Tra i nomi che stanno circolando nel cosiddetto totoministro, figura anche Dario Franceschini, attuale Ministro per i Rapporti col Parlamento ed esponente del Partito Democratico che, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe approdare al Viminale o ai Beni culturali. Dario Franceschini nasce nel 1958 a Ferrara, suo padre fu tra il 1953 e il 1958 deputato alla camera come esponente della Democrazia Cristiana: intraprende gli studi di avvocatura che lo portano dopo la laurea ad esercitare la professione di avvocato civilista e cassazionista. Oltre alle cause di legge, Franceschini dedica il suo tempo anche alla scrittura e nel 1985 pubblica il suo primo libro intitolato “Il Partito Popolare a Ferrara. Cattolici, socialisti e fascisti nella terra di Grosoli e Don Minzoni”. Come il padre, comincia a nutrire interesse per la politica già da ragazzo, infatti durante la sua frequentazione al liceo scientifico di Ferrara fonda L’associazione Studentesca Democratica, che si ispirava alle teorie centriste e cattoliche. Anni più tardi arriverà la sua prima carica come consigliere comunale per la città di Ferrara rappresentando la Democrazia Cristiana a cui aveva aderito qualche anno prima. Franceschini poi nel momento in cui la DC stava attraversando una fase di cambiamento, si trova distante da alcuni principi del partito e decide perciò di fondare a Ferrara il partito dei Cristiano Sociali. Sempre a Ferrara nel 1994, quando il centrosinistra riesce a prendere in mano il comando dell’Amministrazione, è chiamato ad assumere le cariche di assessore sia alla Cultura che al Turismo, l’anno successivo si candiderà alle elezioni come Sindaco ottenendo un consenso del 20%. Dal momento in cui la vecchia Democrazia Cristiana si unisce al partito dell’Ulivo, Dario decide di ritornare vedendosi affidato il ruolo di vicesegretario del partito, carica che ha ricoperto tra il ’97 e il ’99, due anni più tardi sarà eletto deputato alla camera per una circoscrizione di Ferrara. A partire dal 2001 aderisce alla Margherita, all’interno della quale svolgerà il ruolo di coordinatore nazionale del partito, nel 2006 sarà nuovamente deputato con la coalizione Margherita-Democratici di Sinistra chiamata Ulivo, a questo punto si dimetterà dall’incarico di coordinatore del suo partito per diventare capogruppo dell’Ulivo alla Camera dei Deputati. Nell’anno successivo ci sarà la nascita dell’attuale PD, che vide Franceschini assumere la carica di vicesegretario nazionale, per poi diventarne Segretario nel 2009. Anche la carriera di scrittore è andata avanti nel corso della sua vita portando alla pubblicazione dei suoi primi romanzi, “Nelle vene quell’acqua d’argento” è il primo romanzo e fu pubblicato nel 2006, seguirono “La follia improvvisa di Ignazio Rando” 2007 e “Daccapo” pubblicato invece nel 2011.