Alle 11.00 di sabato 15 marzo ha avuto luogo a Beneceto – a pochi chilometri da Parma – il tanto discusso clinic di Federico Pizzarotti che ha tenuto, in un “clima fantastico” (parole del primo cittadino), una lezione circa il funzionamento della macchina amministrativa davanti a 300 aspiranti amministratori locali pentastellati. Grillo, tempo fa, tuonò: “evento non concordato né con me né con lo staff”, ma ora Pizzarotti fa sapere che con il leader M5S è tutto chiarito. È davvero così? Lo abbiamo chiesto a Federica Salsi, cacciata (tra le prime) dal Movimento 5 Stelle per aver partecipato a Ballarò.



Dopo essere stato sconfessato da Grillo, si è tenuto l’evento organizzato da Federico Pizzarotti che ha chiamato a raccolta circa 300 aspiranti amministratori. Il sindaco di Parma dice che con il leader del Movimento è tutto ok. È così?

Secondo me è più una pace armata. Pizzarotti è stato bravo a non tornare sui suoi passi e ha fatto bene, al di là delle critiche ricevute da Grillo, ad organizzare l’incontro – un evento che è stato sicuramente utile per chi vuole intraprendere il cammino politico – mosso dalla voglia di costruire e non solo distruggere. E…



Prego.

Grillo sa che non può fare la voce tanto grossa con Pizzarotti: il sindaco di Parma è un punto di riferimento a livello nazionale per tutto il Movimento. Per questo parlo di pace armata: Grillo non vede di buon occhio la sua iniziativa, ma allo stesso tempo sa che non può essere particolarmente duro nei suoi confronti, perché è una persona benvoluta.

Pizzarotti ha parlato di “clima fantastico”. È stato senza dubbio un momento di confronto e dialogo interno, che manca in casa M5S. Ma non è un controsenso che un movimento comunitario che nasce dal basso sia così poco tollerante?



Certo, il paradosso è proprio questo. I grossi problemi del Movimento 5 Stelle sono nati nel momento in cui si sono attivate delle dinamiche nazionali per andare alle elezioni politiche. Finché le cose erano gestite in maniera autonoma, a livello locale, non c’erano tutti questi problemi, anzi: eravamo tutti molto indipendenti nelle decisioni e nelle organizzazioni locali. Lo spirito della partecipazione, della trasparenza, della democrazia e del confronto è sempre stato un caposaldo.

Poi?

I problemi, come diceva, sono arrivati quando a livello nazionale è stato tutto centralizzato da Grillo e Casaleggio – soprattutto Casaleggio – e hanno deciso tutto loro: dal programma alle regole, passando per i codici di comportamento di deputati e senatori e l’organizzazione delle parlamentarie stesse. Tutta la partecipazione, che prima esisteva, è stata completamente azzerata, soprattutto a livello parlamentare, dove il dialogo non esiste. Non c’è alcun lavoro di confronto sui temi.

Ma un partito del genere, con tali meccanismi, può essere in grado di governare l’Italia? Un ruolo che presuppone mediazione…

Non esiste la democrazia interna, se non nella misura in cui piccoli gruppi locali si autogestiscono e non pestano i calli a Casaleggio. Visti i presupposti, visto che è gestito da un’azienda che fa marketing e rispondono solo ed esclusivamente alle logiche di mercato, credo (e spero) di no. Io mi auguro che non vada alla guida del Paese. L’eventuale confronto esterno con le altre forze politiche c’è nella misura in cui Casaleggio decide di tenerlo. Se per esempio dice: “noi proponiamo la nostra legge elettorale e non scendiamo a patti con nessuno” c’è poco da fare. Ci sarebbe di mezzo il bene del Paese, ma non è questo, purtroppo, il fine di Casaleggio.

 

Alla manifestazione di oggi si era iscritto anche un esponente del Pd che avrebbe partecipato volentieri alla lezione di Pizzarotti. Non è stato però accettato. Giusto così?

Pizzarotti lo ha ringraziato per l’interessamento e per la stima però non gli sembrava opportuno che partecipasse: mi sembra che sia una risposta congrua. D’altronde è un raduno organizzato per i candidati del Movimento 5 Stelle, mi sembrerebbe fuori luogo che vi partecipasse qualcuno d’esterno. Se io andassi a una riunione del Pd non credo che sarei, giustamente, la benvenuta! Se è un incontro per iscritti, che vadano gli iscritti di quel partito.

 

Oggi Grillo è andato in giro per i cantieri dell’Expo per protestare contro tutti gli interessi dietro l’Esposizione Universale. Però nel maggio 2012 anche consiglieri pentastellati espressero apprezzamento per il progetto “Via d’acqua Expo 2015” (una delle tappe odierne del suo tour).

Mi viene da dire che all’epoca quelle persone erano un bel po’ confuse. Fin dall’inizio, il Movimento 5 Stelle guardò con grande criticità e molto sospetto all’intero progetto, per cui onestamente mi sembra abbastanza strano. Ripeto, saranno stati molto confusi…

 

(Fabio Franchini)