Con la chiusura delle liste inizia ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni europee del 25 maggio. Tra le novità di questa competizione c’è il fatto che i cittadini europei sceglieranno direttamente il nuovo presidente della Commissione europea. Il Pse ha candidato Martin Schulz come presidente, il Ppe Jean-Claude Junker e i liberali Guy Verhofstad. Cinque le circoscrizioni italiane: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole. In lista numerosi ministri, ritorni illustri e transfughi. Le previsioni di Nicola Piepoli (Istituto Piepoli) a poco più di un mese dal voto.



Quali sono i due partiti in testa?

I due partitiche prenderanno più consensi sono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, e al terzo posto c’è Forza Italia. La disposizione dei partiti è questa: il Pd è al 34%, il M5S al 24,5% e Forza Italia al 18%. Sono quindi ben distanziati tra di loro.

Degli altri partiti quali superano la soglia di sbarramento del 4%?



La Lega Nord e il Nuovo Centro Destra. Potrebbe riuscire a farcela anche una forza di sinistra, che può arrivare al 4%, con caratteristiche analoghe al partito greco Syriza. Tutti gli altri partiti resteranno al di sotto dello sbarramento.

Quanto prenderanno Nuovo Centro Destra e Lega Nord?

Il Nuovo Centro Destra è all’incirca al 6-6,5%, comprendendo però anche Casini. Nell’Ncd confluisce quindi sostanzialmente l’Udc e ciò consente al partito di Alfano di superare la soglia di sbarramento.

Ci sarà la possibilità di un voto disgiunto, cioè di votare un presidente di commissione e non le liste a lui collegate?



Sì, ma con il caos politico a livello sia nazionale sia internazionale, uno cerca di semplificare a se stesso la vita votando normalmente.

Il Pse ha candidato Martin Schulz come presidente, il Ppe Jean-Claude Junker e i liberali Guy Verhofstadt. Avete calcolato quanti voti prenderà ciascuno di loro?

In questo momento no, ma nei prossimi giorni lo faremo. Sulla base dei sondaggi che commissionano i politici, in questo momento per loro che cosa conta di più? In questo momento vogliono sapere se vincono o se perdono, sia come individui in termini di voto personale, sia come partiti. L’unica cosa che interessa loro è questa.

Il fatto che alle europee ci siano le preferenze condizionerà l’esito finale del voto?

No, il numero di quanti decidono il partito sulla base della preferenza sono assolutamente marginali. L’ordine di grandezza dello scostamento è pari tra l’1 e il 2%. Questo 1-2% però è controbilanciato da un altro 1-2% di persone che per la stessa ragione scelgono di votare un altro partito, e quindi si verifica una compensazione statistica.

 

Chi vi aspettate che prenda maggiori preferenze tra i singoli candidati?

I cinque capilista del Pd nelle rispettive circoscrizioni prenderanno sicuramente un numero di voti particolarmente elevato. Il solo fatto che siano donne e che godano del sostegno dei vertici del partito permetterà loro di fare il pieno di consensi. Raffaele Fitto, candidato da Forza Italia, dovrebbe prendere all’incirca le stesse preferenze che prendeva nel suo territorio alle politiche, ovviamente potenziate dal fatto che le circoscrizioni delle Europee sono più grandi.

 

Quando perderà Forza Italia per il fatto che Berlusconi non sarà in lista?

Tutto dipenderà da come sarà impostata la campagna elettorale di Berlusconi. E’ anche possibile che alla fine Forza Italia guadagni consensi.

 

Quando conta l’effetto Renzi sull’aumento dei consensi del Pd?

L’effetto Renzi aumenta le preferenze del Pd di alcuni punti. Per fare una stima prudente, possiamo attribuirgli tre punti di incremento finale rispetto alle preferenze normali.

 

(Pietro Vernizzi)