Roberto Benigni era il protagonista oggi del festival ideato annualmente dal quotidiano La Repubblica, quest’anno tenutosi a Napoli. L’attore ha tenuto un incontro insieme al fondatore del quotidiano Scalfari parlando di vari argomenti ma soprattutto come era inevitabile di politica. Benigni si è scatenato con toni duri a proposito delle recenti vicende che vedono indagate diverse persone per presunta corruzione e tangenti, sia a Milano per l’Expo che a Venezia per il Mose. A proposito di corruttori e corrotti, ha detto che sono dei deboli e dei vili, gli ultimi tra gli ultimi, aggiungendo che debbono andare in galera e non a casa come ha detto Renzi, e restituire tutti i soldi. Ha però parlato bene del premier, dicendo che si è meritato la recente vittoria elettorale. Tornando alla corruzione, ha detto di non augurare il carcere nemmeno al peggior malvivente, ma la corruzione è il gradino più basso: “Non sono furbi o intelligenti, perché non è così difficile ingannare il prossimo. Sono volgari e vili. Ci sono momenti in cui decidiamo cosa essere. I corrotti, quando scelgono di prendere dei soldi, decidono per l’eternità di essere dei ladri” ha detto citando il canto della Divina Commedia dedicato a Ulisse.