Succede il finimondo nel “Palazzo” e nei “Palazzi”, con una sorpresa impensabile. Passa alla Camera un emendamento leghista, con voto segreto, sulla legge europea 2013 bis, che riguarda la responsabilità civile dei magistrati. E il governo e la maggioranza vanno sotto, in minoranza, con 187 contro 180. E’ il leghista Gianluca Pini a riscrivere l’articolo 26 sulla responsabilità civile dei magistrati, inasprendo di fatto le pene nei confronti dei giudici. Nel testo di Pini si dice: “Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni, ovvero per diniego di giustizia, può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale. Costituisce dolo il carattere intenzionale della violazione del diritto”.
Perché accade il finimondo? Perché l’Associazione nazionale magistrati replica duramente così come il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. I termini usati sono quelli di legge incostituzionale e legge che mette a rischio l’indipendenza dei magistrati. Ma la votazione a scrutinio segreto mette a nudo anche i rapporti tra politica e magistratura, sconvolgendo la geografia degli schieramenti politici. L’ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, giudica da lontano ma con interesse quello che è accaduto.
Da un punto di vista politico, da ex Guardasigilli, come giudica questa votazione, Castelli?
Il dato di fatto è che ci si trova di fronte a una sorta di rivoluzione. Vorrei precisare che sarà un fatto più formale che sostanziale e poi al Senato, come è già stato annunciato dal governo, si modificherà il testo. Ma tuttavia, con questa votazione alla Camera, si è affermato un principio. E questo resta.
Lo scrutinio segreto sotto sotto rivela che, astenendosi il Movimento 5 Stelle e Sel, alla fine “ballano” un’ottantina di voti che, si dice, siano riconducibili al Pd. Lei che ne pensa in proposito?
Beh, facendo i conti in modo abbastanza sbrigativo, i risultati tornano. In tutti i casi è evidente come in questa situazione sia mancata una parte consistente dei voti del Partito democratico. Ed è proprio questo il fatto che mi appare rivoluzionario. Perché per la prima volta un partito che, tutto sommato, è sempre stato allineato sulle posizioni della magistratura, prende una posizione diversa, contraria. Io sarei tentato di definire questa votazione una sorta di “svolta storica”, ma forse questo giudizio è esagerato. In tutti i casi, ripeto, l’importanza del fatto politico resta.
Questo vuol dire forse che i rapporti tra il mondo della politica e il mondo della magistratura sono diventati ancora più contrastanti e critici?
Se devo dire la mia impressione a caldo, ritengo che questo voto sia indirettamente frutto del declino di Silvio Berlusconi. Cerco di spiegarmi. Soprattutto sulla questione giustizia (ma non solo su questa), il Pd ha visto sempre in Berlusconi il nemico da battere. Quindi, con lui al governo o comunque in una posizione predominante sul palcoscenico italiano, c’era sempre un effetto di ricompattamento. Magari c’era chi votava senza una chiara convinzione, ma votava per battere Berlusconi. Oggi mi pare che la musica stia cambiando.
Lei dice che comunque si tratta di un fatto più formale che sostanziale.
Voglio proprio vederlo un italiano, con questo tipo di giustizia, che fa causa a un giudice sapendo di essere giudicato da un altro giudice. Del resto un cero tipo di interventi sarebbero possibili anche adesso. La Corte dei Conti potrebbe intervenire ad esempio su un errore per un danno erariale. Non mi risulta che tutto questo si sia mai verificato.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha commentato il voto dalla Cina in questo modo: “E’ una tempesta in un bicchier d’acqua. Il voto segreto è occasione di trappoloni. Al Senato modificheremo la legge con voto palese. Però le reazioni che vedo sono esagerate”. Si riferirà anche a quelle dell’Anm e del Csm?
Bisognerebbe chiederlo a lui. Al Senato riusciranno a spuntarla, ma con qualche difficoltà. In tutti i casi, questo voto una svolta la segna.
(Gianluigi Da Rold)