“La partita di Renzi nell’incontrare Angela Merkel mira a rovesciare l’immagine negativa dell’Italia nell’opinione pubblica tedesca. Le incomprensioni tra Roma e Berlino sono infatti più a livello di opinione pubblica che di governi”. Lo sottolinea Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, a proposito dell’incontro tra Matteo Renzi e Angela Merkel avvenuto ieri a Berlino. Nella conferenza stampa al termine dell’incontro il Cancelliere tedesco ha sottolineato: “Sono molto colpita da Matteo Renzi, per l’Italia é un cambiamento strutturale. Gli auguro molta fortuna, ce lo auguriamo tutti”.
Dopo il vertice tra Renzi e la Merkel, i rapporti tra i governi italiano e tedesco miglioreranno?
I rapporti tra i governi italiano e tedesco sono sempre stati buoni, è tra le opinioni pubbliche dei rispettivi Paesi che ultimamente non corrono buone acque. Per i tedeschi i nostri guai derivano dal fatto che sperperiamo i soldi e abbiamo un’alta evasione fiscale, mentre gli italiani sono sempre più insofferenti per il livello di squilibrio che si è creato all’interno dell’Ue, tale per cui a surplus eccezionali dei tedeschi corrispondono deficit eccezionali nostri.
Che cosa sta cercando di ottenere Renzi dalla Germania?
Il tentativo del premier è quello di rompere questo muro di sospetto e convincere l’opinione pubblica europea che in Italia è in corso una trasformazione che merita di essere sostenuta con una maggiore flessibilità sui conti e con una maggiore attenzione alla crescita. E’ un problema antico, che da tempo si pone nei confronti della Germania, e che non riguarda solo l’Italia ma anche altri Paesi. Il tentativo di Renzi è visto con interesse perché si tratta finalmente di un governo politico, che si presenta con una faccia molto dinamica, e quindi il premier si gioca questa carta.
Renzi può parlare con la Merkel alla pari o in qualche modo “dipende” dai poteri forti tedeschi?
Quella di dipendere dai poteri forti tedeschi è una critica che è stata fatta a tutti i governi italiani, soprattutto a Monti e Letta. Nessun governo italiano, neanche quello Berlusconi/Tremonti, ha potuto fare a meno di un rapporto positivo con la Germania, la Francia e gli altri Paesi europei. Si tratta di partner con i quali è impossibile stabilire un atteggiamento conflittuale o antagonista. Renzi vuole dare l’idea di un uomo libero da sudditanze nei confronti di Berlino, e non credo quindi che questa critica sia giustificata.
Per il ministro delle Finanze Schaeuble, “il consolidamento delle Finanze statali attraverso le riforme strutturali non può essere rinviato”. Che cosa significa?
E’ un riferimento molto preciso all’ipotesi che l’Italia si indebiti nuovamente per finanziare in parte la manovra fiscale. Le parole di Schaeuble indicano che non potrà essere rinviato nuovamente quel processo di convergenza verso il pareggio di bilancio che ormai anche l’Italia ha scritto nella sua Costituzione e che quindi va rispettato. Oggi qualsiasi ipotesi di rinvio è del tutto caduta, e tutto sommato è meglio così.
Quindi dal punto di vista della sostanza si tratta di un nulla di fatto?
Non parlerei di un nulla di fatto. Partire chiedendo di indebitarsi per finanziare le riforme non mi sembra il modo più intelligente per impostare i rapporti con la Germania. Ma in ogni caso bisogna considerare che la posizione di Schaeuble, e forse anche della Merkel, non è definitiva. In una fase come questa, a poche settimane dalle elezioni Ue, quando non si sa ancora come sarà composta la prossima Commissione, è impossibile aspettarsi dalla Germania un via libera formale a qualcosa che dovrà essere deciso dalla Commissione stessa.
(Pietro Vernizzi)