Con 121 voti a favore, uno solo contrario (quello di Beppe Fioroni) e due astenuti, il Partito Democratico aderisce al PartitoSocialista Europeo (Pse). E’ stato deciso durante la direzione nazionale andata in scena ieri. “Se n’è parlato durante la fiducia in Parlamento – ha detto il premier Matteo Renzi al termine dei lavori – durante il governo di Enrico. Tutto si può dire tranne che il dibattito sia stato ampio, ma il dibattito sull’Europa per definizione non finisce oggi. E’ il tema del nostro futuro. Oggi il nostro impegno ad aderire al Pse è per molti un punto di arrivo ma è anche e soprattutto un punto di partenza”. Non tutti si sono però detti d’accordo con tale adesione, definita da Beppe Fioroni come un “errore molto grave”. “E’ una ferita nel corpo di un partito nato con altre aspettative – ha detto nel suo intervento – Per questo intendo formalizzare il mio netto dissenso”. Si è quindi rivolto a Renzi: “Invece di andare avanti, arretriamo. Caro segretario, tu che dici di voler cambiare verso, devi farlo anche in Europa. Nel discorso sulla fiducia hai citato Spinelli. Ma forse dovresti leggerlo con più attenzione”. Le dichiarazioni di Fioroni hanno scatenato la reazione di Massimo D’Alema: “C’è tra di noi chi teme, non senza ragione, di morire democristiano. C’è poi chi non vuole morire socialista. Io mi limiterei alla prima parte di questa affermazione, che è compresa da tutti i cittadini”. “La nostra adesione – ha aggiunto – deve avere un forte impegno innovativo, dobbiamo contribuire a creare una vera forza politica europea progressista, dalla politica economica ad una svolta in politica estera europea. Così come per 15 anni l’Europa si è rivolta soprattutto ad est dopo la fine della guerra fredda, oggi il Mediterraneo deve essere un banco di prova fondamentale. Non è una resa, ma un grande passo avanti”. E’ stato poi proprio Matteo Renzi a scherzare sul botta e risposta tra i due esponenti democratici: “Anch’io comprerò i pop corn per assistere all’epico scontro tra D’Alema e Fioroni sul ruolo dei cattolici nella sinistra europea”.