Sul palco sale ora Matteo Renzi, suona l’inno nazionale, l’Assemblea Pd entra nel vivo tra gli applausi di un ingresso decisamente teatrale
Nonostante la recente vittoria elettorale, il Pd si presenta all’assemblea nazionale con diversi problemi da risolvere. L’appuntamento è alle 10 all’Ergife Palace Hotel di Roma, dove si dovrà innanzitutto discutere del recente scontro sulle riforme costituzionali e del siluramento di Corradino Mineo e Vannino Chiti dalla Commissione Affari costituzionali che ha provocato l’autosospensione di tredici senatori democratici della minoranza, in netto contrasto con le decisioni del premier Matteo Renzi. Bisognerà poi affrontare il ko del governo alla Camera dove è stato approvato l’emendamento del leghista Gianluca Pini che introduce la responsabilità civile dei magistrati nella legge comunitaria e che minaccia l’indipendenza dei giudici: almeno 34 deputati del Pd, infatti, avrebbero votato a favore approfittando dello scrutinio segreto. Renzi ha minimizzato la cosa parlando di “una tempesta in un bicchier d’acqua”, ma deve fare i conti con il giudizio decisamente più duro del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “L’indipendenza dei magistrati non è un privilegio”, ha detto il Capo dello Stato.