Sul sito di Beppe Grillo è stato pubblicato un post intitolato “E se domani…” che fa l’occhiolino a una possibile dissoluzione dell’Italia. Il testo si conclude ripescando una vecchia idea di Gianfranco Miglio. Il professore, che per anni fu l’ideologo della Lega nord, ipotizzava la separazione del nostro paese in tre grandi macroregioni: la Padania, l’Etruria e la Mediterranea. Il post ha fatto esultare il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, e il Presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, che hanno dato entrambi il benvenuto al nuovo alleato nella lotta contro Roma ladrona. A Franca Equizi, che ha lasciato la Lega nel 2005 e dopo aver tentato un avvicinamento ai 5 Stelle, e adesso guida l’associazione “Sos Giustizia e Legalità” di Vicenza, abbiamo chiesto se questo matrimonio “s’ha da fare”.
Se lo aspettava un Beppe Grillo in versione secessionista?
Grillo aveva già avuto contatti con la Lega della prima ora. Se ricorda, Funari doveva essere candidato a Roma e Grillo a Genova, entrambi per la Lega. Quel contatto risale a uno dei primi ritrovi di Pontida.
Ci ricordi anche come andò a finire.
Non se ne fece niente. Funari è rimasto molto amico e in un’intervista televisiva disse che rinunciava perché era stato minacciato. Grillo invece sparì. Ma se guardiamo bene, affinità tra Lega e 5 Stelle delle origini ci sono sempre state. In partenza erano entrambi contro la globalizzazione. A Grillo, che dice di essere contro la globalizzazione, bisognerebbe tuttavia chiedere perché intorno al 2008 andò a pranzo dall’ambasciatore americano quando qua a Vicenza c’era la battaglia per la base militare americana. Cosa c’è andato a fare? Ci sono stati anche altri passaggi.
Ci dica quelli più importanti.
Ad esempio, sul presidente della Repubblica, Bossi è stato un maestro di Grillo. Anche il discorso “Fuori dall’euro”: ricordo di aver raccolto firme pro lira quando ero ancora nella Lega. Oppure il tema dell’immigrazione, del potere ai popoli, della conservazione del territorio. Anche qui, Grillo dice: no al consumo del territorio, poi fa un abuso edilizio che viene sanato con il condono… Ci sarebbe da dire anche su quel “potere ai popoli”…
Prego.
Nel Movimento 5 Stelle il potere non è più del popolo ma del duo Grillo-Casaleggio. Vedo però una grossa differenza tra Lega, almeno quella delle origini, e i 5 Stelle.
Che differenza?
La democrazia interna. Che nella Lega c’era, almeno fino a quando sono entrati certi marpioni: da quel momento in poi non c’è più stata democrazia ma l’ordine di votare. I primi anni mi ricordo che qualsiasi cosa veniva messa in discussione, si facevano i congressi. Questo non lo vedo invece nel Movimento 5 Stelle, vedo solo la dittatura Grillo-Casaleggio. L’impressione che si ricava invece dagli ultimi passaggi – secessione, macroregioni, eccetera – è che Grillo sia in grosse difficoltà.
In che senso scusi?
Le difficoltà più grosse Grillo ce le ha con i suoi in Parlamento. Ma questo era successo anche in casa Lega quando Bossi si è staccato dal primo governo Berlusconi. Le espulsioni c’erano state, ma non perché c’erano dei leghisti che avevano disobbedito al capo, bensì perché quei tali erano andati con la vecchia politica. Anche qua a Vicenza c’è una continua lotta interna tra i 5 Stelle. C’è l’assalto alla diligenza da parte dei vecchi politicanti che, secondo me, li manovrano.
Lotta interna per che cosa, scusi?
Per apparire e far vedere che uno fa qualcosa di più di un altro; ma non verso l’esterno, all’interno. Ci sono gli amici, le famiglie diciamo, i gruppi, e chi non è con me è contro di me. Non diversamente da come avveniva con i vecchi partiti.
Quindi lei non vede possibile un’alleanza tra i due movimenti, è così?
Conosco abbastanza bene Salvini; finché ho frequentato la Lega mi è sembrato una persona onesta. Però credo che la Lega ormai sia sputtanata. Cos’ha dimostrato in questi vent’anni? Se non fosse andata al governo non avrebbe fatto nascere il M5S. Ma andando al governo e facendo quello che ha fatto, sostenendo Berlusconi in tutte le sue campagne, si è sputtanata. La storia è cominciata con Credieuronord ed è arrivata a Belsito. Dall’altra parte…
Quella di Grillo?
Sì, ho la netta sensazione che Grillo tenti di sostituire la Lega, incanalando il dissenso. Grillo sta scoppiando e allora nascono i forconi. Ho l’impressione che nel nostro Paese ci sono questi movimenti di popolo che sorgono in modo onesto, corretto, fino a quando arrivano ad avere un certo consenso. A quel punto decidono − nel caso di Grillo secondo me sono già partiti con questo obiettivo – di incanalare il dissenso, senza però dissentire dai soliti poteri forti.
Quindi non ci sono matrimoni in vista tra grillini e leghisti?
Lo escluderei. La Lega sparirà un po’ alla volta, e sparirà anche il M5S, o comunque col tempo verrà ridimensionato; ci vorrà magari qualche anno, ma quello è il destino. Intanto cercano di vivacchiare tutti e due, aiutandosi. Ho dei dubbi che ci siano dei contatti tra le basi dei due movimenti. Potrebbero esserci tra i dirigenti dei due gruppi ma per tenersi su, per sostenersi a vicenda. Pensi che qui a Vicenza Lega e 5 Stelle sono in mano ai figli degli ex politicanti…