Con 29.883 voti a favore, gli iscritti al Movimento 5 Stelle hanno deciso di espellere i senatori “dissidenti” Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista. E’ l’esito della consultazione online lanciata da Beppe Grillo sul suo blog, i cui risultati sono stati resi noti pochi minuti fa. Alla votazione hanno partecipato in tutto 43.3698 iscritti e in 13.485 si sono detti contrari all’espulsione. I quattro senatori si erano comunque già dimessi ancor prima di conoscere l’esito del voto: “Per Grillo siamo solo pedine da manovrare. Uno vale uno? Grillo vale più degli altri e poi uno vale l’altro”, ha detto Orellana annunciando le sue dimissioni. Oltre ai quattro espulsi si è dimesso per solidarietà nei loro confronti anche il senatore Maurizio Romani: “Oggi rassegno le mie dimissioni da senatore della Repubblica per lealtà e fedeltà allo Stato e alle Sue istituzioni – ha scritto su Facebook – agli ideali stessi del Movimento 5 stelle e alla mia coscienza di uomo e di cittadino”.



Ore concitate all’interno del Movimento cinque stelle che rischia davvero la spaccatura. Dopo la decisione di Beppe Grillo di espellere i cosiddetti senatori dissidenti (Bocchino, Campanella, Battista e Orellana) lasciando al popolo della Rete la decisione online entro questa sera, molti parlamentari si schierano con i quattro e annunciano di voler lasciare il movimento. E’ in corso una riunione molto tesa dei senatori cinque stelle: secondo quanto si dice almeno una decina di loro si sono dichiarati pronti a lasciare il M5S mentre volano gli insulti. La senatrice Alessandra Bencini è andata via in lacrime. La lotta interna è scoppiata quando è stato chiesto di invalidare l’assemblea congiunta di ieri sera che ha deliberato l’espulsione dei quattro, ma il capogruppo Maurizio Santangelo non  ha voluto sentire ragioni e ha invitato Battista ad andarsene subito. A questo punto i senatori Bencini, Romani, Pepe, Fedeli, Vacciano, Bignami, Campanella, Bocchino, Orellana, Battista, Iannuzzi hanno lasciato l’assemblea accusando il resto di essere “peggio dei fascisti”.



Da parte sua Roberto Cotti annuncia che i senatori cinque stelle pronti a dimettersi sono più di trenta e invita a formare un gruppo autonomo chiedendo anche ai militanti di votare contro l’espulsione: “Attenzione. La decisione è stata presa col voto di appena una quindicina di senatori (su 50) ed oltre 60 deputati che non conoscono nemmeno i nostri colleghi”.

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