E’ finita l’avventura elettorale di Vincenzo Madetti, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Bari, sfiduciato dai suoi per aver “violato il Regolamento del Gruppo” e “l’Impegno Etico aggiuntivo firmato in occasione della presentazione della candidatura”. La decisione è stata presa dagli altri “candidati certificati in lista” durante una “riunione democraticamente indetta all’interno del Gruppo Attivisti del Movimento 5 Stelle Bari” che si è tenuta lo scorso 7 aprile, anche se la comunicazione è stata pubblicata solamente sabato. Immediata la replica su Facebook di Madetti: “Con riferimento a quanto riportato dalla stampa sulle recenti polemiche all’interno del M5S Bari, preciso che la mia unica colpa è  stata quella di assicurare la massima partecipazione degli aderenti ed attivisti del Movimento alle liste dei candidati al Comune di Bari e ai Municipi. Le regole e i principi democratici impongono che il Movimento non possa cedere agli egoismi personali e alle gelosie di pochi, tanto da arrivare ad imporre la presentazione di liste parziali ed incomplete. Anche in questo contesto si giustifica il mio sfogo personale, peraltro contenuto in un messaggio riservato reso in un momento di forte tensione e la cui pubblicazione non autorizzata costituisce la prova evidente del basso livello etico e morale di chi si è reso autore della relativa diffusione parimenti non autorizzata. Il Movimento 5 Stelle, in linea con i propri principi, deve essere aperto e democratico e garantire a tutti i cittadini che si riconoscono nei suoi valori il diritto a contribuire al cambiamento della Città di Bari”. Il battibecco tra il gruppo e il candidato è poi proseguito: “L’ex candidato sindaco – si legge sul sito M5S Bari – è stato sfiduciato per i seguenti motivi: comportamenti assolutamente verticistici e personalistici con i suoi stessi candidati dall’inizio della campagna elettorale, scelte arbitrarie che scavalcavano le decisioni dell’assemblea, ripetuti tentativi di voler inserire in lista persone che – a suo dire – gli erano state imposte da terzi con notevoli pressioni. Per questi motivi appare molto singolare che adesso Madetti interpreti il ruolo dell’aperto e del democratico”. “Noi attivisti e candidati – recita ancora il testo – non avevamo alcun problema ad allargare la lista a chi ci era stato vicino in questi mesi, ma una cosa è l’apertura, un’altra è trasformare il M5S Bari nel solito vecchio partito che agisce in nome del risultato (supposto) e non dei principi”.



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