L’arcano è stato svelato: è una burla. Paolo Brosio non si è candidato a Prato come sindaco nella fila del movimento Medjugorje. È lui stesso, alquanto piccato, a smentire il tutti:Farò un comunicato nel quale annuncerò azioni legali per i danni subiti”, per poi aggiungere: “Ma vi sembrano questi scherzi da fare? Non si può confondere la satira con la religione e la politica. Ieri ho lavorato tutto il giorno per una inchiesta su Fatima che Rai oggi non vuole più mandare in onda” perché crede il giornalista realmente candidato. Si sono fatti vivi anche gli autori dello scherzo che, dietro l’anonimato, raccontano: “Si tratta di uno scherzo, di satira pura, perché non ci si può più candidare davvero a questo punto. Volevamo innanzi tutto denunciare, in questo modo, l’inconsistenza dei candidati alla poltrona di sindaco in città. Abbiamo supposto che anche un movimento guidato da Brosio potrebbe riscuotere grande successo a prato alle prossime elezioni. È una provocazione, fatta apposta per capire anche la reazione della gente”.
Tardivo pesce d’aprile? Le elezioni regalano sempre stranezze, ma quella che vorrebbe Paolo Brosio candidato sindaco di Prato nella fila del movimento Medjugorje, sembra troppo. I muri della città toscana, in viste delle amministrative del 25 maggio, si sono riempiti (anche) del faccione del ex volto televisivo, estremamente devoto alla Madonna. Accanto al sorriso d’obbligo, si fa largo la scritta “Patria, famiglia e Spirito Santo”, arricchita da un “esiste un undicesimo comandamento vota movimento Medjugorje”. Brosio protagonista della corsa alla fascia tricolore o vittima di una delle più classiche bufale elettorali? In attesa di una conferma o di una smentita ufficiale, sui social – tra la tanta incredulità e le accuse di blasfemia – è scoppiata l’ironia.