Anche Giorgio Napolitano ha commentato la formazione del governo dopo il lungo colloquio avuto al Quirinale con il nuovo presidente del Consiglio: “Condivido l’esigenza espressa da Matteo Renzi – ha detto il Capo dello Stato – di realizzare in tempi brevi le riforme istituzionali ed economiche, non possiamo permetterci il lusso di perdere questa occasione”. Poi, spiegando i motivi di un incontro tanto lungo, Napolitano ha detto che “il governo presenta così ampi caratteri di novità da spiegare ad abundantiam il perché dei tempi lunghi”. In tutti i casi non c’è stato alcun braccio di ferro, come invece sembrava da alcune indiscrezioni circolate questo pomeriggio: “Il mio braccio non è stato sottoposto né l’altro ieri né oggi a nessuna prova di ferro”.
Dopo aver comunicato la lista dei nomi dei nuovi ministri e ministeri assegnati, ecco le prime parole di Matteo Renzi: “Sento la responsabilità, la delicatezza e lo straordinario onore che deriva dal formare un governo che sia in grado di dare speranza”. Lo ha detto Matteo Renzi durante l’incontro con i giornalisti. “Ringrazio il presidente della Repubblica e farò di tutto per ripagare la fiducia sua, dei deputati e di milioni italiani che attendono dal governo risposte concrete”, ha aggiunto il segretario del Pd, assicurando che “puntiamo al 2018 ma puntiamo domani mattina a fare subito le cose che vanno fatte, altrimenti l’impressione è la conservazione per la conservazione”. Il Paese, infatti, “non ha alternative, abbiamo la possibilità di realizzare le riforme che per anni non si sono fatte”. Secondo Renzi, adesso “in questa vicenda, per come sono andate le cose, molti di noi si giocano qualcosa di più della carriera, si giocano la faccia”. Rivolto ai giovani, invece, ha detto che “se può fare il presidente del Consiglio uno come me sotto i 40 anni, questo è anche un segnale per le tante ragazze e ragazzi che dicono che in Italia niente è possibile, non è così”. Infine un commento sulle diverse ore trascorse al Quirinale: “Dovendo fare un governo di 4 anni, l’aver impegnato due ore e mezzo” è un tempo “di messa a punto ben investito”.
Matteo Renzi ha presentato la lista dei nuovi ministri con nomi e ministeri assegnati. Su Twitter moltissimi i commenti ai nomi. Ecco cosa scrive il giornalista de La Stampa Marco Bardazzi: “Giudicheremo @matteorenzi dai fatti, ma l’accento fiorentino al Quirinale è già una conquista”, “Nessun ministro per gli Affari europei. Per essere un governo che deve trattare con Bruxelles è una scelta bizzarra… #Renzidays” scrive Stefano Feltri, giornalista de Il Fatto Quotidiano, mentre Luca Bizzarri ironizza: “Secondo Giornalettismo al ministro della giustizia gli hanno ritirato la patente sbronzo nel 2010. Finalmente uno di noi” mentre in tanti scrivono: “Meno male che aveva mai detto ‘mai più alle larghe intese’” e “Ma Federica Guidi non la voleva mica Berlusconi in Forza Italia?”.
Ecco, finalmente, la lista dei nuovi ministri presentata da Matteo Renzi: innanzitutto Graziano Delrio sarà il sottosegretario del consiglio dei ministri. Vediamo invece i ministeri con portafoglio: Federica Mogherini, Esteri; Angelino Alfano, Interni; Andrea Orlando, Giustizia; Roberta Pinotti, Difesa; Pier Carlo Padoan, Economia; Federica Guidi, Sviluppo economico; Maurizio Martina, Agricoltura; Gianluca Galletti, Ambiente; Maurizio Lupi, Trasporti; Giuliano Poletti, Lavoro; Stefania Giannini, Istruzione; Dario Franceschini, Beni e attività culturali; Beatrice Lorenzin, Salute. Per quanto riguarda invece i ministri senza portafoglio, Maria Elena Boschi, Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento; Marianna Madia, Semplificazione e Maria Carmela Lanzetta agli Affari Regionali
La presentazione della squadra dei ministri del nuovo governo doveva avvenire alle 16. Dopo un primo slittamento alle 17, Matteo Renzi e Giorgio Napolitano sono a colloquio da oltre due ore nelle stanze del Quirinale. Qualche intoppo? Pare che Emma Bonino vacilli agli Esteri, ma ci potrebbe essere stato qualche altro spigolo inaspettato da evitare. L’attesa cresce e allora il segretario Pd nonché premier incaricato pochissimi minuti fa ha tranquillizzato tutti su Twitter. Ecco il suo cinguettio: “Arrivo! Arrivo!”.
Dovrebbero essere sedici in tutto i ministri scelti da Matteo Renzi, che si trova in questi minuti al Quirinale a presentare la lista al capo dello stato. Secondo indiscrezioni dovrebbero essere otto uomini e otto donne. Ecco sempre secondo indiscrezioni i nomi già sicuri: confermato Alfano agli interni emetter arriva Pier Carlo Padoan all’economia. Confermati anche ai loro posti Emma Bonino, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Andrea Orlando.
Finisce il tormentone del totoministri. Fialmente oggi si sapranno i nomi dei nuovi ministri che comporranno la squadra di governo di Matteo Renzi ed i Ministeri assegnati. Nelle ultime ore è spuntato qualche nuovo nome, come quello del pm anticamorra Raffaele Cantone che sembra destinato al ministero della Giustizia. In lizza per la carica di Guardasigilli ci sarebbe anche Nicola Gratteri, procuratore aggiunto al Tribunale di Reggio Calabria, mentre l’ex presidente della Regione Sardegna Renato Soru potrebbe finire all’Innovazione. Si accorcia la lista dei papabili per il ministero dell’Economia: in ballo ci sono Pier Carlo Padoan, vice segretario dell’Ocse, e Guido Tabellini, ex rettore della Bocconi. Braccio di ferro tra Matteo Renzi ad Angelino Alfano, con quest’ultimo che alla fine dovrà probabilmente scegliere se essere vicepremier o ministro dell’Interno, ma non più entrambi. Mentre il leader del Nuovo Centrodestra sembra orientato verso il Viminale, il presidente del Consiglio incaricato salirà al Colle questo pomeriggio per presentare, appunto, la lista dei ministri. Renzi è atteso invece lunedì in Senato (la seduta è fissata alle 14) dove dovrà ottenere la fiducia. Per quanto riguarda gli altri ministeri, alla Difesa dovrebbe essere confermato il ministro uscente Mario Mauro (altrimenti è in corsa Roberta Pinotti), come anche Emma Bonino agli Esteri. Il nome in pole position per il ministero del Lavoro, al posto di Enrico Giovannini, è quello di Tito Boeri (ma non è completamente da escludere l’ipotesi Pietro Ichino). Infine, all’Istruzione, una tra Stefania Giannini e Irene Tinagli dovrebbe prendere il posto dell’attuale ministro Carrozza.