Lorenzo Battista, uno dei senatori espulsi la scorsa settimana da Movimento dei 5 Stelle ha annunciato di voler creare un nuovo gruppo politico a Palazzo Madama. Che sarà “più democratico, non ci sarà alcun leader” e “tutti potranno esprimere il loro pensiero liberamente”. Battista tiene a sottolineare che del gruppo faranno parte solo gli ex 5 Stelle e che in previsione non c’è nessuna alleanza. Renzi al massimo otterrebbe una “fiducia condizionata su punti e risultati ottenuti”. All’orizzonte si profila intanto un nuovo scontro all’interno del Movimento 5 Stelle: quello tra Grillo e Federico Pizzarotti. Il sindaco di Parma avrebbe confermato l’appuntamento del 15 marzo con gli aspiranti sindaci dei 5 Stelle; appuntamento al quale Grillo ha negato l’autorizzazione tramite Twitter. Al senatore Luis Alberto Orellana, espulso settimana scorsa dal gruppo del M5S, abbiamo chiesto di commentare gli ultimi sviluppi.
Nel M5S chi dissente viene cacciato; settimana scorsa sono stati espulsi altri 5 senatori. Avanti di questo passo i gruppi parlamentari saranno decimati.
È sempre più chiara la funzione del gruppo dirigente composto da Grillo, Casaleggio e dallo staff riconducibile credo alla Casaleggio e Associati, chiamiamolo cerchio magico di parlamentari, che concordano certe azioni tradendo completamente lo spirito del movimento, dell’uno vale uno, della condivisione, del voto assembleare. È questo che sta venendo sempre più fuori con grande disagio da parte di tutti. Anche le dimissioni di alcuni sono espressione di questa consapevolezza.
Il problema è il duo Grillo-Casaleggio o qualcosa di più profondo?
Mah, Grillo e Casaleggio sono due persone che senz’altro dominano il movimento per la loro autorevolezza e la loro storia. Sicuramente la loro posizione condiziona tutto il movimento. Quando dico che ne stanno tradendo lo spirito mi riferisco al fatto che era stata promessa una piattaforma di dialogo e di confronto. Ma questo non sta accadendo. Questo dovrebbero capirlo. Nel bene e nel male tutto dipende da loro.
Le ultime espulsioni erano prevedibili?
Fino a pochi giorni fa la speranza era di rimanere nel movimento per far emergere dall’interno queste contraddizioni. Per vedere se era possibile cambiare questo atteggiamento. Di fatto non ci sono riuscito.
Lei ha dichiarato di volersi dimettere da senatore.
Sì, ho presentato la lettera di dimissioni al presidente Grasso assieme ad altri cinque senatori del M5S che però non sono stati espulsi come me. Era inevitabile, il processo sommario che abbiamo subito e la modalità della nostra espulsione violano qualsiasi regola democratica. Ma soprattutto quella interna al movimento e al regolamento del gruppo parlamentare. Questo è un segno gravissimo di mancanza di democrazia interna.
Com’è avvenuta la sua espulsione?
E’ stata ratificata da una mail fatta preparare da Grillo in cui si invitava a confermare l’espulsione. Inoltre è stato fatto circolare un video, sempre da parte di Grillo, pieno di nefandezze su tutti noi. Tutto questo è un’ulteriore riprova di quello che le dicevo. In pratica c’è stato qualcuno che ha potuto esprimersi in maniera forte, con il voto, noi invece no. Il risultato è che il movimento è superiore a ogni regola.
Il suo collega Battista ha annunciato che fuoriusciti ed espulsi del M5S intendono dar vita a un nuovo gruppo politico al Senato. Come si orienteranno secondo lei: daranno l’appoggio a Renzi o si ritroveranno a fare opposizione dura assieme ai loro vecchi compagni di partito?
Al Senato occorrono dieci membri per fare un nuovo gruppo, al momento ce sono 8. Tuttavia, sapendo che c’è molto malessere si può immaginare che magari fra non molto quella soglia verrà superata e si potrà quindi valutare se dar vita a un nuovo gruppo autonomo di opposizione che porti avanti non tutte ma la maggior parte delle idee per cui siamo stati eletti. Riconosco di essere stato eletto grazie a Grillo. Non solo come persona, ma per le proposte dei 5 Stelle. Sarebbe legittimo, credo, continuare questo tipo di impegno anche in un altro gruppo parlamentare di opposizione.
In questo momento sta rischiando parecchio anche Pizzarotti. Il sindaco di Parma è il prossimo della lista nera di Grillo?
Finora Pizzarotti era rimasto su una posizione neutrale. È un altro segnale almeno di nervosismo, visto che l’incontro del 15 marzo con tutti i candidati sindaco è una cosa assolutamente pacifica, che non ha nessun effetto controverso. La reazione di Grillo è sicuramente un segno di nervosismo e di difficoltà tra i due. Se poi riusciranno a ricomporre non lo so.