La bagarre tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle non ha teatro solo in Parlamento e tra gli elettori, bensì (e ovviamente) anche sui social network, dove le due maggiori formazioni politiche italiane se le dicono di santa ragione, punzecchiandosi in vista delle elezioni europee, fissate a domenica 25 maggio. Il Pd di Matteo Renzi è in cima alla lista nera di Beppe Grillo; così la macchina mediatica a 5 stelle si è messa in modo e ha dedicato la sua comunicazione odierna agli attacchi ai dem sull’onda della forza di twitter e dell’hasthag #glielochiedesilvio, scimmiottando il motto degli stessi democratici in vista delle consultazioni per il rinnovo del Parlamento Europe. Il risultato? Un Renzi schiavo del leader di Forza Italia e colluso con i poteri forti del Belpaese: insomma, l’erede giusto per continuare la linea politica già seguita da Licio Gelli, Berlusconi stesso, Marcello Dell’Utri. L’hashtag che cavalca cartelloni elettorali ritoccati, in poco meno di 3 ore, ha raggiunto quota 3 mila retwett. Non poteva certo mancare la risposta del Pd che ha replicato con un #celochiedeBeppe, che però non prende troppo piede, con appena 500 tweet in un’ora, che ironizza sulle modalità di gestione del partito da parte del comico genovese e sulle sue idee antieuro e antieuropeiste.



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