Niente prima serata per Renzi, Berlusconi e Grillo. La vigilanza Rai ha bandito i pesi massimi della politica italiana dalla fascia televisiva del prime time, nella quale l’emittente pubblica voleva organizzare su Rai Uno (a Porta a Porta) tre serate (14, 15 e 16 maggio) mono-ospite e, infine,  un confronto (venerdì 23 maggio)tra i tre leader alla vigilia delle elezioni europee fissate a domenica 25 maggio. Secondo l’ufficio di presidenza della Vigilanza Rai la proposta è contraria ai principi della par condicio, visto che tutti gli altri partiti sarebbero stati relegati alla più bassa visibilità della seconda serata.



L’euro ha fatto solo danni, sarebbe meglio tornare alla lira. Lo ha detto Gianni Alemanno, candidato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale nella circoscrizione Italia Meridionale alle europee, intervistato dal Mattino. “La moneta unica si è trasformata in uno strumento contro l’Europa ed è diventata mezzo di dominio della Germania sui Paesi meridionali. È un freno alla crescita economica, ha ridotto il potere d’acquisto e limitato lo sviluppo delle imprese. Si stava meglio con la lira”, spiega l’ex sindaco di Roma, secondo cui l’euro “non è servito da scudo” nella crisi economica. “Un dato? Il debito pubblico ai tempi della lira era al 100% del Pil, ora ha superato il 130. Per questo noi di Fdi-An chiediamo di rivedere tutti i trattati europei, il patto di stabilità, che impedisce gli investimenti pubblici, e il fiscal compact che impone un taglio del nostro bilancio di 50 miliardi all’anno per 20 anni. Una cifra insostenibile”, dice ancora Alemanno. “La nostra idea è presentare a Bruxelles una risoluzione che dia mandato a tutti i governi europei di rinegoziare i trattati. Se non sarà possibile, meglio uscire dall’euro che restarvi a queste condizioni”. La strada alternativa, ha precisato Alemanno, è tornare alle monete nazionali “a cambio variabile”.



Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Scaheuble parlando al forum “Quale Europa vogliamo” a Berlino, in vista delle elezioni europee 2014, ha detto come sia necessario un cambiamento dei trattati europei e una maggiore trasparenza. L’Unione europea, ha detto, deve avere una politica unitaria, cosa che avrebbe impedito l’attuale crisi. Facendo riferimento invece alla crisi ucraina ha poi detto che l’Europa è il vicino migliore che si possa avere perché garantisce stabilità, pace e benessere

Una carriera lampo per Matteo Renzi che da sindaco di Firenze si è trovato sulla poltrona più ambita e scottante di Italia, quella del presidente del Consiglio. Appoggiato da destra e sinistra, ovvio, Renzi, nonostante la giovane età, è ora il nostro Premier, anche se nessuno lo ha mai eletto in realtà. In queste settimane si sta dando molto da fare e secondo alcuni perchè è proprio lui il vento del cambiamento che stavamo aspettando, per altri, invece, è solo campagna elettorale la sua in vista delle prossime Elezioni Europee 2014. Oggi è stata una giornata importante per Matteo Renzi e il suo Governo soprattutto per via della Riforma del Lavoro, impostata proprio da lui e dal suo Ministro, che proprio in queste ore ha ricevuto 158 sì, ma non è tutto oro ciò che luccica. Se da una parte si brinda per un successo dall’altra no visto che la riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione ha subito uno stop e slitta così a dopo le elezioni europee e amministrative del 25 maggio a causa di un vero e proprio caos scoppiato in commissione Affari costituzionali in cui il governo ha visto passare il suo testo base grazie ai voti di Fi. Questi ultimi festeggiano perchè l’obiettivo di Silvio Berlusconi è stato raggiunto ma Matteo Renzi avverte: “non mi faccio infinocchiare” dal Cavaliere. Fatto sta che adesso la partita delle riforme è rinviata a dopo le elezioni, e anche se i numeri non muteranno in parlamento, i rapporti di forza potrebbero essere ridiscussi e aprire a scenari ad oggi impensati. 



“Nessun rimpianto per quella foto, anche se alcuni mi trattano come se fossi una strega e se fossimo nel Medioevo sarei stata bruciata di fronte a persone urlanti”. Lo scatto in questione, difficilmente sfuggito ai più, è quello in cui Paola Bacchiddu – responsabile della comunicazione della Lista Tsipras – posa in bikini mostrando il lato b per inaugurare al meglio la campagna elettorale, dicendosi scherzosamente pronta a utilizzare qualsiasi mezzo (e dunque anche il fondoschiena) per portare voti a L’altra Europa con Tsipras. La provocazione è stata raccolta, creando un clamore inaspettato (“Non immaginavo che avrei ritrovato questa fotografia in tutto il mondo, in migliaia di pagine Internet”) che tutto sommato fa piacere. La Bacchiddu, intervistata dal giornale greco Efimerida ton Synktaton, aggiunge: “Rispetto le lotte delle donne negli anni ’70, ma le femministe di quel decennio dovrebbe capire che una donna, nel 2014 può farsi fotografare e guardare se lo desidera”. Il fine ultimo della visiiblità, comunque, è stato raggiunto.

“Grillo era comunista, è scaltro come un socialista ma è democratico come un nazista”. A dirlo è Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e candidato alla Presidenza della Regione Piemonte. “Grillo dice che da giovani tutti gli italiani erano comunisti – scrive Crosetto in una nota – Probabilmente lo saranno stati tutti i suoi amici. Peccato poi che si dimentica di aver cercato, da meno giovane, di candidarsi al congresso di quel partito che nel frattempo da Pci aveva cambiato nome”. Poi il leader del Movimento 5 Stelle “si è avvicinato a Di Pietro e si sono cambiati la vita a vicenda: Di Pietro gli ha fatto conoscere Casaleggio, che dell’Idv curava l’immagine e la comunicazione. E Casaleggio, che non è scemo, ha capito subito che Grillo era un prodotto più facile da vendere e ha scaricato il vecchio cavallo per puntare su quello nuovo”, spiega ancora il coordinatore di Fratelli d’Italia-An, che poi conclude: “Ora Grillo non fa parte di un partito e dovrebbe dare una linea, ma un conto è criticare e un altro proporre. Si è inventato, quindi, un contenitore di sinistra con una finta democrazia fatta da solo appartenenti alla setta ai quali delegare alcune scelte di facciata. Magari, come succede per l’euro, dopo le elezioni”.

L’appello al voto (pro euro) di Giorgio Squinzi. Il presidente di Confindustria, intervenendo a margine della “Lezione Angelo Costa” alla Luiss, lancia un rivoluzionario monito: “Confindustria non fa mai appelli elettorali, ma questa volta mi sento di rompere una tradizione, consapevole del fatto che il nostro richiamo sia quanto mai necessario. Votare oggi per l’Europa significa non mettere a rischio l’unica grande visione comune costruita nel secondo dopoguerra”. Il leader degli industriali aggiunge: “Gli euroscettici sono sempre esistiti, e hanno alle spalle qualche successo”, ma senza una prospettiva europea “i costi e i rischi sono enormi, con la quasi certezza di fuga dalle valute deboli verso quelle più forti. E le imprese non avrebbero nulla da guadagnare”. L’Europa è infatti, parole sue, “l’unica grande visione comune costruita nel secondo dopoguerra”. Squinzi, infine, non si fa mancare una stoccatina: “Uno dei fili di Arianna per superare la crisi resta l’Europa che però si ostina a non trovare la propria via d’uscita. Cerca l’uscita senza seguire la via maestra della condivisione del progetto politico dei padri fondatori. Non può continuare a coesistere una moneta forte con un’economia debole e una politica quasi assente”.

Gianni Alemanno ha commentato il fallimento della spedizione romana di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio era sceso nella Capitale per “colonizzare” la terra romana con le istanze del suo partito, ma si è trovato preda di una folla che, ben poco accogliente, lo ha apostrofato a male parole, invitandolo ad andarsene, senza tenere il comizio. Così il membro dell’Ufficio di Presidenza di Fratelli d’Italia ha commentato l’episodio: “Come già aveva tentato di fare Umberto Bossi quasi vent’anni fa, anche Matteo Salvini prova a trapiantare la Lega Nord al Sud fallendo totalmente. Non si può predicare ogni giorno la secessione, insultare Roma e il Mezzogiorno d’Italia e poi andare a cercare di raccogliere voti nelle regioni meridionali”. L’ex sindaco di Roma ha poi aggiunto: “Anche se la nuova Lega di Salvini ha abbracciato temi importanti come quello contro l’Euro e la critica alla burocrazia di Bruxelles, fino a quando il nome del partito sarà ‘Lega Nord per l’indipendenza della Padania’ non sarà possibile ai leghisti parlare a tutta Italia”. Gianni Alemanno ha dunque concluso: “Io mi auguro che questa lezione spinga il partito di Matteo Salvini a rivedere queste posizioni, ad abbandonare ogni velleità secessionista e a inchinarsi davanti al Tricolore e all’Unita Nazionale”.

“In caso di vittoria di Forza Italia alle elezioni politiche nazionali, io posso aumentare a 800 euro se non a mille euro le pensioni minime. Solo io ho la credibilità e sono in grado di poterlo garantire”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenuto nel corso della trasmissione Matrix. “Io gli 80 euro mai li avrei messi in quella forma ottenuta, e poi questi 80 euro, via via, diminuiscono – ha detto ancora il leader di Forza Italia parlando del bonus Irpef introdotto da Renzi – Non c’é stato nessun riguardo per chi guadagna meno di 8mila euro al mese e per far questo colpo elettorale il governo ha ritenuto di farlo pagare ai pensionati e alle famiglie incidendo sulla casa e sui conti correnti. Per arrivare a 800 euro la cifra é di 2 miliardi di euro e si può intervenire sui 100 miliardi della spesa per servizi”. Dopo averlo visto in due diverse conferenze stampa trasmesse durante la puntata del programma, Berlusconi ha parlato di Alfano, il leader di Ncd che a suo giudizio “non ha il quid della gratitudine… Ho usato la parola ingrati e ingratitudine. Alfano é il più giovane anche se dentro ha persone di 82 anni, un record […] Sono tutti mestieranti della politica questi che sono andati a formare un partitino, ma dovrebbero sapere che nella storia nessun partitino é mai andato oltre il 5%”, ha detto l’ex premier. Infine un altro commento su Renzi: “Io penso che lui sia innamorato di me. Ha fatto bene ad andare ad ‘Amici’ col giubbotto di pelle quando era magro, ora non ce la fa ad allacciarsi le scarpe, gli consiglio di mandare il giubbotto di pelle da un sarto per farlo allargare”.