Non solo riforma del Titolo V della Costituzione ed eliminazione del Senato: nel mirino di Matteo Renzi, in ottica snellimento della macchina statale, c’è anche il CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Queste le parole, in merito, del presidente del consiglio, in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del cdm: “Si va verso la semplificazione del paese e si superano le province. C’è anche l’abolizione del CNEL”. Lo stesso Carlo Cottarelli, commissario alla Spending Review, ha indicato il CNEL come uno di quegli enti pubblici che deve essere eliminato. Ma che cos’è dunque questo ente? Si tratta di un organo di profilo costituzionale, previsto dall’articolo 99 della Carta e introdotto ufficialmente con la legge numero 33 del 5 gennaio 1957. È dunque un apparato in vita da quasi 60 anni. Le sue materie di competenza sono temi legislativi economici e sociali. Quali sono le sue funzioni? In sostanza, è un organo consultivo del governo, delle Camere e delle regioni: il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro esprime pareri – non vincolanti – sulle questioni di competenza e può promuovere iniziative legislative solo su richiesta, appunto, dell’esecutivo, della Camera o delle Regioni. 



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