L’accordo su legge elettorale e riforme costituzionali tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, stretto al Nazareno sabato 18 gennaio, tiene, ma scricchiola. Se il premier si è detto ottimista circa la tenuta del patto, sono arrivate nella mattinata di venerdì 4 aprile le bordate di Renato Brunetta, che ha speso parole di fuoco verso il leader del Partito Democratico: “C’è un problema, c’è un grande problema. Non ci fidiamo più di Renzi. Renzi non sta mantenendo gli impegni”. E il capogruppo forzista alla Camera prosegue: “La frase ‘si va avanti, tutto bene’ di Berlusconi è datata penso a venti giorni fa. Perché la legge elettorale alla Camera è stata approvata, con modifiche, e attualmente è strabloccata al Senato”. La pensa diversamente Altero Matteoli, senatore di Forza Italia, che ai augura che il duo Renzi-Berlusconi prosegua a braccetto fino a riforme ultimate. E dopo? “Ognuno per la su strada”.
Matteo Renzi è stato duramente attaccato da Renato Brunetta: “Berlusconi farà con Renzi come ha fatto con Monti”. Sarà così?
Io, francamente, non vedo alcuna attinenza. Con Monti decidemmo di appoggiare la compagine governativa, naturalmente sbagliando perché fu il peggior governo che ci sia stato nel dopoguerra. Con Renzi, invece, non abbiamo sostenuto l’esecutivo: siamo all’opposizione. Berlusconi ha fatto un accordo per quanto concerne le riforme e su questo credo che sia giusto continuare a mantenere l’impegno preso.
Il capogruppo forzista alla Camera ha calcato la mano: “Non ci fidiamo più di lui. Non sta mantenendo gli impegni”.
È un’opinione di Brunetta. Io sono convinto, ripeto, che noi dobbiamo mantenere gli impegni presi perché, forse, è la volta buona che facciamo delle riforme nell’interesse del Paese.
Ma non c’è il rischio concreto che possa saltare il patto stretto al Nazareno?
Il rischio c’è sempre, ma onestamente non lo auspico assolutamente.
Entrando nel merito delle riforme: su Italicum e revisione del bicameralismo perfetto il vostro voto è vitale per il premier. Se l’appoggio di FI dovesse venir meno…
Premessa d’obbligo: è il Parlamento che si occupa della legge elettorale; Berlusconi, a suo tempo, non ha fatto un patto con il presidente del consiglio, ma con il segretario del maggior partito in Italia. Questa è la differenza che qualcuno non ha capito. Sarò monotono, ma ribadisco che spero che l’intesa rimanga in vita.
Quindi che farete…
All’interno della proposta c’è anche questa decisione di modificare il Senato; possiamo non essere entusiasti, ma dobbiamo mettere sul tavolo le nostre alternative: ci sarà qualcosa che potrà far dispiacere a Renzi e qualcos’altro a noi. Ma dobbiamo fare un passo indietro tutti quando una cosa non ci piace perché, nel complesso, l’ossatura di base va bene.
Ma quali possono essere le condizioni che potrebbero far crollare tutto?
Sia Renzi che Berlusconi non possono tirare troppo la corda. Entrambi devono tener presente quello che è stato l’accordo di base, senza valicare i confini tracciati insieme. Se poi ci sono dei piccoli aggiustamenti si possono anche accettare, ma se si stravolge completamente è chiaro che salta tutto.
Qualche giorno fa Berlusconi ha incontrato al Colle Giorgio Napolitano e si parla anche di un nuovo incontro con Renzi.
Potrebbero incontrarsi nuovamente, non sarebbe nulla di eccezionale vista l’entità e l’importanza di quello che hanno concordato.
Il 10 aprile sarà noto il futuro di Berlusconi: è una data spartiacque. Al day after cosa ci dobbiamo attendere?
Non ho mai commentato una sentenza. Mi dispiace e sono convinto che Berlusconi stia subendo un’ingiustizia, tutto qui.
Ma quindi il connubio Renzi-Berlusconi reggerà?
Mi auguro che continui, come detto, finché non si porteranno a termine le riforme. Poi, a riforme fatte, ognuno andrà per la propria strada.
Tornando magari al voto?
Questo non lo so, ma quel che è certo è che siamo su posizioni politiche diverse.
(Fabio Franchini)