“Abbiamo fatto tanto per la Regione e gli elettori lo sanno. È stata attaccata la mia persona in modo esagerato”. A dirlo è Roberto Cota, governatore uscente della Regione Piemonte intervenuto ai microfoni di Nuova Società. “Stavamo governando bene – ha aggiunto – tanto che ci hanno dovuto buttare giù usando quello che hanno usato (lo scandalo Rimborsopoli, ndr). La Lega però ha salvato il Piemonte dal default”. Adesso è partita anche la raccolta firme contro la moneta unica: “Abbiamo organizzato 200 gazebo in tutto il Piemonte – ha detto in conferenza stampa il segretario nazionale della Lega Nord Piemont – perché la gente risponda su due quesiti: sei favorevole a uscire dall’euro? Sei d’accordo al Piemonte regione autonoma dove le tasse e le imposte restano sul territorio?”. Solo a Torino sono previsti quindici punti di raccolta.



Nichi Vendola suona la carica in vista delle elezioni regionali in Piemonte. Sinistra Ecologia e Libertà sostiene la candidatura di Sergio Chiamparino (Pd e il leader di Sel indica la rotta, nonché l’obbiettivo da perseguire a partire da domenica 25 maggio: “Cancellare l’eredità drammatica che il centro destra e la Lega Nord hanno lasciato in Regione Piemonte”. Vendola, a margine di un’iniziativa elettorale a Torino, prosegue: “Non soltanto un malcostume generalizzato, ma anche, da ciò che emerge da tante inchieste, più di un varco alla penetrazione della criminalità organizzata, della ‘Ndrangheta?”. Il Piemonte di oggi? Secondo il governatore della Puglia è “una regione in affanno, deve contare il numero crescente dei propri poveri, una gigantesca periferia sociale e ha un arretrato drammatico che riguarda i suoi conti con la modernità, i diritti dei cittadini e delle nuove generazioni. Per questo bisogna correre, voltare pagina e restituire forza e coraggio al centro sinistra”.



Il #Vinciamonoi Tour ha toccato ieri il Piemonte, che domenica 25 maggio scegliere il nuovo presidente di regione. Beppe Grillo ha tenuto nella serata di ieri il comizio a Novara, in Piazza martiri della libertà; sul palco, insieme al comico, c’era anche Davide Bono, candidato governatore del Movimento 5 stelle. Il pentastellato, in mattinata, ha ripreso un’intervista di Piero Fassino a La Stampa, nella quale il sindaco di Torino assicura che il suo partito, il Pd, non ha nulla a che fare con il caso Expo. L’esponente del Partito Democratico sta sostenendo in prima persona Sergio Chiamparino, candidato dem nella corsa alla presidenza del consiglio regionale. Fassino dice che il Pd deve “dire alto e forte che c’entra nulla con quanto emerso nell’inchiesta milanese. Stop. Il resto sono solo speculazioni degli avversari” (e qui è chiaro il riferimento ai grillini). Questo, dunque, il commento quanto mai ironico di Bono sulla sua pagina Facebook riferendosi proprio al primo cittadino di Torino: “Se lo dice lui, c’è da fidarsi, no?”



Sergio Chiamparino non sarà un buon presidente della Regione, lo fa per noia. Per lui e per Pichetto la Regione è come la panchina in un pensionato”. Guido Crosetto, candidato di Fratelli d’Italia a governatore del Piemonte, è stato intervistato da La Repubblica in vista del voto del 25 maggio e ne ha per tutti: “Metto Chiamparino e Pichetto sullo stesso piano. Hanno l’atteggiamento di persone mediamente serie che vogliono un passatempo. Credo invece che la Regione abbia bisogno di una rivoluzione. In Italia in questo momento o fai rivoluzioni o lasci distruggere da Grillo”. E a proposito dei 5 stelle, ecco come l’esponente di FdI giudica la concorrenza di Davide Bono, candidato pentastellato: “Non lo eleggerebbero neanche in un condominio, non potrebbe diventare sindaco neppure in un piccolo paesino”.

Gianni Chiodi (Forza Italia), presidente della Regione Abruzzo – nuovamente candidato alle elezioni del 25 maggio per il rinnovo del consiglio regionale – dice no ai lavori di costruzioni di nuovi pozzi idrocarburi innanzi alla costa abruzzese. Queste la sua nota: “Siamo stati informati che il Ministero dell’Ambiente ha riattivato le procedure di impatto ambientale per la perforazione di tre nuovi pozzi di idrocarburi liquidi sulla concessione attuale denominata ‘Rospo mare’, a cui si aggiungerebbe un nuovo pozzo orizzontale. Siamo esterrefatti per questa azione del Governo che ci vede nettamente contrari”. Si tratta, infatti, del progetto relativo alla piattaforma situata nel Campo offshore di Rospo Mare, 20 chilometri a nord di Termoli e 70 chilometri a sud di Pescara. A bloccare il tutto era stata, nell’ottobre 2010, la legge Prestigiacomo, ma ora i lavori starebbero per ripartire. Chiodi prosegue: “Chiediamo al presidente Renzi di sospendere il procedimento Via e di riattivare l’efficacia della Legge Prestigiacomo. Voglio inoltre sottolineare che, dopo sei mesi dalla proposta di perimetrazione presentata dalla Regione Abruzzo per la costituzione del Parco della Costa Teatina, non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione dal Governo. Segno che la tutela del nostro territorio non è certamente nelle priorità dell’attuale esecutivo, che si frappone a tutte le azioni mese in atto dal nostro governo regionale nel corso di questi anni”. 

Gli ufo “minacciano” l’Abruzzo? Così la pensa Luciano D’Alfonso, candidato governatore alle elezioni del 25 maggio. L’ex sindaco di Pescare nonché presidenta della provincia abruzzese, in un’intervista a “Il Fatto”, programma di approfondimento politico di Rete 8, annuncia il suo impegno contro gli altri inquilini dell’Universo. Ecco un passaggio del suo intervento: “Il mare Adriatico sarà il più grande parco di cui disporrà l’Abruzzo. E noi lo rispetteremo, come è giusto che accada, sia dalle invasioni degli Ufo, perché ci sono Ufo che si sono messi in cammino, ma poi riconcilieremo l’acqua salata del mare con l’acqua dolce dei fiumi”. Si tratta forse di un’astrusa metafora? In attesa di un chiarimento, l’esponente Pd promette anche la costruzione (a tempo di record) di una lunga pista ciclabile per tutta la dorsale adriatica.

Domenica 25 maggio è l’election day con la “e” maiuscola. Oltre al rinnovo del Parlamento Europeo, si terranno anche le elezioni regionali in Abruzzo e Piemonte, oltre alle amministrative in 4.095 comuni italiani, che dovranno eleggere un nuovo consiglio e un nuovo sindaco. Si torna a votare in Piemonte in seguito alla sentenza del Tar e del Consiglio di Stato che hanno di fatto annullato – per irregolarità nella raccolta delle firme in una delle liste minori che sostenevano Roberto Cota – le consultazioni del 2010, vinte dal leghista. Accolto dunque il ricorso di Mercedes Bresso (rivale dell’esponente del Carroccio) i piemontesi torneranno dunque nei seggi per eleggere il proprio presidente. In vista del voto di fine mese l’ex governatore Cota vuole proporre un referendum, in data 17 e 18 maggio, per “chiedere ai piemontesi se sono d’accordo che il Piemonte diventi una regione autonoma. Ecco le sue parole: “Il vento di autonomia soffia forte in tutta Europa e i tempi presto saranno maturi anche in Piemonte. Sono sicuro ci sarà una buona risposta”.