Il Movimento 5 Stelle vincerà le elezioni europee di domenica 25 maggio? Vittorio Feltri, editorialista de Il Giornale (di cui è stato direttore, alla pari di Libero) dice di sì. A premiare Grillo e Casaleggio il malumore, sempre crescente, degli italiani per la vecchia politica e il fare istrionico del comico stesso, che dice – facendo anche divertire – quello che tantissimi italiani pensano e vorrebbero veder finalmente messo in pratica. Una vittoria pentastellata segnerebbe il solco e farebbe cadere dal piedistallo, e dal governo, Matteo Renzi. Da domenica sera si aprirà una nuova fase? Secondo Feltri…
Grillo e Casaleggio, seppur non da oggi, rompono il tabù (a 5 Stelle) del piccolo schermo. Il leader pentastellato ha cercato il voto moderato nella terza Camera del Parlamento, il salotto di Bruno Vespa.
Ho seguito a Porta a Porta la performance di Grillo e devo dire che se il suo intento era quello di apparire come una persona ragionevole non ha certo fallito, oltre a rendersi protagonista di un intervento interessante e persino divertente. Insomma, ha dimostrato di non aver usurpato un posto in politica, bensì di aver delle idee chiare, che ha esposto in un linguaggio diretto. Certo, rimangono dei dubbi nella sostanza del programma: molta gente non ha ancora ben capito che cosa intenda costruire Grillo, mentre ben si sa quello che intende demolire. Ma siccome l’ansia di distruggere, in Italia, è tanta…
…si prova a dar fiducia al Movimento 5 Stelle?
Beh, io penso che il ragionamento che fanno i cittadini sia il seguente: i politici tradizionali li abbiamo provati per tanti anni e purtroppo ci hanno deluso. Ora cambiamo. Mi sembra che ci sia la voglia di manifestare, in cabina elettorale, l’intenzione di provare qualcun altro (che poi magari, come altri, fallirà). La speranza che Grillo&co possano fare qualcosa di buono è notevole.
Il Vinciamo Noi Tour sta riempiendo le piazze in tutta Italia. Ma in quanti sono lì effettivamente per votarlo e in quanti lì per curiosità o per godersi lo spettacolo?
Il sospetto che in molti vadano ai comizi per curiosità o per godersi la piacevolezza delle battute di Grillo mi pare fondato. Ma allo stesso tempo il leader pentastellato è in grado di sedurre la platea alla quale si rivolge, per cui la mia sensazione è che tanta gente possa decidere, una volta in cabina elettorale, di tracciare la croce sul simbolo dei 5 Stelle e poi, consapevole di non essere vista da nessuno, fare anche un bel gesto dell’ombrello.
Sono alte le possibilità di attingere voti tra i moderati? Dobbiamo aspettarci un colpaccio a 5 Stelle?
Al di là degli schemi, il mio fiuto mi dice che Grillo vincerà le elezioni europee: domenica sera il Movimento 5 Stelle risulterà il primo partito italiano. Azzardo, eh, non sono né la bocca della verità né il Vangelo, ma sono convinto che il 25 sera i rapporti di forza vedranno primi i 5 Stelle, secondi i Dem e terzi, molto staccati, Berlusconi e i suoi.
Sarebbe una vittoria dovuta anche a un recente cambio di pelle del Movimento? Dalla censura della tv, al farsi vedere tanto e in modo mirato…
La televisione è un mezzo. È chiaro che Grillo deve utilizzarlo come tutti gli altri. Fino a poco tempo fa forse faceva bene ad astenersi dai rituali degli altri partiti, per marcare il segno della discontinuità, della differenza, del cambiamento di stile. Ma a questo punto, alla vigilia delle elezioni, una comparsata come quella fatta da Vespa mi pare che gli abbia giovato non poco.
Fino a qualche settimana fa il Pd sembrava più certo della vittoria, ora sembra temere la rimonta e un sorpasso grillino. Matteo Renzi, che parla di derby, ha paura?
Io credo che Renzi abbia le notizie che ho anch’io. Parliamoci chiaro, il Movimento 5 Stelle è in testa nei sondaggi, magari di poco, ma è davanti. Ma questo, per assurdo, è quasi secondario. Se il Pd e i 5 Stelle arriveranno molto vicini – non importa chi prima e chi dopo – la vittoria sarà comunque di Grillo. Per Renzi la leadership all’interno del Pd sarà a rischio, così come la sua permanenza a Palazzo Chigi. Poi…
Prego.
Non so poi fino a che punto il popolo possa aver ragione: noi stessi abbiamo contribuito allo sfascio attuale; nessuno di noi è innocente. Posso sempre sbagliare, ma i fatti, analizzando il panorama politico attuale, mi sembrano questi.
È possibile azzardare un paragone con quest’operazione di Beppe Grillo e quella che fece Silvio Berlusconi nelle europee del giugno 1994?
No, non vedo niente di analogo. Grillo ha improvvisato un modo di fare che è talmente diretto e suggestivo che unisce la verità che esprime al divertimento che ciò che dice suscita. In un momento come questo in cui la politica tradizionale non è più credibile, la sua innovativa e accattivante offerta provoca molto interesse. Ciò che spesso leggo su di lui è frettoloso, sbagliato e poco incisivo. Grillo ha davvero la possibilità di creare una breccia nel vecchio modo di far politica.
E in tutto questo, Berlusconi e Forza Italia che fine fanno?
E traversie che ha dovuto sopportare Berlusconi le conosciamo bene; chiunque nei suoi panni sarebbe morto e invece eccolo lì alla guida di un partito che dispone di un 17-18% dei consensi, che non è poco. Poi, bisogna tener conto che gli altri partiti ex Pdl, ovvero Ncd e Fratelli d’Italia, mettono insieme un 9-10% circa. Questo per dire che il centrodestra, come opinione pubblica, è ancora forte; gli elettori ci sono ancora, ma sono un po’ spiazzati: i loro consensi si spalmeranno su questi tre partiti, e la somma arriva forse anche al 28%. E chi trascura il 28% dei voti italiani è uno sciocco.
(Fabio Franchini)