Non era un rappresentante di Rifondazione comunista come detto in precedenza, Renato Marando, come invece scritto in altra notizia, l’uomo che ha colpito alla testa il segretario di Sel Marco Brandolini rompendogli il naso. Rifondazione smentisce l’appartenenza al partito dell’uomo dicendo trattarsi di appartenente a non specificata formazione politica.
Una testata, naso rotto e via all’ospedale. E’ successo a un seggio in allestimento a Nichelino, in provincia di Torino. E’ scoppiata una lite, non si capisce perché, tra il rappresentante di Rifondazione comunista, Renato Marando, e il segretario provinciale di Sel, Marco Brandolini. Il primo gli ha tirato una testata rompendogli il naso, lo ha raccontato su facebook il senatore del pd Stefano Esposito chiedendo che tutti i candidati sindaco prendano le distanze dal gesto di Brandolini. Se le lesioni risulteranno guaribili in più di venti gironi scatterà la denuncia di ufficio.
A elezioni in corso, nonostante gli euroscettici olandesi non abbiano sfondato come si pensava, resta la paura per i tanti movimenti che sono appunto contro l’Europa. Il largo successo dell’Ukip, il movimento nazionalista inglese, alle elezioni amministrative che si sono svolte in Gran Bretagna è infatti specchio di quel che potrebbe succedere in Italia, dove è prevista una larga vittoria del M5S, così come in Francia si aspetta un largo successo del Fronte nazionale della Le Pen. Tutti gli altri paesi si aspettano invece un giudizio sul governo in carica, dalla Merkel che teme che i socialisti possano aumentare i propri voti, alla Spagna dove il Partito popolare al governo da due anni e mezzo teme la rimonta dei socialisti. Attesa poi per la Grecia dove in contemporanea si tengono le elezioni amministrative: la coalizione al governo rischia grosso grazie alla popolarità raggiunta da Alixis Tsipras.
C’era anche Dario Fo sul palco, insieme a Grillo, di Piazza del Duomo, penultima tappa del Vinciamo Noi Tour, che ieri ha chiamato a raccolta migliaia e migliaia a Roma, ainPiazza San Giovanni, per chiudere la campagna elettorale delle elezioni europee di domenica 25 maggio. Questo un breve estratto dell’intervento di Dario Fo a Milano pubblicato sul blog di Beppe Grillo: “Appena penso agli oratori politici delle larghe intese mi viene da urlare: Giù la maschera, ipocriti! Dicono di voler metterci la faccia, ma in realtà quella non è la vostra effige. Quella è una maschera. State raccontando a tutti noi un sacco di menzogne, del tipo. ‘Il benessere è alle porte. Una nuova Italia sta nascendo. Lavoro per ognuno, libertà e un futuro radioso. E in verità in ogni momento vi fate beccare con le mani nel sacco. Ladroni’. Bisogna assolutamente strapparvi di dosso quella maschera, affinché tutta quella folla di ingenui che vi ascoltano, scoprano finalmente di cosa è fatta la vostra realtà. La vostra realtà è un’immagine tragica, vuota di ogni speranza”.
Enrico Berlinguer? “L’esatto opposto” di Beppe Grillo. A dirlo, sulle pagine de La Repubblica, è il cugino del leader del Partito Cominista Italiano: “Grillo ha citato Hitler e pure una frase nazista sulla peste rossa. Poi ha proposto i tribunali del popolo. Ecco, faccio un’enorme fatica a pensare che quel che dice Grillo possa riferirsi a Enrico. Li separa un abisso”. Il presidente della Commissione di Garanzia del Partito Democratico continia: “Ricordo bene una frase di Enrico ‘Le invettive non le lancio contro nessuno. Non scaglio anatemi, sono espressioni di fanatismo’. Ecco, se Berlinguer si è imposto come grande statista è per la coerenza delle sue idee e dei suoi principi. E anche per la sobrietà della lingua politica, contro i fanatismi”. E Grillo invece? “È un anatema e un insulto permanente. Persino il volume della voce è abissalmente contrario. Nl Pci non si insultava, si ragionava. Non c’era il falò del nemico, ma la critica serrata nel rispetto reciproco. Riesco a rendere l’incompatibilità assoluta tra le due figure?”.
Centinaia di persone sono rimaste fuori dell’auditorium della Provincia a Milano dove Silvio Berlusconi sta per cominciare il suo comizio di fine campagna elettorale. Dentro tutti i 530 posti a disposizione sono ovviamente esauriti, si contano anche persone in piedi e la Questura ha dovuto chiudere ogni ingresso per ragioni di sicurezza. Intanto risultano denunciate 29 persone appartenenti ai centri sociali che ieri durante il comizio di Matteo Renzi hanno creato incidenti: denuncia per resistenza a pubblico ufficiale turbativa di svolgimento di una adunanza elettorale.
Per il ministro Delrio, quello del Pd sarebbe un sorpasso. Il suo partito infatti, ha detto, partiva secondo rispetto al Movimento cinque stelle secondo tutti i sondaggi fino a oggi. Quindi se invece il Pd vincesse, lui sarebbe molto felice del sorpasso. Di solito, ha detto parlando con i giornalisti a Catania, chi governa difficilmente riesce in operazioni come queste, mentre chi è all’opposizione normalmente ottiene il consenso: quando governi paghi sempre un prezzo. “Se riuscissimo ad effettuare questo sorpasso, e addirittura ad aumentare in maniera significativa il nostro consenso vorrebbe dire certamente una iniezione di fiducia sull’azione del governo, anche se, ribadisco, questo é un voto europeo” ha concluso.
La Conferenza Episcopale Italiana (Cei) giudica “molto importante” la partecipazione alle elezioni europee del 25 maggio. E’ quanto si legge nel messaggio finale consegnato oggi al termine dell’Assemblea generale, in cui i vescovi italiani spiegano che “il Parlamento Europeo è l’unico organismo dell’Unione Europea eletto dai cittadini” e che “quest’anno è la prima volta che ciò avviene, dopo le nuove competenze ad esso attribuite dal Trattato di Lisbona (2009)”. Per questo motivo, si legge ancora, “la partecipazione attiva alle elezioni è un’opportunità per esercitare la propria co-responsabilità per il futuro dell’Europa”.
Episodio piuttosto bizzarro quello di cui è stato protagonista oggi il candidato della Lega Nord Mario Borghezio, europarlamentare uscente che questa volta ha deciso con un certo coraggio di candidarsi nel collegio di Roma dove si sa che la Lega non è molto benvoluta. Stamane ha pensato di recarsi a tenere un comizio improvvisato davanti a una scuola di uno dei quartieri a più alta densità di immigrati, quello di Tor Pignattara. Qui, munito di megafono, ha declamato i suoi slogan tra i quali “italiani vi libereremo”. Non è piaciuto però a diverse mamme che erano presenti le quali gli si sono scagliate contro dandogli del fascista e del razzista. Qualche momento di inevitabile tensione, poi Borghezio ha pensato bene di andarsene.
A due giorni dalle elezioni europee 2014, che in Italia si svolgeranno dalle ore 7 alle 23 di domenica 25 maggio, i leader dei vari schieramenti politici chiudono oggi le campagne elettorali. Matteo Renzi, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi lanciano gli ultimi appelli sui social network, sulle radio e in tv prima di scendere in piazza per i comizi conclusivi. Ad aprire le danze saranno il leader di Forza Italia e quello del Movimento 5 Stelle: il primo, alle ore 18, sarà sul palco allestito presso il Centro Congressi della Provincia di Milano, mentre Grillo interverrà alla grande festa di chiusura organizzata in piazza San Giovanni a Roma. Il premier terrà infine il comizio conclusivo a Firenze, in Piazza della Signoria, a partire dalle 20.30. “Il voto a Grillo é un disastro, Grillo non fa più ridere ma deve far paura – ha detto oggi Berlusconi a ‘La Telefonata’ e su Radio Monte Carlo – Ha annunciato che se vince farà un marcia su Roma con un milione di seguaci, ha chiesto la testa del presidente della Repubblica e ha detto che vuole cacciare tutti i parlamentari. Può sembrare una macchietta, una caricatura di un dittatore, ma i suoi discorsi sono uguali a quelli che portarono all’ascesa di Hitler e del nazismo”. Secondo l’ex premier, inoltre, “le elezioni Europee non dovrebbero influire sul nostro scenario nazionale, ma nella contingenza attuale con questa presenza inquietante del Movimento 5 Stelle bisogna vedere cosa può succedere, credo possano succedere anche disordini importanti”.