A poche ore dal voto di fiducia del Senato al governo guidato da Matteo Renzi, Corrado Passera ha lanciato il suo nuovo movimento politico, “Italia Unica”, un progetto “che si propone di ristabilire un patto di fiducia con gli italiani, partendo innanzitutto dalle loro priorità quotidiane”. In un discorso di oltre un’ora trasmesso in diretta tv e streaming, l’ex ministro del governo Monti ha annunciato il suo impegno diretto: “L’Italia deve uscire fuori da una fase di transizione in cui ristagna da troppo tempo e non possiamo più accettare soluzioni di transizione. C’è bisogno di coraggio, c’è bisogno di risultati e non di annunci, di merito e non di posizioni di rendita, di trasparenza e non di accordi sotto banco, di passione per il bene pubblico e non di sola ambizione personale”. Per rimettere in moto il Paese, ha aggiunto Passera illustrando il programma di Italia Unica all’Aranciera di San Sisto, “serve mobilitare almeno 400 miliardi, mettendo soldi veri in tasca alle famiglie e alle imprese, riavviando investimenti, senza mettere a rischio i conti pubblici, ma adottando le migliori esperienze internazionali”. Il progetto è composto da sette capitoli che, come si legge sul sito ufficiale di Italia Unica, “vanno dal rilancio dell’economia, aprendo al mercato del lavoro e liberando risorse oggi bloccate, alla riqualificazione del welfare con il rafforzamento del terzo settore, da una incisiva riforma istituzionale alla guerra alla burocrazia e all’ingerenza dei partiti, dal new deal imperniato su istruzione, innovazione, cultura e ambiente alla lotta senza quartiere alla criminalità, fino al rilancio del progetto europeo”. “Possiamo fare dell’Italia un Paese nuovamente rispettato e ammirato – ha precisato Passera – ma innanzitutto dobbiamo dare certezze alle famiglie e alle imprese e alle nostre comunità locali, a quei 10 milioni di persone che soffrono per mancanza di lavoro e, con i loro cari, temono per il futuro”. Già dal 26 febbraio, si legge ancora, “Italia Unica si metterà anche fisicamente in viaggio. Decine di tappe, a partire da Lucca, proseguendo poi per Genova, e nei giorni a venire Torino e il Piemonte per incontrare i luoghi dell’eccellenza e dell’Italia che vuole farcela, ma anche per confrontarsi in situazioni difficili”. Passera ha quindi concluso dicendo che si tratta di una “scelta doverosa” perché la politica “non può guardare all’Italia vera da lontano e dall’alto. Bisogna andare sui territori per spiegare e arricchire le nostre proposte, coinvolgendo tutti coloro, e sono certo saranno tanti, che vorranno partecipare a questo progetto”.