Nuove scintille tra il Partito Democratico e il Movimento 5 stelle, ma questa volta a essere protagonisti non sono né Beppe Grillo né Matteo Renzi. Teatro dello scontro, tra Pippo Civati e Luigi di Maio, è il salotto televisivo de Laria che tira, programma di approfondimento politico condotto da Myrta Merlino su La7. L’esponente dl Pd non ha digerito le accuse rivoltegli ieri sera, durante Bersaglio Mobile, da Alessandro di Battista, nel corso di una puntata speciale che ha visto Enrico Mentana ospitare il premier e Silvio Berlusconi. Di Battista in sostanza – all’interno di un discorso sul concetto di mafia – aveva dato del mafioso a Civati, colpevole di aver trovato un compromesso con il suo partito, dal quale vorrebbe in realtà andarsene. Civati, quest’oggi, ha detto: “Non mi offendo mai, nemmeno quando mi dicono che rappresento la mafia. L’ha detto Di Battista”. I toni si alzano quando  il vicepresidente della Camera difende il collega: “Di Maio non difendere l’indifendibile. Ha detto che sono la mafia perché ho comprato un seggio in Parlamento” tuona il leader della minoranza dem, che – dopo aver dato del Berlusconi a Di Maio – ha infine concluso: “Se lo querelo porto via la casa a Di Battista, non lo querelo perché sono gentile”.



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