L’annuncio di Renzi è arrivato attorno alle 19 di mercoledì: “Questione di ore e chiudiamo tutto”. Il premier incaricato è dunque fiducioso di riuscire a presentare programma e squadra di governo nelle prossime ore. Quest’oggi si è tenuto il vertice di maggioranza che ha visto il Pd confrontarsi con le altre forze parlamentari di governo. Al termine dell’incontro il Nuovo Centro Destra, per bocca del suo leader, Angelino Alfano, ha dettato le sue condizioni: no a un ministro dell’Economia “affezionato alle tasse” ed entrata in vigore della legge elettorale in un momento susseguente alla revisione del bicameralismo perfetto. Roberto Formigoni, senatore Ncd, ci spiega gli orientamenti del suo partito.



Oggi il vertice di maggioranza per delineare il programma del governo Renzi. Passi in avanti o persistono punti di criticità?

Complessivamente la cosa sta andando avanti, non c’è stato né un arresto né, tantomeno, un arretramento. Il clima è collaborativo e ci stiamo confrontando seriamente per arrivare aun obiettivo comune. Persistono, però, delle criticità in quanto noi instiamo nel volere il famoso programma alla tedesca. Sulle tematiche del lavoro, per esempio, stiamo procedendo lentamente perché non siamo d’accordo su tutto…



Ci spieghi.

Sinteticamente, noi abbiamo chiesto una semplificazione massima delle normative sul lavoro e insistiamo per allargare la libertà contrattuale mentre l’impostazione di Renzi è più legata alla tradizionale della sinistra che va addirittura verso il contrato unico. Questo è un nodo per noi è fondamentale.

Poi?

Si è appena incominciato a parlare della famiglia, una questione su cui noi vogliamo scrivere per bene, nero su bianco, le regole. La terza cosa non riguarda il programma, bensì le prospettive del governo. Noi diciamo: caro Matteo, hai detto che la legislatura deve durare fino al 2018… benissimo. Facciamo allora la riforma della legge elettorale quando vuoi tu, ma stabiliamo che la riforma elettorale (che, ricordiamo, riguarda soltanto la Camera) entra in vigore dopo aver fatto la riforma dl Senato. Questo per evitare a chiunque la tentazione – appena fatta la legge – di mandare il Paese alle urne creando solo caos.



Temete, per questo, un asse Pd-Forza Italia che faccia saltare il banco?

Noi non perdiamo il nostro sangue freddo. Ripeto, stiamo lavorando seriamente con i renziani. Poi ci sono voci di disturbo messe in giro da Forza Italia. Berlusconi, parlando con i gruppi parlamentari di FI, ha detto che Renzi avrebbe posto il veto sull’ingresso di Alfano nella compagine ministeriale: ecco, è una bufala enorme. Quest’uscita si somma a tutte le altre frottole sentite ultimamente. Da un mese, Berlusconi e Forza Italia appaiono ossessionati dal Nuovo Centrodestra. E…

Prego.

Alla faccia dei veleni, degli insulti e delle malelingue, ci sono nuovi senatori pronti a passare con noi: ci stiamo ingrossando.

E per quanto riguarda il caso di Gal? Con Berlusconi che starebbe spingendo per ingrossare il loro gruppo…

Il famoso soccorso azzurro. Io non escludo affatto che Berlusconi – ossessionato da Ncd – sia pronto ad appoggiare un governo dell’odiato Pd. La sua ossessione si è spinta fino al punto di voler un governo monocolore Pd. Al Senato, comunque, non si ha nessunissima notizia di movimento di questo genere. Noi teniamo i rapporti con i nostri colleghi e, ripeto, non pare proprio.

 

Quindi non temete questi accordi…

Se poi fosse realmente così, il Partito democratico esploderebbe contro Renzi, tanto è vero che una settimana fa ha smentito l’ipotesi di governare con Forza Italia.

 

Tornando invece sui nodi da sciogliere circa l’esecutivo, Alfano ha detto di non volere un ministro dell’economia “particolarmente affezionato alle tasse”. Si fanno i nomi di Delrio (più defilato), Padoan e Tabellini. I candidati per via XX settembre vi vanno bene?

Premessa: il nostro deputato (Mario Baccini, ndr) che ha indicato Alfano all’economia ha espresso una sua personalissima idea. La candidatura di Alfano è per gli interni. Venendo ai nomi, nessuno presenta un profilo particolarmente eccelso. Noi abbiamo espresso la preferenza per un politico all’Economia: nel caso in cui Renzi indicasse Delrio noi non diremo di no. È una persona con esperienza, anche se non coincide perfettamente all’identikit ideale visto che servirebbe chi conosce, e bene, la finanza internazionale.

 

Cosa si aspetta da Renzi?

Che mantenga la parola. Ha parlato di proposte interessanti di Ncd e della volontà di lavorare con noi, sottolineando come la maggioranza di governo sia la stessa di quella dell’esecutivo Letta.

 

Lorenzin, Lupi e Alfano confermati?

Questa è la nostra proposta, che ci sembra molto logica e razionale. Noi avevamo cinque ministri in origine: Nunzia De Girolamo si è dimessa e Gaetano Qualgieriello, molto nobilmente, ha fatto un passo indietro. Questi tre ministri hanno fatto bene nel loro ruolo, per cui è importante confermarli. Come è importante, inoltre, confermare Alfano come vice-premier. Questo che nasce, ricordiamolo bene, è un governo di coalizione Renzi-Alfano – non un monocolore Pd – che trova un compromesso per risollevare il Paese dalle macerie.

 

(Fabio Franchini)