Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico e Presidente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, ha con noi analizzato e commentato le coperture finanziarie della manovra economica di Matteo Renzi (qui l’intervista integrale), avanzando un progetto di riduzione della spesa pubblica “alternativo” a quello a cui sta lavorando Carlo Cottarelli (“che si sta muovendo bene”). È presto per giudicare il lavoro di Cottarelli, dice sempre Boccia, che si augura però che gli interventi del commissario alla spending review non siano meri e deleteri tagli lineari. L’esponente dem ha una sua proposta di legge che prevede “tagli dell’8% a tutti i salari da 80.000 euro in su, il 7% da 70/80.000 euro e il 6% da 60/70.000 euro”. (Qui la tabella completa). Si tratta, spiega, di un intervento complessivo “di 4.5 miliardi lordi per i prossimi tre anni che coinvolge il 16% dipendenti pubblici” destinati a finanziare “l’esodo di alcuni dipendenti pubblici che a causa della Fornero sono rimasti al lavoro nonostante abbiano raggiunto i 40 anni di contributi e, soprattutto, la possibilità di assumere giovani”. È questo il punto: “Ha senso ridurre il numero del pubblico impiego a patto di ringiovanirlo, con nuova linfa”.