“Le minacce di Renzi di indire elezioni anticipate non convincono nessuno. La legge elettorale che esce dalla sentenza della Consulta vale solo per la Camera, e quindi è impossibile votare per il Senato. E soprattutto con il sistema proporzionale attualmente in vigore il Pd passerebbe dal 55% dei deputati al 35%”. Lo sottolinea Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, in un momento in cui il fuoco incrociato sul governo si fa più intenso, tanto che Berlusconi è arrivato a dire: “Sul governo presieduto da Renzi sono pessimista. Si tratta del terzo governo non eletto dai cittadini, è passato dalla segreteria Pd a Palazzo Chigi, se lo avessi fatto io ci sarebbe stata la rivoluzione. E’ il presidente di un governo tutto di sinistra, perché Alfano eletto con il nostro simbolo dove c’era il mio nome, con il mandato di contrastare la sinistra è diventato la stampella del governo”.



Quale strada è possibile seguire per riuscire ad approvare le riforme?

Le ipotesi fatte sono numerose e sono veramente sconcertato. L’Italia è un Paese molto strano, e il “Consultellum”, cioè la sentenza della Consulta, ci ha consegnato una legge elettorale per la Camera ma non per il Senato. Io continuo a chiedere, e non ho mai ottenuto risposta, quale sarebbe la legge elettorale da usare al Senato nel caso in cui si dovessero sciogliere le Camere. Il paradosso è che il governo ha elaborato una riforma elettorale solo per la Camera, dove ne esiste già una, e non si è occupato del Senato che ne è sprovvisto.



Forse perché l’obiettivo della maggioranza è non andare a elezioni anticipate?

Il giochino mi sembra fin troppo evidente. Prima sembrava che bisognasse approvare la legge elettorale il prima possibile e a tutti i costi. Quindi si è deciso di presentare il disegno di legge chiamato Italicum, e si è deciso di approvarlo dopo la riforma del Senato. A quel punto Forza Italia ha detto che andava approvato anche il semi-presidenzialismo, ma il governo Renzi ha risposto che se ne sarebbe parlato in un secondo momento. Siccome è evidente che il semi-presidenzialismo necessiterebbe di una legge elettorale completamente diversa, mi domando se basti questa legislatura per approvare la legge elettorale.



Per Brunetta si può andare a votare con la legge elettorale uscita dalla sentenza della Consulta. E’ d’accordo con lui?

Il testo della Consulta consente di andare a votare alla Camera ma non al Senato. Nonostante le minacce del presidente del Consiglio, che annuncia che andrà a nuove elezioni, chiunque comprende che nella migliore delle ipotesi il Pd prenderebbe il 34-35%, sempre che siano confermati i sondaggi. A quel punto con l’attuale sistema proporzionale avrebbe il 35% dei deputati, mentre oggi ne ha il 55%. Oltre a dover cercare delle altre forze con cui allearsi al Senato, lo dovrebbe fare anche alla Camera. Ciò significa che o fa l’accordo con Berlusconi o lo fa con Grillo, e in entrambi i casi perde completamente la sua autonomia.

 

Perché Forza Italia ha ritirato le firme al suo ordine del giorno?

Perché è arrivata una telefonata dall’alto.

 

E’ arrivata da Berlusconi o da Renzi?

Da tutti e due. Renzi chiama Berlusconi, il quale a cascata telefona ai suoi.

 

Vuole dire che Berlusconi prende ordini da Renzi?

Così appare. La riunione della giunta per il regolamento prevede che prevalga l’articolo 67 della Costituzione, cioè che ciascun parlamentare sia libero da vincoli di mandato, e soprattutto l’onestà intellettuale dei singoli membri di Camera e Senato.

 

Perché Berlusconi prende gli ordini da Renzi?

Berlusconi ha stretto un accordo sulle riforme con Renzi e io continuo a non capire perché lo abbia fatto. Bisognerebbe chiederlo direttamente a Berlusconi, non conoscendone i contenuti è difficile poter giudicare.

 

(Pietro Vernizzi)