“L’inchiesta su Expo è un regalo della magistratura a Beppe Grillo in vista delle elezioni europee che si terranno tra 20 giorni”. Il direttore de Gli Altri ed ex direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, non ha dubbi, gli arresti della Procura di Milano non sono un caso anche perché arrivano nello stesso giorno in cui a finire in manette è l’ex ministro degli Interni, Claudio Scajola. Un’indagine per reati contro la pubblica amministrazione nell’ambito di Expo 2015 ieri ha portato all’arresto di Angelo Paris, direttore Pianificazione e acquisti di Expo 2015, Luigi Grillo, ex senatore di Forza Italia, e due protagonisti della stagione di Tangentopoli nel 1992, Gianstefano Frigerio e Primo Greganti.



Sansonetti, ritiene che quanto sta avvenendo sia una Tangentopoli 2?

Non credo che si tratti della stessa cosa del 1992, anche se è molto suggestivo il ritorno di un nome come Primo Greganti, passato agli annali come il “corrotto eroico” in quanto fu inquisito ma salvò il Pci . Ritengo che il ritorno di Greganti sia però piuttosto strano, come pure che si sia fatto sorprendere dalle intercettazioni telefoniche in un mondo in cui sappiamo tutti di essere intercettati. Se poi lei mi chiedesse se secondo me a qualche livello di Expo 2015 ci sia o meno corruzione, dovrei ammettere che è improbabile che non ci sia.



Che cosa ne pensa del fatto che l’inchiesta arrivi proprio in questo momento?

La tempistica naturalmente colpisce. Tra l’altro coincide con l’arresto di Claudio Scajola che reputo molto cervellotico anche perché non si capisce quale sia il reato compiuto, e del resto per favoreggiamento non è previsto l’arresto preventivo. Nel suo caso i magistrati si sono dovuti inventare un nuovo reato.

C’è qualcuno che ha interesse a bloccare il sistema-Italia?

Non credo nei complotti ma solo nella stupidità umana. Escluderei un complotto internazionale tale da convincere i giudici ad arrestare Greganti o altre figure all’interno di Expo. Mentre è evidente che c’è un clima tale per cui una parte della magistratura si sente autorizzata a fare qualunque cosa, fino al punto da identificarsi con la mano di Dio.



I magistrati sono in buona fede?

Sì, lo è anche Ilda Boccassini che pensa di avere come compito affidatole da Dio quello di annientare Berlusconi. E’ notizia sempre di ieri che, nell’inchiesta sul caso Ruby, la Boccassini avrebbe raccolto la deposizione del funzionario di polizia, Piero Ostuni, senza averne la titolarità. Se confermato, lo ritengo un fatto molto significativo.

 

Nel momento in cui abbiamo un premier del Pd e a Milano c’è il sindaco Pisapia, la magistratura perde la patente di paladina della sinistra?

La vera questione è un’altra. L’idea di una certa magistratura è sempre stata che il suo destino sia quello di annientare la politica, identificandosi così con l’anti-politica. E’ un’idea pericolosa, perché profondamente anti-democratica, che rischia di corrodere profondamente un assetto istituzionale già di per sé profondamente fragile.

 

Al di là delle intenzioni, il governo Renzi è danneggiato da questa inchiesta?

Da un punto di vista elettorale l’inchiesta su Expo 2015 è un regalo a Grillo in vista delle elezioni che ci saranno tra 20 giorni. Molto dipenderà dal risultato del voto europeo. Se il Pd arriva primo, Renzi avrà ancora un po’ di fiato, se invece ci sarà il sorpasso da parte del Movimento 5 Stelle aiutato dalla magistratura, allora si apriranno dei problemi molto seri.

 

Quindi non è un caso che l’inchiesta Expo 2015 arrivi proprio adesso?

Non lo ritengo un caso, la magistratura è attiva specialmente sotto elezioni e non si votava da un anno. Il sommarsi delle due inchieste, quella su Expo e quella su Scajola, a 20 giorni dal voto non è del resto casuale. E’ sempre successo così e continuerà a esserlo, e non ci sono dubbi sul fatto che ieri Beppe Grillo abbia festeggiato.

 

(Pietro Vernizzi)