La nuova legge elettorale deve garantire governi stabili. Lo ha sottolineato il presidente della Consulta, Gaetano Silvestri, presentando la relazione annuale della giurisprudenza costituzionale, dicendosi comunque in “profonda sintonia” con le riforme annunciate da Matteo Renzi. La prossima legge elettorale, ha spiegato Silvestri, “deve prevedere un meccanismo di trasformazione dei voti in seggi che, pur assicurando la necessaria rappresentanza alle diverse articolazioni della società civile, miri a rendere possibile la formazione di governi stabili, fondati su maggioranze non fluttuanti”. La previsione di un cospicuo premio di maggioranza, ma senza la fissazione di una soglia minima per la sua applicazione, “deve essere considerata come una disciplina manifestamente irragionevole – ha aggiunto il presidente della Consulta – che comprime la rappresentatività dell’assemblea parlamentare, attraverso la quale si esprime la sovranità popolare, in misura sproporzionata rispetto all’obiettivo perseguito, incidendo anche sull’eguaglianza del voto”. Anche secondo Silvestri le liste bloccate contengono elenchi spesso assai lunghi di candidati “difficilmente conoscibili dai cittadini elettori, con il risultato che manca il sostegno dell’indicazione personale dei cittadini, che ferisce la logica della rappresentanza consegnata nella Costituzione”. Infine Silvestri si è detto convinto del fatto che, “se non si introduce nel processo legislativo nazionale il contrappeso delle Autonomie territoriali, i conflitti scoppiano dopo”, quindi “serve una seconda Camera di contrappeso”.