L’ondata euroscettica travolgerà Bruxelles? Secondo le previsioni dell’Istituto di ricerca Electionista – che ha accorpato i sondaggi effettuati su scala nazionale nei vari Paesi dell’Unione chiamati a votare tra giovedì 22 maggio e domenica 25 – i partiti anti Europa e anti euro sono in forte ascese e costituiranno un nutrito gruppo nel Parlamento che si andrà a formare a partire da lunedì notte, con lo spoglio. I dati, riportati dall’Economist, parlano di un terzo dei seggi in Gran Bretagna, Francia e Italia occupati dal fronte etichettato (dallo stesso settimanale) “euro barbaro”. In particolare, è previsto un loro boom in Grecia, Austria, Finlandia e Danimarca, rispetto alle precedenti elezioni europee del 2009. Alla fin dei conti, i loro Paesi che spingono per l’uscita dalla Ue o dall’eurozona, potrebbero ottenere il 15% degli scranni del nuovo Europarlamento.
L’affluenza è stata decisamente bassa, appena tra il 15 e il 20% e forse anche meno. Sono i primi risultati che arrivano dalle urne della Repubblica ceca dove si è votato ieri. Secondo i primi exit pool pubblicati dal quotidiano Mlada fronta Dnes avrebbero vinto gli europeisti del partito Top 09 dell’ex ministro degli esteri Schwarzenberg. Secondo questi dati, il partito filoeuropeista avrebbe ottenuto il 18% dei voti, seguito dal partito dei Socialdemcoratici del premier in carica con il 17% e quindi dal partito euro scettico del ministro delle finanze con il 15,5%. Nella repubblica Ceca è valida la soglia del 5%, superata dai comunisti, dai popolari e da un altro raggruppamento euro scettico, i Civici democratici.
Seguendo i vari colori attribuiti ai singoli partiti che si sono presentati nel Regno Unito è possibile farsi una idea di come nelle varie zone del paese si sia votato. Una divertente animazione per queste elezioni europee decisamente social che si vivono in diretta sui vari social network e siti dedicati.
In Spagna, i costi elettorali delle elezioni europee sono stati ridotti dell’11,6% rispetto alle precedenti votazioni del 2009. Lo hanno fatto sapere il segretario di stato per la comunicazione Castro e il vice segretario degli interni Aguilera. Anche in Spagna come in Italia si voterà domani domenica 25 giugno e come per tutti gli altri pesi europei non sarà possibile fornire alcun dato sui risultati fino alle 23 di sera quando tutti i seggi europei saranno chiusi.Si è votato ieri (dalle 07.00 alle 22.00) in Irlanda e stando alle prime stime, seppur ufficiose, l’affluenza viene data attorno al 60%, per l’esattezza al 58% dovuto al traino del voto locale. I dati ufficiali, come sappiamo, saranno dati (al fine di non influenzare i voti nei Paesi dell’Unione) a partire dalle 23.00 di domenica; gli ultimi seggi a chiudere saranno quelli italiani. Ma per quanto riguarda l’Irlanda, gli exit pollo parlando di un calo significativo dei Laburisti che dei Popolari, a vantaggio dei repubblicani del Fianna Sale e degli indipendentisti del Sinn Fein.
Se in Olanda si registra il flop dei partiti euroscettici, nel Regno Unito arrivano risultati opposti. In attesa dei risultati del voto europeo (lo spoglio delle schede inizierà solamente domenica sera), in Inghilterra sono andate in scena in contemporanea anche le elezioni comunali che hanno fatto registrare un deciso aumento dei consensi per l’Ukip (United Kingdom Indipendence Party) di Nigel Farage, schieramento anti-euro che già alla vigilia del voto era dato ampiamente favorito e che secondo recenti rilevazioni avrebbe ottenuto un centinaio di seggi in più nei consigli locali, a discapito soprattutto dei Conservatori guidati dal premier David Cameron. In atesa dei dati definitivi, il leader dell’Ukip ha voluto festeggiare il successo in un pub a South Benfleet, dove è stato immortalato sorridente con una pinta di birra in mano.
A poche ore dalla chiusura dei seggi, gli exit poll provenienti dalle urne olandesi sembrano confermare quanto diffuso nelle ultime ore. Al momento è testa a testa tra i Cristiano-democratici del CDA e i liberali del D66, mentre sta facendo parlare il flop a sorpresa degli euroscettici del PVV di Geert Wilders ai quali andrebbero solamente 4 seggi, uno in meno rispetto al turno del 2009. Le ultime rilevazioni confermano anche i 3 seggi che dovrebbero conquistare i liberali del VVD del premier Mark Rutte, così come i laburisti del PVDA e la sinistra radicale del SP (che ne guadagna uno). Due seggi per i Verdi (GroenLinks), che quindi perderebbero un deputato europeo, e altri due per i conservatori del ChristenUnie/SGP. Intanto proprio Geert Wilders ha da poco ammesso pubblicamente la sconfitta: “Amici, vi ringrazio molto per questo applauso – ha dichiarato il populista olandese, le cui parole sono riportate da Euronews – Quello che vi voglio dire è che abbiamo combattuto tutti insieme come dei leoni. Certo onestamente gli exit poll sono deludenti. Ma non dobbiamo lasciarci abbattere per questo, dobbiamo aspettare i risultati. Dovremmo riuscire ad ottenere dai 3 ai 5 posti al Parlamento europeo”.
Mentre ancora non si sa nulla dei risultati per le elezioni europee, dato il divieto di rendere noto alcunché fino alle 23 di domenica 25 maggio, sono già disponibili gran parte dei risulti relativi alle elezioni amministrative inglesi, per le quali si è votato in contemporanea. Risultati che ovviamente potrebbero parzialmente essere similari a quelli europei come spesso succede. Appare chiara la sconfitta del partito conservatore con il 27% dei voti, battuti largamente dai laburisti che al momento raggiungono il 33%. Molto bene è andato come da previsioni il partito dell’Ukip, molto contestato per le sue posizioni anti europeiste e per alcuni anche razziste, sicuramente contrarie all’immigrazione, che al momento si piazza al 15% conquistando molti seggi nelle amministrazioni locali. Al terzo posto i Liberal democratici con il 16 e al quinto i Verdi anche loro in netta crescita con il 7% dei voti. In termini di seggi assegnati, i laburisti ne guadagnerebbero 174, i conservatori ne perderebbero 154, i liberali democratici ne perderebbero 161 e l’Ukip ne guadagnerebbe 120.
In attesa dei risultati e dello spoglio delle schede che prenderà il via solo domenica sera, da Regno Unito e Olanda arrivano i dati relativi all’affluenza e ai recenti exit poll. Nei Paesi Bassi, alle 13.30 di ieri, aveva votato appena il 15% degli aventi diritto, una percentuale in calo di un punto rispetto alla stessa ora delle elezioni europee del 2009 (16%). Alla fine l’affluenza si è attestata al 37%, un dato decisamente basso che però è in linea con quelli degli anni precedenti nel Paese. Nel 1999 si è recato alle urne il 30,2%, nel 2004 il 39,26% e nel 2009 il 36,75%. Dati simili provengono dal Regno Unito, dove sembra che sia stata registrata la più alta affluenza di sempre per le europee, o comunque simile al livello record del 37,6% fatto registrare nel 2004. Basti pensare che nel 1999 l’affluenza fu del 24%, un dato mai così basso, mentre nel 2009 raggiunse il 34,7%.
Secondo giorno di elezioni europee. Ieri si è votato nel Regno Unito e in Olanda e oggi tocca a Irlanda e Repubblica Ceca. In attesa dei risultati ufficiali, che inizieranno a essere resi pubblici domenica sera, alla chiusura dei seggi italiani, fissata (alle ore 23.00 di domenica 25 maggio) gli exit poll nei Paesi Bassi (affluenza al 37%) danno in leggero vantaggio i liberali progressisti sui cristiano democratici: il D66 viene indicato al 15.6% contro il 15.2% del CDA. Il partito liberale di governo VVd è al 12,3% mentre gli alleati socialdemocratici si fermano al 10%. Gli antieuropeisti del Partito della Libertà (Pvv) di Geert Wilders sembrano invece perdere consensi: 12.2%. Non saranno invece rilasciati exit poll nel Regno Unito, visto che oggi inizieranno ad arrivare i risultati delle elezioni amministrative. In Irlanda, dove le urne si sono aperte alle 7.00 odierne (mentre chiuderanno alle 22.00), si vota anche per le elezioni locali. Secondo i sondaggi di queste ultime settimane, il partito repubblicano del Sinn Fein potrebbe ottenere uno storico risultato, vincendo un seggio per la prima volta. Il partito di centro destra Fine Gael dovrebbe ottenerne quattro, mentre gli alleati laburisti di governo potrebbero subire gli effetti della protesta anti austerità. In totale il Paese eleggerà 11 membri per il nuovo Parlamento Europeo. La Repubblica Ceca è invece l’unico Paese dell’Unione in cu si potrà votare in due giorni: dalle 14.00 odierne e fino alle 22.00 e dalle 8.00 di sabato fino alle 14.00. Nella Repubblica Ceca, che elegge 21 nuovi membri viene dato favorito il partito di protesta Ano del’imprenditore Andrej Babis, oggi al governo, mentre i suoi alleati social democratici dovrebbero attestarsi secondi.
Le elezioni europee 2014 hanno preso il via ieri, con l’apertura dei seggi nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, e oggi nella maratona elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo cominciano ad arrivare i primi risultati ufficiosi e le proiezioni. Dopo il voto, lo spoglio delle schede non inizierà prima di domenica sera quando i cittadini di tutti i Paesi coinvolti in queste elezioni si saranno recati alle urne. Dall’Olanda cominciano però ad arrivare i primi exit poll che, a sorpresa, danno il partito euroscettico di Geert Wilders al terzo (o addirittura quarto) posto, dopo che nelle ultime settimane era stato dato per netto favorito. Secondo quanto diffuso dalla tv Nos, infatti, al momento ci sarebbe un testa a testa tra i Cristiano-democratici del Cda e i liberali del D66, entrambi intorno al 15% e con la possibilità di conquistare 4 seggi ciascuno, mentre al PVV ne andrebbero solo 3 con il 12,7% dei consensi totali. Come detto, al terzo posto ecco gli euroscettici di Wilders che però potrebbero essere superati anche dai liberali del Vvd del premier Mark Rutte (3 seggi). Tutto invece da previsioni nel Regno Unito, dove dovrebbe essere confermata l’avanzata dello UK Independence Party (Ukip), anti-euro e anti-immigrazione. Secondo i primi exit poll, l’Ukip si sarebbe aggiudicato 86 nuovi seggi, un numero maggiore rispetto a quelli dei Conservatori del primo ministro David Cameron e dei laburisti. Nella giornata di oggi vanno al voto Irlanda e Repubblica Ceca, ma in quest’ultimo caso le urne saranno aperte anche domani.