Le elezioni europee 2014 sono un appuntamento fondamentale per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, convinto di potersi rendere protagonista di un nuovo “boom” in queste consultazioni che modificherebbe radicalmente lo scenario politico attuale, nazionale e internazionale. Ma quali sono i punti salienti del programma del Movimento? Il primo di essi riguarda una forte e consolidata alleanza tra tutti i Paesi europei che si trovano sul Mediterraneo: quest’unione dovrebbe rendere l’Italia, nonché paesi come Spagna, Portogallo e Grecia, molto più forti e decisi dell’affrontare ogni tipo di problematica in maniera diretta e soprattutto corretta. Un altro punto cruciale riguarda l’euro: “Dopo le elezioni europee faremo un referendum sull’euro, costituzionale o no”, ha detto grillo, sottolineando che potrà essere un referendum “anche consultivo”. Oltre al referendum, Grillo e il Movimento Cinque Stelle hanno tutta l’intenzione di affrontare un altro punto per loro decisivo, che consiste in una serie di finanziamenti per il settore agricolo che produce prodotti per il consumo interno, quindi per la vendita e consumo all’interno del paese italiano. Questo, secondo il fondatore, permetterà all’Italia di essere completamente autonoma e di produrre i propri prodotti senza doverli necessariamente acquistare da altri Paesi europei e non. La produzione del cibo dunque e dei prodotti agricoli verrà agevolato da una vasta serie di finanziamenti, i quali dovrebbero permettere appunto al settore agricolo di riprendersi e tornare ad essere uno dei più sfruttati all’interno del suolo italiano. Sempre in merito ai finanziamenti, il Movimento Cinque Stelle intende anche creare dei finanziamenti che stavolta vanno direttamente a colpire i nuovi settori di produzione e vanno ad aggiornare le varie tecnologie ed innovazioni che sono state apportate nei vari settori. Con questi investimenti dunque, l’Itali dovrebbe effettivamente essere al passo coi tempi, dato che in quanto ad innovazioni e settori produttivi nuovi, sempre secondo i componenti del partito di Grillo, il paese non riesce ad essere competitivo con gli altri, e dunque si assesta ad un gradino inferiore rispetto i restanti paesi di tutta Europa. Il Movimento 5 Stelle, “per consentire di applicare nella zona euro il principio di comunità economica, per condividere e suddividere i rischi e gli interessi”, ha anche chiesto formalmente alla Banca Centrale Europea l’istituzione degli eurobond, ovvero di BPT europei e comunitari che abbiano un unico valore secco. Secondo quanto si legge nel passaggio riportato sul blog di Grillo del libro “#VinciamoNoi” di Sergio Di Cori Modigliani (con l’introduzione e primo capitolo di Gianroberto Casaleggio), “gli stati si finanziano, oltre che attraverso il meccanismo retributivo del carico fiscale imposto ad aziende e persone fisiche, vendendo BPT (Buoni Poliennali del Tesoro) sul mercato internazionale. Regolarmente vengono fatte aste per piazzare questi titoli attirando investitori, e lo Stato paga degli interessi a chi acquista questi titoli. Se l’economia della nazione va molto bene, gli interessi sono molto bassi. Se l’economia va male, gli interessi sono molto alti perché il rischio è maggiore per chi investe”. Con gli eurobond, “le discrepanze e le diseguaglianze tra situazioni economiche diverse di nazioni che si trovano sulla stessa barca vengono annullate”, quindi “non sarebbe più la Germania con tassi molto bassi ad attirare capitali (mentre il Portogallo, la Grecia, la Spagna, l’Italia sono costretti a praticare un interesse tre volte superiore dissanguandosi) ma la comunità di nazioni nel suo insieme”. La Germania è però contraria al varo degli eurobond, “perché mantenendo una situazione come quella attuale si avvantaggia pagando il danaro internazionale tre volte di meno dell’Italia e quindi diventando più competitiva in termini finanziari”. Il Movimento Cinque Stelle ha quindi chiesto ufficialmente “il varo immediato di eurobond e di consentire alla Banca Centrale Europea di stampare buoni del tesoro”.



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