Un post sul suo blog, con una foto taroccata del tristemente noto cancello di ingresso al lager di Auschwitz, dove la scritta nazista diventa “P2 Macht Frei” invece di “Arbeit Macht Frei”. Non solo. Beppe Grillo prende il celebre libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi e lo adatta all’usuale attacco a Napolitano, a Renzi, la sinistra, l’alleanza Pd-Berlusconi sulle riforme. Alla fine scrive che il suo scritto è “liberamente ispirato” al libro di Primo Levi, ma questo non basta a calmare lo sdegno della comunità ebraica italiana che con una nota del presidente Ucei Renzo Gattegna parla di “infame provocazione” e “profanazione della Shoah”: “E’ un’oscenità sulla quale non è possibile tacere. Si tratta infatti di una profanazione criminale del valore della memoria e del ricordo di milioni di vittime innocenti che offende l’Italia intera”. Ecco un esempio di quanto scritto da Grillo sul suo blog: “Considerate se questo è un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino dalla trattativa Stato mafia, schiavo della P2, comandato da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la Costituzione. Considerate se questo è un Paese consegnato da vent’anni a Dell’Utri e a Berlusconi e ai loro luridi alleati della sinistra. Un Paese che ha eletto come speranza un volgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia”. Si tratta di un cambiamento delle celebri righe con cui cominciava il libro di Levi.



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