“Sono felicissimo, abbiamo smentito i gufi”. Così Matteo Renzi esordisce in conferenza stampa – attorno alle 18 – al termine del consiglio dei ministri. Dopo una giornata all’insegna dei tweet (se ne sono contati 10 in cui il premier, attraverso l’account di Palazzo Chigi, ha spiegato passo passo il decreto per il taglio dell’Irpef e dell’Irap (fresco di approvazione in cdm). Ripercorrendo proprio i cinguettii (che sostituiscono le slide de “La svolta buona”), il premier per illustrare la manovra. Si parte dalle 5 (al massimo) per ogni ministero; promette dunque che 60 giorni saranno messe online le spese degli enti locali. Inoltre, il dl fissa un tetto massimo agli stipendi dei megadirigenti Pa a 240 mila euro; questa stessa misura è stata etichettata  “Norma Adriano Olivetti” perché  nessuno – dice Renzi – in un’azienda deve poter guadagnare 10 volte in più rispetto all’ultimo dei suoi dipendenti.  Eccoci dunque alla tanto attesa e discussa mossa dei soldi in più in busta paga di chi ha un netto mensile inferiore ai 1500 euro.  A partire ‘dal mese di maggio’ avverrà l’erogazione degli 80 euro al mese per coloro che hanno una busta paga sotto i 26 mila euro annui: si tratta, in soldoni, di 10 milioni di cittadini italiani. Questo un passaggio del suo lungo intervento: “Stiamo restituendo agli italiani qualcosa che è degli italiani e lo stiamo facendo stringendo la cinghia alle amministrazioni, spiega Renzi. C’erano due ipotesi in discussione: la prima, 10 mln per 10 mld di stanziamento; la seconda allargare anche agli incapienti. Noi abbiamo scelto di mantenere l’impostazione di marzo perché è prevalso l’obbligo di mantenere l’impegno di marzo: avevamo detto 80 e 80 devono essere”. Verrà poi attuata una revisione del programma sugli F35, insieme alle operazione volte a ridurre gli sprechi negli uffici pubblici. Viene in seguito Confermato il taglio dell’Irap del 10% per le aziende, prospettando Pagamenti più rapidi alle imprese. Il leader Pd, in conclusione (e prima delle domande dei giornalisti che hanno riempito la sala) ha annunciato annuncia che l’imposta sulle quote rivalutate della Banca d’Italia salirà dal 12 al 26%: il gettito ricavato andrà a copertura degli sconti Irpef. E venendo quindi alle coperture, Renzi annuncia come siano già a disposizione 6,9 miliardi nel 2014, che diventeranno  14 miliardi nel 2015.



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