La nuova legge elettorale si avvia verso il primo sì della Camera, ma ci sono ancora diversi nodi da sciogliere. Le trattative sono in corso e il Comitato dei nove della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, in programma stamattina alle 9.45, non ha ancora ripreso i lavori. “Spero questa sia la volta buona. Che si faccia una legge elettorale che porti al ballottaggio impedendo di fare larghe intese e impedendo di fare giochini da Prima Repubblica mi pare un bene – ha detto Matteo Renzi ospite ieri sera a Che tempo che fa – Poi si riduce il potere dei partitini, noi come centrosinistra ne abbiamo sofferto molto. Questa legge va a superare questo problema. Siamo a un passo. Domani si risolve, al massimo martedì mattina”. L’ostacolo principale è rappresentato al momento dal dibattito sulle quote rosa. “Non voglio farlo sembrare poco importante – ha aggiunto il premier – al governo ci sono 8 donne e 8 uomini per la prima volta. Non credo però che la parità di genere si affermi con un principio legislativo. Alle donne vorrei dire che la parità vera in Italia è quando una donna non prende meno di un uomo con lo stesso mestiere, quando una donna non firma lettera di dimissioni perché è incinta. Io sono per la parità, l’ho dimostrato, ma questo non si affronta solo con una questione di poltrone in Parlamento”. Sulla necessità di garantire le quote rosa è però intervenuta anche Laura Boldrini: “Spero che queste ore portino consiglio a chi dovrà decidere su come regolarsi sulle quote di genere”, ha detto la presidente della Camera, secondo cui “il 50% della popolazione è costituita da donne. Oggi abbiamo buoni motivi perché ci sia una adeguata rappresentanza che ci restituisca il peso della democrazia come soggetto attivo”. Inoltre, “il 67% degli italiani è favorevole e voterebbe i partiti con ai vertici le donne. Questo fa paura. C’è grossa resistenza di chi ha sempre avuto le leve del potere”, ha spiegato la Boldrini ospite di Lucia Annunziata a In Mezz’ora. Sull’argomento c’è stata una parziale apertura da parte del Nuovo Centrodestra (“Noi siamo molto aperti, così come siamo assolutamente a favore delle preferenze – ha detto Alfano – Il punto è se per raggiungere un determinato obiettivo siamo pronti a far crollare tutto l’impianto della legge elletorale”), mentre un forte stop è giunto da Forza Italia.