Il direttore del giornale tedesco Zeit ha votato due volte, una in Germania e una in Italia. Adesso è indagato per falsificazione di documenti elettorali da parte della procura di Amburgo. Si chiama Giovanni Di Lorenzo e come si intuisce dal nome ha una doppia nazionalità, italiana e tedesca. Durante un dibattito televisivo gli è stato chiesto dove avesse votato e lui ha ammesso di aver votato in Germania dicendo però che avendo due passaporti può votare due volte, sabato al consolato italiano e domenica alle urne tedesche. Ovviamente è vietato dalla legge e adesso il giornalista è indagato. “Mi dispiace davvero. Non sapevo che per le europee non si potesse votare in due paesi” ha detto Di Lorenzo.



“Gli italiani sono elettori maturi”. Matteo Forte, consigliere comunale di Milano (eletto con l’allora Popolo delle Libertà) e candidato a queste Europee con Ncd commenta il risultato “nient’affatto trascurabile” delle urne. Ha trionfato Renzi perché  “gli elettori italiani privilegiano proposte politiche chiare. Non radicali, ma chiare, non confuse, o equivoche. Berlusconi, dopo aver rappresentato per anni un punto di riferimento per tutti quegli elettori non di sinistra, ha esaurito la sua carica propulsiva. L’elettorato tradizionalmente berlusconiano, quindi, sembra essere trasmigrato verso i lidi renziani, in una contesa per cui sembrava prevalere lo schema “europeisti vs euroscettici”. Lo dimostra in particolar modo il risultato milanese, dove nella città che ha dato i natali all’esperimento “azzurro” del 1994, il Pd ha raggiunto il record storico del 44%”. Clicca qui per l’articolo completo.



Il candidato più votato: è Simona Bonafé del Pd, che ha ottenuto ben 288mila 238 preferenze, battendo così Raffaele Fitto che con i suoi 284mila 544 voti era stato inizialmente in testa a questa classifica. Invece, tra i perdenti eccellenti, c’è il ministro della sanità Lorenzin che pure nella circoscrizione Italia Centrale con le sue 33mila preferenze era stata la più votata di tutti. Purtroppo per lei il suo partito, il Ncd, nel resto d’Italia ha raccolto risultati bassissimi. E infine segnaliamo il quasi plebiscito che si è verificato nel comune di residenza del presidente del consiglio Matteo Renzi, dove il partito democratico con la sua candidata sindaco Monica Marini ha ottenuto ben il 74,4% dei voti lasciando nella polvere e lontanissimi i due sfidanti maggiori, il grillino Gori al 12,7 e Borgheresi di Forza Italia al 10%. E’ stato l’opposto invece nel quartiere di residenza di Beppe Grillo, Sant’Ilario a Genova, dove il M5S è stato superato anche qui dal Pd.



“Desidero ringraziare tutti coloro che hanno rinnovato la loro fiducia in Forza Italia e nel sottoscritto. Nonostante tutto e nonostante tutti, in una campagna elettorale per me dolorosa e sofferta a causa della mia situazione di uomo non libero, ancora una volta ho sperimentato un grande affetto e un sostegno generoso, che mi conforta e che non intendo tradire”. Terminato lo spoglio delle schede e dopo aver analizzato i risultati di queste elezioni europee, Silvio Berlusconi è tornato a farsi sentire sul sito di Forza Italia. L’ex premier ammette in una nota che il suo partito “ha avuto un risultato inferiore alle mie attese”, ma comunque “si conferma il perno insostituibile del centrodestra, l’asse attorno al quale ricostruire una coalizione in grado di contendere con successo alla sinistra la vittoria alle elezioni politiche”. Berlusconi si congratula con Renzi, il quale “ha ottenuto un grande successo personale, favorito da una serie di circostanze favorevoli irripetibili. Ora vedremo come lo userà. Noi non cambiamo il nostro atteggiamento: siamo opposizione intransigente ma responsabile, siamo al tempo stesso i partner decisivi, senza i quali in Parlamento non ci sono numeri per fare riforme vere, definitive e durature per il bene del Paese”. Poi conclude: “Nella mia vita e in questi venti anni in politica sono dovuto ripartire più volte dopo un risultato negativo. Garantisco che sarà così anche stavolta. La mia stella polare resta l’unità delle forze moderate alternative alla sinistra. Ho iniziato il mio impegno in politica per unire tutti i moderati, intendo proseguirlo lavorando per ricomporre la perduta unità”.

Sono 73 gli eurodeputati italiani che approdano a Strasburgo dopo le elezioni europee appena concluse: di questi, 32 sono del Partito Democratico, 17 del Movimento 5 Stelle, 13 di Forza Italia, 5 della Lega Nord e 3 rispettivamente del Nuovo Centrodestra e della lista Tsipras. Nessun seggio andrà ai partiti che non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 4% (tranne la Svp, a cui va un seggio). Ecco di seguito gli eletti nella circoscrizione Nord-Ovest: per il Pd (9 seggi) sono Alessia Mosca, Sergio Cofferati, Mercedes Bresso, Patrizia Toia, Pierantonio Panzeri, Renata Briano, Luigi Morgano, Brando Benifei e Daniele Viotti. Per l’M5S (4) sono Tiziana Beghin, Marco Valli, Eleonora Evi e Marco Zanni, mentre per Forza Italia (3) sono Giovanni Toti, Lara Comi e Alberto Cirio. Per la Lega (2) ci sono Matteo Salvini e Gianluca Buonanno, per la Lista Tsipras (1) è stato eletto Moni Ovadia e per Ncd (1) Maurizio Lupi. Nella circoscrizione Nord-Est, invece, gli eletti del Pd (6 seggi) sono Alessandra Moretti, Flavio Zanonato, Cécile Kyenge, Paolo De Castro, Isabella De Monte e Elena Schlein, mentre per la SVP (1) c’è Herbert Dorfmann. Il Movimento 5 Stelle (3 seggi) manda a Strasburgo David Borrelli, Marco Affronte e Giulia Gibertoni, mentre per FI (2) ci sono Elisabetta Gardini e Remo Sernagiotto. Infine per la Lega (2) ecco ancora Matteo Salvini e Flavio Tosi. Nella circoscrizione Centro, per il Pd (7) sono stati eletti Simona Bonafè, David Sassoli, Enrico Gasbarra, Goffredo Bettini, Nicola Danti, Silvia Costa e Roberto Gualtieri. Per l’M5S (3) Laura Agea, Fabio Castaldo e Dario Tamburrano, mentre per FI (2) Antonio Tajani e Alessandra Mussolini. Per la Lista Tsipras è stata eletta Barbara Spinelli, per la Lega Mario Borghezio. Passando alle Isole, per il Pd (3 seggi) sono stati eletti Renato Soru, Caterina Chinnici e Michela Giuffrida, mentre per il Movimento 5 Stelle (2) ecco Ignazio Corrao e Giulia Moi. Per Forza Italia (2) sono eletti Salvo Pogliese e Salvatore Cicu, mentre per il Nuovo Centrodestra c’è Giovanni La Via. Infine la circoscrizione Sud: gli eletti del Pd (6) sono Giovanni Pittella, Pina Picierno, Elena Gentile, Massimo Paolucci, Andrea Cozzolino e Nicola Caputo. Quelli M5S (5) sono Isabella Adinolfi, Laura Ferrara, Rosa D’Amato, Daniela Aiuto e Piernicola Pedicini, mentre per FI (4) ci sono Raffaele Fitto, Aldo Patriciello, Fulvio Martusciello e Barbara Matera. Infine per Ncd e Lista Tsipras ecco rispettivamente Lorenzo Cesa e Barbara Spinelli. 

Forza Italia pur avendo avuto un risultato sotto le aspettative resta il principale partito del centrodestra in Italia, che raduna alcuni milioni di elettori”: lo ha detto Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, a Tgcom24 a proposito dell’esito del voto a conclusione delle elezioni europee. Forza Italia ha avuto il 16,82% nazionale, Toti risulta eletto nella circoscrizione nordovest e ha ottenuto 148.725 preferenze. Non si può escludere FI, ha continuato Toti: “Tutti i partiti che hanno intenzione di creare una solida e futura prospettiva di governo, devono cominciare da lì. Sedersi intorno a un tavolo, stabilire dei programmi e una road map, riunificare una coalizione che sotto Berlusconi è stata sempre vincente”. Toti ha anche definito una “buona affermazione” quella di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord: un’affermazione “che premia il rinnovamento che ha saputo fare all’interno della Lega Nord” ha detto il consigliere politico di Berlusconi. Toti ha così replicato alla dichiarazione di Salvini secondo cui il centrodestra italiano sarebbe “da rifare”. “Il centrodestra esiste nei voti, nei numeri e nell’area sociale di riferimento, quello che manca è una coalizione che rappresenti la maggioranza dei moderati, che sono e restano la maggioranza in termini politici” ha detto Toti. “A questo” – ha concluso l’ex direttore del Tg4 – “lavoreremo nei prossimi mesi, chi non vorrà starci si assumerà la responsabilità di rompere il fronte dei moderati”. 

Concluso lo spoglio per le elezioni europee, il Ministero dell’Interno ha diffuso i dettagli relativi all’attribuzione dei seggi al Parlamento europeo e nelle singole circoscrizioni in cui è diviso il territorio italiano. Come sappiamo il nostro Paese ha votato per eleggere 73 eurodeputati: di questi, dopo l’esito della consultazione, 32 spettano al Partito Democratico. Il Movimento 5 Stelle ottiene 17 seggi, mentre altri 13 vanno a Forza Italia. 5 eurodeputati saranno della Lega Nord, 3 del Nuovo Centrodestra e altri 3 della lista L’Altra Europa con Tsipras. Ovviamente nessun seggio spetta a tutti gli altri partiti che non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 4%, salvo che per la Svp, cui va un seggio. Per quanto riguarda le singole circoscrizioni, nell’Italia Nord-Occidentale il Pd conquista 9 seggi, mentre 4 vanno al M5S, 3 a Forza Italia, 2 alla Lega Nord e 1 alla lista Tsipras e a Ncd. Nell’Italia Nord-Orientale, invece, il Pd ottiene 6 seggi totali, 3 vanno al Movimento 5 Stelle, 2 a Forza Italia e 1 a Lega Nord, alla lista Tsipras e alla Svp. Situazione quasi identica al Centro, con la sola differenza che la Svp non è presente e che il Pd prende 7 seggi. Nella ripartizione al Sud 7 seggi al Pd, 4 a M5S e Forza Italia, 1 a Ncd e lista Tsipras. Infine le Isole, dove il Pd ottiene 3 seggi: altri 2 vanno a M5S e FI, 1 a Ncd. 

Dopo quasi dodici ore dalla chiusura dei seggi, i risultati delle elezioni europee 2014 sono praticamente definitivi. In Italia, i dati diffusi dal Viminale riguardano tutte le 61.592 sezioni totali, quindi lo spoglio delle schede può dirsi concluso. Il Pd di Matteo Renzi ha ottenuto il 40,81% delle preferenze totali, pari a oltre 11 milioni di voti, mentre il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo non è andato oltre il 21,16% (5 milioni e 800mila voti circa). Forza Italia si attesta invece al 16,82%. Per quanto riguarda i risultati del voto nei 28 Paesi dell’Unione Europea, le elezioni sono state vinte dai conservatori del Ppe che avrebbero ottenuto 212 seggi (pari al 28% dei posti disponibili al Parlamento europeo), mentre i socialisti si sarebbero fermati al 25% (187 seggi). Terzo posto per i liberaldemocratici dell’Alde (72 seggi), seguiti dagli ecologisti Greens-EFA (55 seggi). “Voglio essere il presidente della prossima Commissione europea – ha detto in conferenza stampa Jean-Claude Juncker – perché il Partito Popolare ha vinto in modo cristallino le elezioni. Ciò non significa che non sia disponibile a dei compromessi. Voglio una maggioranza il più ampia possibile”.

PD 40,8%. FRANCESCHINI, ECCO PERCHE’ ABBIAMO FATTO CADERE LETTA – 40,81% dei consensi: è il risultato definitivo incassato dal Partito democratico a guida Matteo Renzi in queste elezioni europee 2014, un risultato storico che relega Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle a 19 punti di distanza (21,1%) e assegna a Forza Italia il 16,8%. “Grazie Matteo. Ora c’è la forza per cambiare davvero l’Italia. E adesso tutti capiranno perché tre mesi fa doveva nascere il governo Renzi”. È questo il commento con cui Dario Franceschini, ministro della Cultura nel governo Renzi, saluta su Twitter il successo del leader del Partito democratico. Un partito nel quale Franceschini, ministro per i Rapporti col Parlamento nel precedente governo Letta, svolgeva un prudente ruolo di pontiere tra le varie anime – segreteria, governo e “rottamatori” di Renzi. Sarcastico il commento di un tweet che ha fatto eco a quello di Franceschini: “sei saltato sulla scialuppa appena in tempo, eh, Dario?”. La dichiarazione di Franceschini arriva infatti, forte del risultato elettorale ottenuto, a “legittimare” l’ascesa di Renzi a Palazzo Chigi dimissionando Enrico Letta; non dice, Franceschini – e lascia il dubbio – se nelle sue intenzioni questo voto “sostituisca” anche le eLEzioni politiche. Le ambiguità contenute nel tweet di Franceschini, tuttavia, non si fermano qui… 

Dopo il voto delle elezioni europee, che ha visto risultati contrastanti, dalla vittoria clamorosa del Pd di Matteo Renzi in Italia al trionfo del Front National di Marine Le Pen in Francia, i mercati guardano con attenzione all’Europa. A tenere in allerta le borse sono da un lato la crisi Ucraina, con gli scontri tra esercito e filorussi nell’est del paese mentre Petro Poroshenko, magnate di orientamento filo-occidentale, potrebbe vincere le elezioni presidenziali al primo turno con il 53,86% dei voti, dall’altro le ripercussioni del voto populista in Europa, con l’affermazione del Front National in Francia e di Alexis Tsipras in Grecia, che potrebbero avere gravi ripercussioni sull’andamenti di una ripresa economica per ora assai debole e incerta. La borsa di Tokyo ha chiuso bene, con l’indice Nikkei ai massimi intraday e un guadagno di 140,35 punti, a quota 14.602,52, e l’euro fermo a 1,3629 dollari, mentre a New York il Memorial Day, festa nazionale, lascia a Wall Street ancora un giorno per stare alla finestra e riflettere. Ritorna sotto il 3% (2,99%) il tasso sul Btp a 10 anni, mentre lo spread col Bund tedesco in apertura di contrattazioni ha oscillato e, dopo l’apertura in calo a 166 punti ora si attesta a quota 178 punti base con un rendimento di 3,16%. Il differenziale dei Bonos con i Bund è a 155, il rendimento a 2,92%. Guadagna anche Piazza Affari: il Ftse Mib segna un rialzo del 3% a 21.369 punti. Spingono il listino i bancari Bper (+6,76%), Mps (+5,24%), Bpm (+5,49%), Ubi (+4,72%) e Intesa (+4,23%). Mediaset ha fatto segnare un +2,89% senza accusare l’esito del voto europeo ottenuto da Forza Italia. 

A quasi nove ore dalla chiusura dei seggi, lo spoglio delle schede può dirsi ormai concluso. Al ministero dell’Interno sono giunti i dati provenienti da 61.411 sezioni sulle 61.592 totali e il risultato definitivo non fa altro che confermare quanto anticipato dagli exit poll poco dopo le 23 di ieri. Quasi venti punti percentuali separano Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, con il primo che ha addirittura superato la soglia del 40% attestandosi al momento a quota 40,84% (pari a oltre 11 milioni di elettori). Clamoroso flop dello schieramento di Beppe grillo che, pur potendo contare sul 21,15% (pari a oltre 5 milioni e mezzo di elettori), non solo non ha effettuato il tanto annunciato sorpasso ma ha mancato l’obiettivo di un abisso. Terzo posto per Forza Italia che, nonostante le disavventure giudiziarie di Berlusconi, è riuscita a conquistare il 16,79%, ma c’è chi parla di risultato al di sotto le aspettative. Bene anche la Lega Nord, ferma al 6,18%, come anche Ncd che si conferma al di sopra della soglia di sbarramento al 4,37%. Ce la fa per un soffio anche L’Altra Europa con Tsipras, attualmente al 4,03%, mentre Fratelli d’Italia-An non è andata oltre il 3,66%. Niente da fare per Scelta Europea, giunta neanche all’1% (0,71%). 

Quando siamo ormai agli sgoccioli dello scrutinio (sono pervenuti i risultati di 60.815 sezioni su 61.592 totali) è arrivato il dato definitivo riguardante l’affluenza alle urne. Per quanto concerne il voto prettamente italiano – senza prendere in considerazione i votanti italiani all’estero – l’affluenza alle urne è stata del 58.69%, facendo registrare un calo di circa 8 punti percentuali rispetto al 66.43% del 2009. 5,96% è invece il dato estero che messo in correlazione con quello italiano parla di un complessivo 57.22% (rispetto al 65.87% del 2009). 

Mancano ormai poco meno di 10 mila sezioni da scrutinare in Italia per avere tutti i risultati definitivi di queste elezioni europee 2014. Ormai di soprese non ce ne saranno più. E’ praticamente assodato il trionfo del Partito Democratico di Matteo Renzi che si conferma ormai sopra soglia 40, al 41,56% staccando di oltre 20 lunghezze M5S di Beppe Grillo che non va oltre il 20,87%, dato peggiore di quello conseguito alle elezioni politiche del 2013. Male anche Forza Italia che rimane inchiodata al terzo posto col 16,37%. hanno confermato invece le aspettative della viglilia la Lega Nord che ha superato brillantemete lo sbarramento del 4% con il 6,44 conquistato. Male Ncd-Udc che non supera il 4,3% ma si assicura per un pelo una rappresentanza a Strasburgo. Spacciati i Fratelli d’Italia, rimane ancora in bilico la posizione di Tsipras che per ora fa registrare un esile 4,07 percento.    

E’ tempo di associare seggi a percentuali in questa lunga notte di risultati per le elezioni europee 2014. Secondo la quinta proiezione Swg per Sky il Pd è al 41,2% e otterrebbe 31 seggi al parlamento europeo, M5S al 21,5% (17 seggi), Forza Italia al 16,5% (13 seggi), Lega Nord al 6,1% (5), Ncd-Udc al 4,3% (3), Tsipras al 4% (3) mentre Fratelli d’Italia (3,5%), Verdi (0,9%), Scelta Europea (0,8%), Idv (0,6%), Io Cambio-Maie (0,1%) non avrebbero nessun seggio. Svp con lo 0,5% ha invece un seggio. Chiaramente i dati sono provvisori e da prendere con le pinze, basterebbe lo 0,1% di scarto in meno sulla lista Tsipras per modificare di molto l’attribuzione dei seggi 

Siamo alla quinta proiezione su dati reali di queste elezioni europee 2014 e lo scenario che mostra SWG lascia tutti senza fiato. Il Partito Democratico vola su vette mai raggiunte e si attesta, secondo le proiezioni, al 41,2% dei voti, mentre Beppe Grillo con il Movimento 5 Stelle si conferma seconda forza ma staccata di addirittura venti punti tondi. Un dato che fa passare in secondo piano il tracollo annunciato di Forza Italia che si attesta al 16,5 %, mentre la Lega Nord pare riuscire a rimettersi in carreggiata con un buonissimo 6,1%. Sul filo del rasoio dello sbarramento invece NCD-Udc e Tsipras, con qualche possibilità in più per Ncd di passare le forche caudine. Fratelli d’Italia arriva al 3,5%, e a questo punto parrebbe fuori 

Lo spoglio e i dati comunicati dal Viminale relativi all’Italia per queste elezioni europee, 15.557 sezioni scrutinate su 61.592 sezioni, vedono in testa il Partito democratico con il 43,41% dei voti, che in questo modo si aggiudica una vittoria schiacciante, seguito dalla delusione Movimento 5 Stelle col 20,76%. Viene poi il partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia, con il 15,13%, Lega Nord 5,81%, Lista Tsipras 4,36%, Nuovo Centrodestra-Udc 4,07%, Fratelli d’Italia 3,36%, Verdi europei 0,88%, Sudtiroler Volkspartei 0,86%, Scelta europea 0,65%, Italia dei Valori 0,51%, io cambio 0,16. 

Le prime proiezioni sull’affluenza per le elezioni europee 2014 calcolata sul 10% dei comuni sul totale di 8.057, si attesta sul 51% rispetto alle europee del 2009 in cui l’affluenza si attestava ad oltre il 60%. Le operazioni di voto pare si siano svolte con assoluta regolarità eccezion fatta a difficoltà a Roma infuriano le polemiche per la difficoltà nel rinnovo delle tessere elettorali. 

E’ stata diffusa la prima proiezione SWG per Sky Tg245 su dati reali (copertura sezioni 20%). L’esito di queste elezioni europee, anche se ancora ben distante dall’essere definitivo, potrebbe risultare sorprendente: secondo la rilevazione, infatti, il Partito democratico staccherebbe il Movimento 5 Stelle di almeno dieci punti percentuali. Il partito del premier Matteo Renzi si attesterebbe tra il 36,8 e il 38,8%, mentre Grillo non andrebbe oltre il 23,3-25,3%. Segue Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi dato ben al di sotto della soglia del 20%, cioè tra il 15,6 e il 17,6%. Sopra la soglia di sbarramento anche la Lega Nord, tra il 5,3 e il 6,3%, mentre L’Altra Europa con Tsipras si attesterebbe tra il 3,8 e il 4,8% delle preferenze totali. Rischia Ncd di Angelino Alfano, al momento in bilico tra il 3,6 e il 4,6%, mentre Fratelli d’Italia-An otterrebbe tra il 3,1 e il 4,1% dei voti. Male Scelta Europea, tra lo 0,5 e l’1,1%. 

Sono appena 6 le sezioni pervenute (sulle 61.592 totali) sul sito del Ministero dell’Interno dopo la chiusura dei seggi alle ore 23. In attesa dei risultati ufficiali, continuano ad arrivare nuovi exit poll di queste elezioni europee: secondo una recente rilevazione Emg, i cui dati sono stati diffusi da La7 con una copertura del 70%, il Partito Democratico si attesterebbe al momento al 33%, seguito dal Movimento 5 Stelle al 26,5% e Forza Italia al 18,0%. La Lega Nord risulta al di sopra della soglia di sbarramento al 6%, l’Altra Europa con Tsipras al 4,2% mentre Ncd-Udc rischia attestandosi intorno al 4%. Fratelli d’Italia-An viene data poco sotto il 4%, intorno al 3,8% delle preferenze, mentre Scelta Europea non andrebbe oltre l’1,3% dei voti.

Chiusi i seggi, è iniziato alle 23 lo spoglio delle schede. In attesa di conoscere i primi risultati certi di queste elezioni europee 2014, sono già arrivati i primi exit poll: secondo quanto riporta l’Ansa, il Partito Democratico si confermerebbe in testa con il 33% delle preferenze totali, seguito dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo fermo al 26,5%. Come previsto, Forza Italia rimane al di sotto della soglia del 20% (esattamente al 18%), mentre sopra lo soglia di sbarramento dovrebbero attestarsi sia la Lega Nord (6%), la lista Tsipras (4,2%) e Ncd (4%). Secondo l’exit poll diffuso dall’Ansa, invece, sarebbero fuori dai giochi Fratelli d’Italia-An (3,8%) e Scelta Europea (1,3%).

Episodio singolare in un seggio di Borgo a Mozzano, piccolo comune della Media Valle del Serchio in provincia di Lucca (Toscana), dove un elettore è entrato nella cabina per votare ma ha trovato sulla scheda per le elezioni comunali il voto già espresso. Non solo, accanto alla croce messa sul simbolo era riportata addirittura la preferenza. L’elettore ha avvisato il presidente di seggio che gli ha fornito una nuova scheda (stavolta bianca), mentre su quanto avvenuto si sono interessati i carabinieri. 

Il “partito dell’astensione” esce sconfitto, rispetto al 2009, in queste elezioni europee. La quota europea dei votanti infatti fa segnare il 43,1% rispetto al 43% del 2009. E l’Italia farebbe registrare il voto da parte del 60% degli aventi diritto, un valore tra i più alti nei 20 paesi chiamati a eleggere il nuovo europarlamento. Si attende di conoscere i dettagli di questo “ritorno di fiamma” dell’Italia per l’Europa. 

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