Dall’anno scorso, il Pd ha attirato il 13% dei grillini delusi e quasi un voto su due da elettori di altri partiti. E’ quanto emerge da un recente sondaggio realizzato per il Corriere della Sera dall’istituto demoscopico Ipsos in vista delle elezioni europee del prossimo 25 maggio. Tra coloro che in passato avevano votato il Pd, il 64% ha fatto sapere che darebbe la propria preferenza allo stesso partito, mentre il 16% preferirebbe il Movimento 5 Stelle. Il 59% di coloro che invece si erano espressi a favore del Pdl oggi rivoterebbero per Forza Italia, mentre l’8% andrebbe verso Ncd. A trionfare è ancora una volta il “partito” degli indecisi, decisamente più numerosi nel centrosinistra (26% nel Pd, 39% tra Sel e R. Civile). I probabili astensionisti rappresentano invece il 13% nell’M5S e il 14% nel Pdl/Forza Italia. Per quanto riguarda i flussi di provenienza del voto di ogni partito, solo il 54% di coloro che oggi voterebbero il Pd si era espresso allo stesso modo lo scorso anno: nonostante ciò, il Pd fa registrare la più alta percentuale di nuovi elettori proveniente soprattutto da M5S (13%), da Scelta civica (12%) e dal Pdl (5%). Grillo, dal canto suo, può contare sull’80% di elettori che lo hanno votato anche l’anno scorso.
Fra meno di un mese saremo chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo, ma si tratterà di consultazioni che avranno un valore che andrà ben oltre a quello europeo: testeranno infatti lo stato di salute, o meglio di consenso, dei partiti italiani. Per il premier Matteo Renzi si tratta del primo esame ufficiale del voto popolare, dopo l’investitura ottenuta dal popolo del Pd, che a dicembre lo ha eletto a larghissima maggioranza segretario del partito. Ma quello di domenica 25 aprile sarà un banco di prova determinante anche per il Movimento 5 stelle, che cavalca più di tutti (alla pari della sola Lega Nord) l’ondata di “euroscetticismo” (per usare un eufemismo). Infine, sarà la prova della verità per Forza Italia, ormai orfana di Silvio Berlusconi: se gli azzurri crolleranno al 15% (come rilevato da qualche istituto demoscopico) la formazione forzista potrebbe saltare per aria, e con essa anche il patto del Nazareno con il leader dem. Ma veniamo ai numeri raccolti da EMG per La7. Partiamo dal Partito Democratico, che si conferma saldamento prima forza con il 33.1% delle indicazioni di voto (nonostante un calo dello 0.7% rispetto alla scorsa settimana). Cresce (di un punto percentuale) il M5s, che si attesta su un solido 24.4%. Gradino più basso del podio, a distanza difficilmente colmabile dai primi, ecco FI con il 19.6% (scesa dello 0.7). Il quarto politico italiano è il Nuovo Centrodestra, che però si presenta insieme ai Popolari e all’Udc: il trittico calamita consensi per il 5.1% (+0.2). Ecco dunque il Carroccio (4.5%, +0.1) e Fratelli d’Italia-An, che tocca quota 4.0% (con un incremento dello 0.3) garantendosi così – seppur virtualmente – l’accesso al Parlamento Europeo. Al di sotto della soglia di sbarramento troviamo invece L’altra Europa con Tsipras (ferma al 3.8%). Da tenere in grande considerazione anche la quota degli indecisi (18.3%, in calo dell’1.2%) e di coloro che dichiarano che non si recheranno ai seggi elettorali: sono il 34.1%.