commercialista? E dove una lista civica del M5S riceve via posta l’utilizzo del logo, firma un contratto nel quale si dice che il signor Giuseppe Piero Grillo può togliergli il logo senza motivazione, espellendo de facto la lista e la persona?
Lei a fine 2012 fu cacciato dal partito…
Mi è arrivata la lettera da parte dell’avvocato di Grillo in cui si diceva proprio che il suo assistito poteva, da contratto, togliermi il logo. Ripeto: con che faccia tosta questi soggetti – a cui manca l’abc della democrazia – vanno in tv ad urlare al golpe? Queste persone, dopo lo scempio fatto dai partiti, hanno trasformato ulteriormente il Parlamento in un ring, in una sala da circo. Certo, c’è la foglia di fico delle buone idee, che spesso nascono dai movimenti o sono rubate da altri partiti.
Tipo?
Loro rubano singoli pezzi; il tema dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti è stato preso dai Radicali, quello dello stop alle pensioni d’oro saccheggiato al Rifondazione, e così via. Giocano all’emozione della rivoluzione in un momento in cui i cittadini sono stanchi e vogliono cambiare tutto. È una vergogna quello che è diventato il Movimento 5 Stelle negli ultimi 2 anni.
Nei sondaggi, però, il partito tiene…
Sì, sono convinto che gli italiani voteranno sempre più il M5S, d’altronde l’Italia è una Paese che passa da un estremo all’altro con grande facilità. Si rischiano però derive pericolose.
Si sente spesso associare la parole eversione e fascismo al Movimento 5 Stelle. Lei cosa pensa?
Secondo me è stupido parlare di eversione e gridare sempre al fascismo. È chiaro che la situazione sociale politca ed economica abbia dei parallelismi con quella pre-dittatura fascista. Mussolini era un grande populista e il fascismo era un fanatismo in cui chi la pensava diversamente veniva emarginato, se non peggio. Però sono cambiato i tempi: il Movimento 5 Stelle non fa in alcun modo uso della violenza fisica e quindi bisogna stare attenti a pesare le parole. Però…
Però?
È sicuramente vero che la suggestione e il tipo di odio che Grillo vuole generare nei cittadini è pericoloso. È una via facile, semplicista e pericolosa. Le persone entrano nel movimento, ascoltano le parole del guru e spengono il cervello, diventando dei soldatini. Bisogna stare attenti: non c’è alcun partito che scatena una caccia alle streghe – via Internet – come il M5S se qualcuno osa criticarlo. Se apri un blog e scrivi una critica dura ma razionale, arriva una pioggia di insulti e minacce. Il giornalista non viene aspettato e picchiato sotto casa, ma è preda di questi doberman (o meglio conigli) online che fanno comunicazione sorda e violenta. Dove ci porterà questo? Io vedo il Movimento 5 Stelle come un grande esperimento di massa di spegnimento dei cervelli, cosa già attuata dai partiti in questi anni. Oggi, invece ci salvarci dalla dittatura dei partiti, siamo entrati in quella 2.0 del grillismo.
(Fabio Franchini)