“Berlusconi è obbligato a dialogare con Renzi sulle riforme per sottolineare la contraddizione di un leader ai servizi sociali che parla con il presidente del consiglio. Il futuro politico del Cavaliere è ormai ridotto ad andare a ruota rispetto a Renzi, cui alla fine saranno attribuiti tutti i meriti per le riforme che a Berlusconi non sono mai riuscite”. E’ l’analisi di Mattia Feltri, capo della redazione romana de La Stampa, dopo che Berlusconi ha telefonato a Renzi per confermargli il suo impegno a favore delle riforme. Subito dopo è arrivata la nota ufficiale del Cavaliere, nella quale sottolinea come “le polemiche di questi giorni sul Senato non toccano i patti fondanti riguardo alla non eleggibilità, alla non onerosità e al fatto che il nuovo Senato non voterà la fiducia al Governo”.



Per la sondaggista Alessandra Ghisleri, l’accordo con Renzi proietta Berlusconi nel futuro. E’ d’accordo con lei?

Sì, anche se la forza di Berlusconi in questo momento non può essere data per scontata. Al Cavaliere conviene tenere aperto questo spiraglio, perché si avvicina la data della decisione del Tribunale di Sorveglianza. Siccome in un modo o nell’altro finirà in detenzione, solo mantenendo un ruolo attivo nelle riforme può sottolineare l’incredibile contraddizione di un leader ai servizi sociali o agli arresti domiciliari, che nello stesso tempo si incontra con il presidente del Consiglio per stabilire le riforme istituzionali. E’ soltanto tenendo in vita questa contraddizione che Berlusconi può conservare il suo ruolo di leader politico. Altrimenti sarà solo un galeotto.



Berlusconi continuerà a essere un interlocutore credibile per Renzi anche dopo che andrà ai servizi sociali?

Intanto vediamo se Berlusconi andrà ai servizi sociali o agli arresti domiciliari, perché nel secondo caso farà più fatica a continuare a svolgere un ruolo di leader politico. Se ne avrà la possibilità continuerà però a parlare con Renzi, perché è il modo per sottolineare questa clamorosa contraddizione tra un leader detenuto che però continua a essere centrale per le riforme del Paese che lo mette agli arresti.

Renzi sarà disposto ad accreditare Berlusconi in questo ruolo?



Certo, per il semplice fatto che Berlusconi ha i voti e continuerà ad averli anche alle elezioni europee. Prevedo che a maggio Forza Italia prenda tra il 15 e il 25%, pur sempre una percentuale inferiore rispetto alle ultime politiche, ma il Cavaliere continuerà a essere scelto da milioni di persone per le quali il fatto che sia stato condannato non ha nessuna importanza. Berlusconi continuerà a essere un leader politico, non perché la sentenza contro di lui non conti nulla, ma perché ha i voti di milioni di persone.

Berlusconi ha un futuro nella politica italiana?

Sicuramente ha un presente e lo dimostrerà il 25 maggio. Numerosi commentatori politici hanno affermato che Renzi avrebbe sbagliato a incontrare Berlusconi, ma io non sono affatto d’accordo.

 

Secondo Brunetta, quello di Renzi per Forza Italia è un abbraccio mortale. E’ davvero così?

Forza Italia è un “dead man walking”, e quindi qualsiasi cosa può rappresentare un abbraccio mortale. Il “bacio della morte” può venire dalla magistratura, da Renzi, dalla stessa classe dirigente del partito di Berlusconi che molte volte si è dimostrata ampiamente inadeguata. Berlusconi non si è mai preoccupato di creare una struttura politica in grado di guidare Forza Italia, tanto è vero che dalle origini del partito a oggi sono cambiati tutti tranne il Cavaliere. Sono molti i problemi di Forza Italia, se Renzi fosse l’unico Berlusconi potrebbe stare abbastanza tranquillo.

 

E’ vero anche il contrario, e cioè che Forza Italia rischia di trascinare Renzi nella “palude”?

Mi sembra molto difficile, in quanto Renzi si trova in una posizione in cui ha veramente tutto da guadagnare. Se fa le riforme il merito è solo suo, se non le fa è perché glielo hanno impedito. L’auspicio è che entro il 25 maggio si approvi l’abolizione del Senato in prima lettura. Se così sarà, gli elettori non daranno certo il merito a Berlusconi che lo ha appoggiato né ad Alfano che è nel suo governo, bensì a Renzi che ha preteso le riforme e le ha attuate come un caterpillar.

 

Berlusconi in 20 anni non è mai riuscito a fare le riforme. Questa volta ci riuscirà insieme a Renzi?

Il problema di Berlusconi è che a riuscirci non sarà lui bensì Renzi. Proprio perché in 20 anni il Cavaliere non è mai riuscito a fare le riforme, nessuno penserà che il merito sia suo. In Italia si discute di riformare il bicameralismo e i poteri del premier dagli anni ‘70, ma in 40 anni nessuno ha fatto niente. Se ora Renzi riesce a fare quanto ha detto, il merito non potrà che essere attribuito a lui. Abbiamo un premier che non era ancora nato quando si incominciava a discutere di queste cose, e ora riesce a completare le riforme in tre mesi. Tutti penseranno che Berlusconi si è messo a ruota di Renzi giusto per arrivare sul podio.

 

(Pietro Vernizzi)