Con un comunicato stampa. Giann Luigi Gigli, Paola Binetti, Eugenia Roccella e Alessandro Pagano stigmatizzano il comportamento del presidente della Commisisione Giustizia, Ferranti. Una “gravissima conduzione dei lavori delle commissioni congiunte Giustizia e Affari Sociali durante il dibattito sugli emendamenti relativi al Decreto Legge Lorenzin in materia di droghe” è la denuncia che li ha portati ad abbandonare i lavori. Secondo questa denuncia il presidente avrebbe limitato la discussione sull’emendamento Gigli-Binetti: l’emendamento chiedeva l’assimilazione al “THC sintetico le piante di cannabis selezionate geneticamente per ottenere un’alta concentrazione della stessa sostanza, parimenti dannose per l’organismo”. La conseguenza, si legge ancora nel comunicato, è “che il tetraidrocannabinolo, nocivo e vietato se in pillole, diventa socialmente accettabile e lecito se fumato”. Un nonsenso scientifico, dicono, e un messaggio diseducativo e ideologicamente viziato dalla cultura dello spinello, è quanto affermano. Quindi censurare un dibattito su tutto questo ha impedito che anche il consenso che si stava aprendo nel Pd potesse approdare a una concretezza.