Andare a votare merita il nostro tempo ed il nostro sforzo. Con il nostro voto possiamo davvero influire sull’evoluzione delle politiche europee”. È questo un passaggio dell’appello anti astensionismo, in vista delle elezioni europee del 22-25 maggio, firmato congiuntamente dai Presidenti della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, della Repubblica Federale Tedesca, Joachim Gauck, e della Repubblica di Polonia, Bronislaw Komorowski. I tre capi di Stato indicano poi la rotta comune da seguire: “Combattere disoccupazione e favorire crescita. Si legge inoltre: “Ormai da tempo si è affermato uno stile di vita europeo al quale la maggior parte di noi non intende rinunciare. Essere cittadini europei significa oggi poter vivere, lavorare ed esercitare un’attività imprenditoriale dovunque, all’interno dei confini dell’Unione. Significa poter viaggiare senza controlli alle frontiere e, spesso, senza neppure la necessità di dover cambiar moneta. Significa poter studiare a Varsavia, Roma, Berlino e in qualsiasi altra città in Europa. Significa poter esprimere il proprio punto di vista liberamente, sempre e dovunque. Essere europei significa, in definitiva, essere liberi”. 



Silvio Berlusconi non molla, ma le sue previsioni sembrano essersi ridimensionate rispetto alle settimane scorse. I sondaggi disponibili fino a qualche giorno fa davano Forza Italia intorno al 20%, forse qualcosa meno, ma il leader tiene comunque a precisare che anche in caso di fallimento alle elezioni europee non abbandonerà la nave: “Non lascio, credo invece che dovrò andare avanti perché ho davanti un’operazione titanica: trasformare la maggioranza moderata in maggioranza politica organizzata. E perché devo garantire al Paese democrazia e libertà”, ha detto a Giovanni Minoli nel corso della trasmissione “Mix24″ su Radio24. Berlusconi ha quindi parlato di euro, spiegando di non aver mai pensato di uscirne: “Ma per restare nell’euro è l’ora di cambiare la politica economica europea, la Bce deve immettere liquidità e svalutare la moneta unica”.



Ha preso il via oggi, venerdì 16 maggio 2014, la tre giorni di mobilitazione straordinaria lanciata dal Partito Democratico in vista delle elezioni europee e amministrative in programma il prossimo 25 maggio. Migliaia di banchetti sono stati infatti organizzati “non solo nei Comuni chiamati al voto per le Elezioni amministrative, ma anche dove si vota solo per le Europee – ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi – Saremo presenti senza paura e timidezza nelle piazze italiane, per questo chiedo a tutti uno sforzo straordinario”. “I 4.106 comuni che vanno al voto, sono 4.106 occasioni per stare in piazza, la sfida della politica la prendiamo tutta in pieno. Di questi Comuni, 27 sono capoluogo – ha ricordato Renzi – per questo abbiamo bisogno di uno sforzo straordinario in queste realtà, in quanto proprio dai capoluoghi riparte il senso di ricostruzione di una comunità. Dobbiamo puntare a fare il risultato più significativo fin dal primo turno, il risultato migliore fin dall’inizio”.



Se ne era parlato a inizio mese, ma ogni ipotesi si era conclusa con un nulla di fatto. Quando mancano meno di dieci giorni alle elezioni europee, in programma il 25 maggio, all’orizzonte ancora non si vede un progetto di confronto tv tra i tre maggiori leader politici italiani. Fino a qualche settimana fa sembrava che Beppe Grillo, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi dovessero incontrarsi in ben tre puntate speciali di Porta a Porta, ma poi non si è saputo più niente. Nelle ultime ore è tornata a farsi sentire Lorenza Bonaccorsi, deputata Pd e membro della commissione Vigilanza Rai: “A pochi giorni dalle elezioni europee – ha detto – non risulta ancora pervenuta da parte della Rai una comunicazione sulle modalità di svolgimento dei confronti con i leader dei principale partiti, previsti in palinsesto per la prossima settimana. Sarebbe opportuno che la direzione fornisca elementi che chiariscano il rispetto delle pari condizioni e opportunità, tanto più se si tratta di format nuovi e inseriti in programmi di informazione”. Inoltre “un’informazione chiara e trasparente eviterebbe polemiche e strumentalizzazioni favorendo, al contrario, il successo di trasmissioni che possono aiutare tanti a scegliere e decidere, esercitando il voto in modo libero e consapevole”.

A meno di dieci giorni dalle elezioni europee 2014, in programma il prossimo 25 maggio, è andato in scena ieri sera l’atteso confronto televisivo che per la prima volta ha riunito i cinque candidati alla presidenza della Commissione europea. In diretta dall’emiciclo del Parlamento europeo, il dibattito è stato condotto dal direttore di RaiNews24 Monica Maggioni. Tanti i temi affrontati da Martin Schulz (Pse), Jean-Claude Juncker (Ppe), Guy Verhofstadt (Alde), Ska Keller (Verdi) e Alexis Tsipras (Sinistra Europea), dall’emergenza disoccupazione al futuro dell’Europa, dall’immigrazione alla politica estera. Si è partiti dal problema disoccupazione: secondo Schulz “l’ideologia per cui basta tagliare e gli investitori torneranno ha fallito, ora servono investimenti per generare crescita”, mentre per Tsipras bisogna “fermare la paranoia del debito in Europa” e “cancellarlo parzialmente”. Secondo Juncker invece servono “un rigore responsabile senza eccessi”, mentre Verhofstadt ha proposto una maggiore integrazione europea “per il sistema bancario, la digitalizzazione, l’energia”. Clicca qui per vedere il video del confronto tv

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