Andando oggi al voto con l’Italicum, il vero ago della bilancia sarebbe l’Udc. Lo rivela un recente sondaggio elaborato dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli, intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera, secondo cui l’esito delle urne cambierebbe radicalmente se Casini decidesse di rientrare nella coalizione di centrodestra che, attraverso questa alleanza, raggiungerebbe il 37,9% riuscendo a mettere le mani sul premio di maggioranza. In questo caso il centrodestra otterrebbe 326 seggi (259 a Forza Italia e 67 al Nuovo Centrodestra), mentre 185 andrebbero al centrosinistra e 106 al MoVimento Cinque Stelle. In caso contrario, quindi senza alcuna alleanza, sarebbe necessario andare al turno di ballottaggio perché nessun partito o coalizione sarebbe in grado di superare la soglia del 37% prevista dalla nuova legge elettorale. Al momento, infatti, secondo Pagnoncelli il centrosinistra si attesta al 36%, il centrodestra al 34%, l’M5S al 20,7% e il Centro al 5,4%. Nonostante le rilevazioni della Ipsos, Matteo Renzi non si dice affatto preoccupato: “Se siamo credibili, prendiamo un voto più degli altri. Certo, se per farci paura basta uno starnuto di Pier Ferdinando Casini, allora ‘Houston abbiamo un problema’”, ha detto il sindaco di Firenze intervistato da La Repubblica. “Non basta più essere contro Silvio Berlusconi – ha aggiunto – Se vogliamo il bipolarismo non mi stupisce che Casini stia di là”. Le parole di Renzi sono state commentate proprio dal leader dell’Udc, intervenuto a La Telefonata di Belpietro, su Canale 5: “Ho scelto di allearmi con il centrodestra non per far rivivere i partitini e le nomenclature del passato ma per dar vita ad un programma serio e innovativo. Fa bene Matteo Renzi a non meravigliarsi di questa mia scelta politica che ha come obiettivo anche lariorganizzazione del Ppe”. Il progetto centrista “è fallito”, precisa Casini, anche perché “l’area del terzo polo è stata occupata da Beppe Grillo, un populista pericoloso”.



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