Questa mattina, a Bruxelles, centinaia di persone hanno manifestato davanti al Palais d’Egmont contro l’European business summit, nel mirino della Lista Tsipras. È intervenuta però la polizia belga che ha fermato decine di persone, anche all’interno della delegazione italiana. Queste le parole di Giancarlo Torriceli, coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà Lazio: “Esprimiamo la nostra solidarietà ai fermati a Bruxelles e chiediamo che gli attivisti siano immediatamente rilasciati”. Nella nota si legge inoltre che “tra i fermati ci sono militanti di Sel e il candidato per la lista Tsipras alle elezioni europee, Luca Casarini, arrivati al corteo di Bruxelles per manifestare in modo pacifico contro le politiche di austerity, che le banche e la peggior finanza hanno imposto a tutti i cittadini, rendendo drammatica la condizione di vita per milioni di persone”. Torricelli, dunque, conclude: “Il summit Business Europe, un vertice formato dalle organizzazioni affaristiche e speculative di tutta Europa, rappresenta il luogo dove la più grande lobby continentale cerca di influenzare le istituzioni europee a proseguire sul cammino intrapreso in questi ultimi anni e che si sta traducendo in una crisi epocale sulle spalle dei cittadini”.
Inizia con i fischi, ma poi è un bagno di folla. In vista delle elezioni europee del 25 maggio (ma anche nell’ambito del mini tour al Sud che lo ha portato ieri a Napoli), Matteo Renzi è sbarcato in piazza Politeama a Palermo dove è stato contestato dai No Muos, dai disoccupati, dagli attivisti dei centri sociali e anche dai dipendenti Rai. Poi ha dato il via a un discorso di venti minuti concluso tra gli applausi: “Le prossime elezioni europee del 25 maggio sono un referendum fra la nostra Italia o l’Italia di Beppe Grillo, fra chi offende e chi spera”, ha detto il premier. “Abbiamo un’infrastruttura primaria: gli asili nido – ha aggiunto – Il paese ha come obiettivo il 33% e la media nazionale è al 13,6, la Sicilia appena al 5,4. Quella degli asili nido è un’assoluta priorità. Se noi non raddoppiamo i dati degli asili nido in Sicilia, che vuol dire investimento nei servizi, non saremo credibili. Bisogna portare avanti la lotta alla dispersione scolastica, che qui è al 25%, il tempo pieno nelle scuole, l’investimento nei progetti per l’inclusione di giovani a rischio”.
Con il Partito popolare europeo andremo incontro ad altri 5 anni di austerità e ingiustizie sociali. Lo ha detto a La Repubblica Martin Schulz, il candidato del Pse alla presidenza della commissione europea. A dieci giorni dalle elezioni del 25 maggio, Schulz spiega che “è stata la destra a ridurre le istituzioni europee in questo stato: hanno 21 commissari su 28. Poi, al momento della campagna elettorale, si scoprono una coscienza sociale e fanno bei discorsi. Ma la verità è che se vincerà il Ppe ci toccheranno altri cinque anni di austerità e ingiustizie sociali”. Ecco invece le priorità socialiste: “La lotta all’evasione e alla frode fiscale, dare un lavoro ai giovani, non decidere a Bruxelles cose che sarebbero meglio regolate a livello nazionale o locale”. Per quanto riguarda l’immigrazione, invece, “non si possono lasciare sole Spagna, Italia e Grecia ad affrontare l’emergenza rifugiati. Le regole di Dublino sul diritto di asilo non risolvono tutto. Dobbiamo dotarci di un sistema comune che regoli l’immigrazione legale, stabilendo quote per ciascun Paese”.
In attesa di scoprire chi vincerà nelle urne delle elezioni europee del 22-25 maggio, abbiamo già un vincitore in cucina. Ebbene sì, il piatto preferito dagli europei (a sorpresa) è l’insalata Shopska della Bulgaria. È questo il verdetto del sondaggio lanciato dalla pagina Facebook del Parlamento Europeo: chi si aspettava che a trionfare sarebbe stata l’Italia o la Francia (regine gastronomie continentali e mondiali) non può che rimanere deluso. Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro questa semplice pietanza a base di pomodori, cetrioli, peperoni, cipolla, prezzemolo, olio e formaggio. Ma a sorprendere è anche il piatto che si piazza al secondo posto: si tratta della zuppa di rape della Lituania. Pizza , paella e gulash? Sconosciute! Per Italia, Spagna e Ungheria hanno gareggiato, con scarsi risultati, la pasta alla carbonara, il gazpaco e involtini di cavolo.
Matteo Renzi infiamma piazza Politeama a Palermo. Il leader del Partito Democratico e presidente del consiglio in carica, in vista delle consultazioni europee fissate a domenica 25 maggio, ha tenuto un comizio in terra siciliana, chiusosi tra gli applausi della folta folla. Questo un breve passaggio del suo intervento: “Noi non molliamo. Vi chiedo un ultimo sforzo perchè questi ultimi dieci giorni ci porteranno non a vincere le elezioni ma a recuperare l’orgoglio di essere italiani”. Al termine del suo discorso sul palco, si è consumato un simpatico siparietto con un anziano sostenitore del Pd. Il signore ha bloccato il premier chiedendogli di fare una foto con lui, per poi trovarsi in difficoltà nel realizzare il selfie con lo smarthone. Renzi ha dunque preso in mano la situazione, e il telefono, impostando la giusta modalità per scattare la foto.
“La politica monetaria sull’euro è una questione della Bce che è indipendente, autonoma”. Lo ha detto Martin Schulz, candidato del Pse alla presidenza della Commissione Europea, a un convegno organizzato a Verona dal Pd. Parlando con imprenditori e sindacalisti, il presidente del Parlamento europeo ha spiegato di aver “sempre sostenuto e difeso l’indipendenza della Bce”, e questa difesa “nel mio paese non è stata sempre popolare”. “Però – ha aggiunto – io rimango su questa linea e rimango a favore dell’indipendenza della Bce. L’euro nella mani di Mario Draghi è in buone mani e io non voglio dare consigli a Draghi e alla Banca centrale europea”. Secondo Schulz, quindi, “questo trattato tra l’Unione monetaria europea e la Bce dovrebbe avvenire”.
“L’Italia è un paese molto forte, dovete smettere di dubitare di voi stessi”. Lo ha detto Martin Schulz, il candidato del Pse alla presidenza della Commissione Europea. A dieci giorni dalle elezioni del 25 maggio, Schulz è intervenuto al convegno di Verona “Europa 2014-2019: dall’austerità alla crescita”, durante il quale ha parlato del nostro Paese: “Pensate che cosa è riuscita a fare l’Italia negli ultimi 60-70 anni; pensate in quale stato si trovava nel 1944, quali problemi avevano le generazioni dei nostri padri e dei nostri nonni. E ce l’hanno fatta, pur avendo idee diverse, perchè c’era coesione”. Tra la Dc e il Pci c’era “un contrasto politico molto forte – ha aggiunto Schulz – ma c’era una comunanza di obiettivi, di migliorare il paese. È esattamente la stessa cosa che dobbiamo fare oggi. Dovete avere fiducia in voi e nella cooperazione”.
A dieci giorni dalle elezioni europee, in programma il prossimo 25 maggio, va in scena l’atteso confronto televisivo tra i cinque candidati alla presidenza della Commissione europea. Martin Schulz (PSE), Jean-Claude Juncker (PPE), Guy Verhofstardt (ALDE), Ska Keller (Verdi/Ale) e Alexis Tsipras (Sinistra Europea) si incontreranno alle 21 di giovedì 15 maggio per l’Eurovision Debate, un confronto di 90 minuti in diretta dall’emiciclo del Parlamento Europeo durante il quale i candidati risponderanno alle domande di Monica Maggioni, direttore di RaiNews24, e del giornalista irlandese Conor McNally, ma anche a quelle del pubblico: da qualche giorno, infatti, è stata lanciata sui vari social network, da Twitter a Facebook, una campagna con l’hashtag #TellEUROPE per raccogliere spunti e domande che saranno parte integrante del dibattito.
Beppe Grillo alla caccia di nuovi attivisti: “Le prossime elezioni Europee saranno decisive – scrive oggi sul suo blog – Bisogna andare in Europa per cambiare l’Italia. E cambiare si può. Quello che ieri sembrava impossibile oggi sta diventando realtà. Il Movimento 5 Stelle siete voi, ed è a voi che chiedo di diffondere il programma, di far conoscere i candidati, di informare chi non accede alla Rete”. Chi vuole “può diventare da oggi un Attivista a 5 Stelle e spingere l’Italia verso un futuro migliore. Tu puoi fare molto per restituire l’Italia ai suoi cittadini. Diventa Attivista 5 Stelle”. Ogni attivista, aggiunge il leader M5S, potrà: “coinvolgere i propri amici, chiedendo loro di supportare economicamente il M5S e pubblicando i manifesti del MoVimento 5 Stelle sulla propria bacheca di Facebook; promuovere gli eventi del tour attraverso il proprio profilo Facebook; diffondere il programma europeo del Movimento 5 Stelle stampando e distribuendo il volantino M5S o pubblicando i 7 punti del M5S per le Europee sulla propria bacheca; promuovere i candidati diffondendo l’elenco su Facebook”. Al termine della campagna elettorale Beppe Grillo sarà “onorato di ospitare a cena, a Genova, i primi 100 classificati per punteggio ottenuto grazie alla loro attività da Attivista 5 Stelle”.
Alle politiche dell’anno scorso arrivò primo il Movimento 5 Stelle, poi il Pd di Bersani e infine il Pdl: “Questa volta il podio sarà diverso”, assicura Matteo Renzi, rispondendo a margine di un forum a Napoli a chi gli chiedeva una previsione in vista delle elezioni europee del prossimo 25 maggio. “Le elezioni europee sono molto complicate – ha aggiunto il premier – di fatto sono incentrate su un sondaggio di politica nazionale e questo è un errore clamoroso, perchè dovremmo mandare in Europa gente che si occupa di Europa. Pare invece che la questione sia di politica nazionale”. Ecco quindi il pronostico: “Noi partiamo dal 25,3, Grillo dal 25,6 e secondo me queste elezioni vanno bene, recuperiamo rispetto al 2009 e al 2013, anche al Sud. Vogliono fare il referendum su come va il governo? Secondo me questa volta il Pd vince e porteremo a Bruxelles tutte le cinque capolista del Pd”.
Quando mancano poco più di dieci giorni alle elezioni europee, in programma il 25 maggio, c’è un sentimento che Giorgio Squinzi raccoglie nel Paese: scetticismo e cesura nei confronti dell’Europa. “Come presidente di Confindustria, da europeista convinto, sento l’obbligo di incentivare il Paese e gli elettori ad andare a votare, indirizzandosi in modo deciso verso chi sostiene l’Europa”, ha detto in audizione presso le commissioni Industria e Politiche europee della Camera, precisando che la sua non è una indicazione politica, ma la “ferma volontà di non mettere in discussione il modello di un’Europa unica, forte e soldiale”. “Personalmente – ha aggiunto Squinzi – continuo ad avere il sogno degli Stati Uniti d’Europa”. Secondo il leader degli industriali, l’euro “è sopravvalutato ma uscire vorrebbe dire una riduzione del Pil nell’ordine del 25-30% in due anni. È questo che vogliamo? Io non sono per un impoverimento drastico nel nostro Paese”. Poi ha concluso: “In questo momento stiamo soffrendo una valutazione dell’euro abbastanza irrealistica. Lo dico da imprenditore, che produce in 33 paesi del mondo, non perchè delocalizzo ma perchè non posso trasportare ciò che produco”.